SkiKko Kaffè

IL CICCIOLO SECCO E’ SEMPRE DI MODA

Stiamo riscuotendo successi su successi (MO CHI???? direbbe la Pazza, IO???), la gente ci ferma per strada e ci chiede come può raggiungere questo Lungograno, isola felice, luogo di perdizione e di risate che fanno sigare gli occhi.

Beh, spalancate le orecchie (solo le orecchie su….chiudete quelle gambe ragazze!), sto per svelare come potete raggiungerci….

Allora, ma teeeeeeeee…hai presente lì dove c’è la conca con lo scanafosso nella strada? Sì propra lè, lè dai Bunàtt… Ecco proprio lì c’è un ponticello con un guard-rail che quello della Tav gli fa ‘na pippa, e girate a sinistra. Occhio, siete in zona Bicicloni, quindi attenzione all’attraversamento pantegane e al Biciclone matto del viale che fino a qualche tempo fa voleva sposare la Barra. Lì vi trovate davanti a un bivio, se prendete a destra…..tirate fuori le macchine fotografiche (uffa non ho detto le tette,rimettetele dentro!)  perché quello che vedete è ….l’Albione!!! L’Albione è come il canto delle sirene, ne sarete immediatamente rapiti…i giaroni che formano delle dighe ogni volta che piove, le siepi con i rovi che ogni tanto ci si incastra una gallina (e valla a tirare fuori ste bouna...), la falda acquifera perenne che gela anche a luglio e poi lì, nel suo bel mezzo…la dimora dell’Uomo della Montagna, colui che da almeno 29 anni ha sempre le stesse luci di Natale sul balcone (oh ma com’è che le mie tutti gli anni si fulminano?) e che ha una prole…che ci lascia senza parole...mo’c brot cancher. Poi proseguendo sulla parte più alta dell’Albione (quella che porta ai Parioli) vi troverete immersi in una natura selvaggia e travolgente…rovi e sterpaglie (sempre con le galline incastrate in mezzo) a destra, e sbudarione con orto della famiglia “Onassis con Mercedes” a sinistra….e poi là, all’orizzonte, dopo la vigna, dopo i campi, e dopo i bidoni del rusco…finalmente il Lungograno! Anche se non lo avete mai visto non potete sbagliarvi perchè brilla di luce propria, è difeso da un mini-dobermann che corre col culo che gli tira da una parte, da suo marito e dalla loro primogenita, ed è  dominato dalla Visir del Cicciolo Secco (da notare le lettere maiuscole)…..la Barra.

Se e quando ci verrete a trovare,mi raccomando, documentatevi su cosa sia un elbi (ne abbiamo tra l’altro un fantastico esemplare timidamente nascosto sotto al portico) e non state a cercare il campanello perché tanto non c’è, se siete timidi e non volete entrare direttamente in casa usando le chiavi perenni sulla porta potete intonare a squarcia gola un inno di Giggi e vedrete che qualcuno si farà vivo…e se invece si farà morto chiameremo il becchino di fiducia J

E concludendo ricordandovi che se come al solito avete fame non c’è bisogno di comprare tutto il ristorante, rispondo alla domanda che da almeno 10 minuti vi state ponendo….ma il titolo cosa c’entra?? Niente J però con un titolo così non potevate non leggere l’articolo.

La Dottoressa