Skizopsycho

Tabaccosità


“Non fu poi la mancanza di denaro che mi rendesse difficile di soddisfare il mio vizio, ma le proibizioni valsero ad eccitarlo.Ricordo di aver fumato molto, celato in tutti i luoghi possibili.”(La coscienza di Zeno - I. Svevo)La vendita di sigarette nel 2006 è aumentata dell’ 1,1%. Che non è poi così tanto, se si pensa al calo avvenuto nel quadriennio precedente. Ma è già allarme e tornano in auge le classiche definizioni di biasimo nei confronti del fumo: cattiva abitudine, viziaccio e via discorrendo.C’è chi dice che è colpa dei pochi controlli, insinuando che si fumi anche in locali e luoghi pubblici, in barba alle norme vigenti. Personalmente, non vedo nessuno accendersi una sigaretta dove non sia permesso esattamente da due anni.C’è chi dice che le sigarette abbiano un costo troppo basso (col cavolo!) e quindi continuiamo a comprarle (e fumarle), perché risparmiare poco non è un incentivo a smettere.C’è chi dice che le scritte non sono efficaci. Questo è vero. Hanno veramente un che di comico, che va al di là dello spaventevole avvertimento che vorrebbero essere.Ma io, che non sono un genio, ma a certe questioni ci posso arrivare (anche se con sommo sforzo neuronale), vorrei svelare un segreto. Che sarà anche di Pulcinella, ma tant’è.La maggior parte dei consumatori di sigarette - me compresa - fuma perché gli piace. Come ad altri piace il fritto nonostante alzi pressione e colesterolo.Come ad altri piacciono i superalcolici nonostante, alla lunga, spappolino il fegato.Come ad altri piace fare sesso promiscuo nonostante il rischio di malattie.Direi che quasi tutti - chi più, chi meno - hanno abitudini in qualche maniera nocive, ma non è certo col divieto o con il terrorismo psicologico che si risolve il “problema”.Producete sigarette al Cloaca Flavour, e vedrete che smetteremo tutti. Ma dubito che il signor Philip Morris sarà d’accordo.[Questo NON è un invito a convertirsi al tabagismo]