Creato da cescocav il 01/06/2006

QFC Consulting

Quality Solution For Your Business

 

La terra trema

Post n°21 pubblicato il 12 Gennaio 2007 da cescocav

immagineParola d’ordine: Contenimento

‹‹Il pianeta terra è in crisi e le forti pressioni antropiche derivanti dalle attività umane porteranno al collasso il pianeta terra entro il 2050››.
Questo è quanto si evince dall’ultimo Rapporto “Living Planet” pubblicato dal WWF. E gli effetti di queste pressioni sono visibili da molto tempo. Primo tra tutti lo stravolgimento del clima. Negli ultimi anni a causa delle ingenti quantitativi di CO2 e di tuti gli altri gas serra, immessi in atmosfera, la deforestazione, l’uso irrazionale delle fonti non rinnovabili e il relativo eccessivo consumo di combustibili fossili (per il trasporto e riscaldamento domestico, ecc.), la temperatura sul globo terrestre è aumentata notevolmente e continua a crescere ininterrottamente. Secondo gli ultimi sondaggi, il 2007 sarà l’anno più caldo degli ultimi decenni, provocando forti ripercussioni sulla terra sia in termini di Biodiversità (estinzioni delle specie più critiche), sia in termini di Desertificazione con tutti gli squilibri biologici ed ecologici che ne derivano.
"Bisogna ammettere che la situazione è preoccupante".
Ma “La terra trema” e tutti sono intenti a discutere di economia, di pena di morte, di politica internazionale e tanto altro. Per carità, anche questi argomenti, queste tematiche, questi problemi sono importanti e devono essere affrontati. Ma io penso che in questo momento bisogna dare priorità all’ambiente, a tutto il patrimonio naturale e all’incolumità dell’intera umanità, non perché condivido il pensiero ambientalista, ma perché è GAIA, il pianeta Terra, a sottolineare l’importanza e il bisogno di un interveto immediato. A Kyoto, tempo fa, fu sottoscritto un documento programmatico per l’abbattimento dei gas serra in atmosfera, causa principale dello stravolgimento del clima, da circa 150 Paesi del mondo (eccezion fatta per gli U.S.A. di un certo sig. bush) che puntualmente è risultato uno strumento poco attuato ed inefficace per gran parte dei sottoscrittori. Perché? "Non è difficile dare una risposta". Secondo il mio punto di vista il problema ambiente, in questi anni, non ha suscitato interesse, soprattutto per i grandi del mondo. E tutto questo non ha fatto altro che accorciare i tempi di intervento. Si perché nell’ultimo periodo sempre più assiduamente si è sentito parlare di notizie riguardanti alluvioni, migliaia di morti per cause varie che vanno dalle catastrofi naturali alle malattie derivanti da contaminazione e da inquinamento, di chilometri di coste che scompaiono per via dell’innalzamento dei mari e sempre meno si è discusso di interventi atti risolvere, attenuare o combattere queste problematiche. Qualcuno ha detto “Tutto questo fino ad oggi”. E a me viene di aggiungere, con un sottile velo di polemica: “Nuovamente”. Sembra, infatti, faccia nuovamente notizia in questi ultimi giorni, il problema dell’effetto serra e il relativo stravolgimento del clima. Il fatto è che questo problema dalle dimensioni straordinariamente gigantesche è sempre esistito sin dal giorno della creazione della terra. Ma voglio essere indulgente e dico che il problema dell’effetto serra è un problema arrivato alla cronaca circa 30 anni fa. Ma da allora le cose (in termini di interventi per combattere il problema) non sono cambiate molto.
E voglio ribadire il concetto di prima: “il problema non suscitava interesse”, volendo aggiungere che l’effetto serra, soprattutto da molti cinici capitalisti (i veri governatori della terra) è stato (ed è) un freno all’accrescimento dei profitti e dei conti in banca di questi ultimi. Io personalmente credo, quindi, che siamo ben lontani dal vedere un cambiamento di rotta della classe dirigente in tematiche del genere. Credo anche ci sia una mala informazione del reale problema. Questo, porta noi comuni mortali a non dare il giusto peso al problema convinti che la nostra azione non è determinate per le sorti della terra. In realtà non è così: ogni nostra singola azione, sommata a quella degli altri può comportare danni ambientali a volte irreparabili. È per questo che sono convinto che ‹‹Il cambiamento dipende da noi e dal nostro stile di vita››. Qui non si parla più di Protocollo di Kyoto o di qualche altro documento di tutela ambientale da osservare. Si tratta, invece, di intraprendere un cammino individuale da parte di ognuno di noi, volto a ridurre gli sprechi e ad adottare un comportamento più responsabile e rispettoso dell’ambiente: Parola d’ordine Contenimento.

Nove Buone azioni: 1. non regolare il riscaldamento oltre i 20-21 °C (ogni grado in meno risparmio del 7%); 2. istallare isolamento termico (possibili detrazioni fiscali); 3. revisione caldaia (risparmio dei consumi fino al 10%);  4. utilizzo lampadine a fluorescenza (risparmio energetico);  5. spegnere luci non necessarie;  6. sostituisci frigo o elettrodomestici classe A, classe A+ ecc.;  7. spegnere senza lasciare in stand by (risparmio del 20 %);  8. accendere lo scaldabagno solo prima di fare la doccia;  9. evitare qualsiasi tipologia di spreco (acqua, carta, ecc.)

 
 
 

Regressione Tecnologica...un dato di fatto!

Post n°20 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da cescocav

Enel compra 195 pale eoliche dalla Spagna..
!!!...Perché in Italia non le fanno

immagine“Se stiamo ad aspettare l’eolico italiano probabilmente non si farà mai nulla” !!!

Leggevo un articolo l’altro giorno dal quale si evinceva che l’ENEL ha firmato un contratto per l’acquisto di 195 grandi pale eoliche da 850 kW, per una potenza complessiva di 166 MW, con la nota società spagnola Gamesa. Dall’articolo leggevo che questo investimento, di oltre 138 milioni di euro nell’ambito del piano di investimenti di 4 miliardi di euro per le energie rinnovabili e pulite che Enel ha reso noto nei giorni scorsi eviterà l’emissione in atmosfera di 249mila tonnellate di CO2 l’anno.

“Ma perché Enel compra da Gamesa, leader in Spagna e tra i primi costruttori di aerogeneratori a livello mondiale? La risposta è quanto mai banale: in Italia di così grandi non se ne fanno: e la tecnologia ambientale si deve andare a comprare altrove”.

Il problema è molto serio…L’Italia non investe in ricerca e innovazione tecnologica. La Cosa mi rattrista molto se penso che in realtà il Nostro paese offre molte risorse in campo di ricerca. Se solo pensassimo ai tanti italiani che per lavorare fuggono all’estero ci renderemmo conto che anche in Italia ci sarebbero le opportunità e le potenzialità.

ALTRO CHE ITALIA TRA LE GRANDI DEL MONDO….mi sembra che ogni anno si regredisca sempre di più! E la cosa che fa ancor più male è che continuo a sentire chiacchiere e chiacchiere al vento ma poi di concreto non si fa nulla per migliorarsi…

La cosa che mi fa ulteriormente arrabbiare è sentir dire addirittura che in Italia si sarebbe pronti ad acquistare campi eolici di seconda mano, dimessi in altri paesi.

“Mi sembra una cosa inverosimile. Gli impianti che oggi vengono dismessi sono ormai tecnologicamente alla preistoria, per gli standard di rendimento di oggi non sono nemmeno utilizzabili. Ed oltre ai problemi di rendimento ci sono anche quelli di costo di manutenzione e gestione”…

Io mi ritengo una persona rispettosa dell’ambiente, attento alle problematiche ambientali e agli effetti che può avere il mio comportamento sul patrimonio naturale. Ma non basta. Bisogna essere progressisti ovvero "Ambientalisti Progressisti" perchè ritengo che pur di ridurre sensibilmente gli impatti sul patrimonio ambientale e naturale bisogna impegnarsi di più anche e soprattutto con l’eolico.

Ne vale il nostro futuro, il futuro dei nostri figli e dei figli dei nostri figli.

“MA CHE FUTURO CI PROSPETTANO SE I GRANDI DELL’ECONOMIA ITALIANA CONTINUANO AD ADOTTARE LA POLITICA DEL RISPARMIO E DEL RITORNO FACILE E IMMEDIATO DEGLI INVESTIMENTI” ?

Mi viene da piangere e se tutto quello che leggo ha un minimo di fondatezza penserò seriamente di trasferirmi all’estero… MAGARI IN SVEZIA oppure in DANIMARCA: due piccoli ma grandi paesi attenti alle problematiche ambientali; due piccoli ma grandi paesi dove il benessere e la qualità della vita dovrebbero essere prese da esempio.

PURA UTOPIA…”questo lo so”… ma spero che in un giorno non troppo lontano anche il Mio paese vanti una cultura della valorizzazione del territorio e soprattutto dell’ambiente e della qualità della vita…cose che purtroppo ancora oggi nel 2007 non abbiamo se non in piccole realtà territoriali.

 
 
 

Nel Lazio gli operatori ecologici come vigili

Post n°19 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da cescocav

immagine

immagineRoma, 11 dicembre – Da oggi gli operatori ecologici della Regione Lazio potranno comminare direttamente le multe per violazioni dei regolamenti comunali in materia rifiuti. È quanto ha stabilito il consiglio regionale del Lazio, approvando una modifica alla normativa sulla gestione dei rifiuti. Il testo spiega che i comuni, con un provvedimento del sindaco, “potranno conferire ai propri dipendenti, od ai dipendenti dei soggetti ai quali è affidato il servizio di raccolta dei rifiuti, funzioni di accertamento e di contestazione immediata delle violazioni delle disposizioni dei regolamenti comunali relative alle modalità del conferimento dei rifiuti ai servizi di raccolta”.
Lo si apprende dalle pagine di un quotidiano locale. La modifica della legge regionale prevede inoltre la delega ai comuni da parte della Regione “delle funzioni amministrative concernenti la convocazione di servizi e l’autorizzazione del piano di caratterizzazione dei siti, l’approvazione del piano di monitoraggio e del progetto operativo degli interventi di bonifica e messa in sicurezza, nonché l’approvazione del progetto di bonifica”. Rimangono riservate alla Regione le funzioni relative alla bonifica dei siti compresi nel territorio di più comuni. Infine, la modifica approvata stabilisce che alle conferenze dei servizi partecipano la struttura regionale competente in materia e l’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale.

Chissà se anche a Trentinara, un giorno, vederemo gli operatori ecologici con fischietto e quaderno dei verbali?

FRANCESCO CAVALLO, 2006

 
 
 

Libertà di morire Si, Liberta di morire No?

Post n°17 pubblicato il 28 Novembre 2006 da cescocav

immagineMi piacerebbe sapere come la pensano gli italiani. E', secondo me, un problema che va affrontato. C'è chi desidera porre fine alle proprie sofferenze ma è condannato a soffrire ulteriormente contro la propria volontà. Questa è l'ennesima storia drammatica,  che sta facendo il giro del mondo, di una persona che vive grazie ad un respiratore che lavora per lui (Piergiorgio Welby) che chiede di morire e porre fine alle sue sofferenze cominciate quando aveva solo 20 anni. Oggi ne ha sessanta e urla per mezzo dei midia che danno voce alla sua sofferenza e a quella dei suoi familiari che lui è gia morto ma lo obbligano a vivere.
Cosa pensate voi di questa vicenda?  Mi farebbe piacere saper come la pensate.
A voi...................................................................

 
 
 

TV VERITA'

Post n°16 pubblicato il 21 Novembre 2006 da cescocav
Foto di cescocav

2.400 lavoratori pagati dai comuni che timbrano e aspettano la fine del turno per ritimbrare e tornare a casa. Lavoro? Nessuno, perchè i camion non funzionano, perché nessuno dice cosa devono fare.

Dal servizio andato in onda il 19 Novembre al programma televisivo  REPORT su RAI 3. Guardate il Filmato e Lasciate i vostri commenti in rigurado.

CLICCA QUI  per guardare il filamto.

 
 
 

AREA PERSONALE

 
 

FACEBOOK

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963