Empire Of slack

I Moore XXVII


"Siamo ancora lontani dallo scoprirlo. è come se il meteorite avesse recato con sé un contagio virulento e tragico, e chiunque ne subiscala presenza nel raggio di cinque chilometri vada soggetto a dolorosemutazioni genetiche." "Allora sarà anche il mio destino..."Mormoraidisilluso. "Non è detto" Rispose premuroso Mercier: "Dipende dalla struttura molecolare dei corpi. Le stanno per caso dando la caccia?Allora avrà notato che, a fianco di individui ancora assolutamentenormali girovagano dei mostri fatti e finiti. Ed è su questi che noi stiamo portando avanti le nostre ricerche." "Su questi?" Biascicaiindicando le tragiche figure che ci stavano intorno. "Precisamente"Si entusiasmò il tecnico: "Costoro hanno subito un pieno impatto,e il contagio, nella loro delicata costituzione, ha fatto scempio. Ma non è il caso di tanta altra gente! La scorta che il KLAN fornisce a John Baptist Moore è del tutto normale." Fu a quel punto che sparai.Non so perché lo feci ma presi Michael Mercier poco sotto lo stomacoe lo fissai mentre si lamentava a terra in mezzo alle povere e miserabili creature che erano il pane quotidiano dei suoi esperimenti. Ripensandociera un giovanotto come tanti, mandato da un laboratorio chimico come tanti altri che si stavano accapigliando riguardo quello strano fenomeno.Non so perché lo feci. Forse ero stanco di sentire le sue pedanti notazioni,Forse la seria possibilità che il contagio mi riguardasse aveva abbassatoi miei freni morali e una rabbia cieca si era impadronita della mia volontà.Comunque andarono le cose lo sparo fece impazzire i nemici che s'eranoassiepati intorno all'abitazione, in attesa di comprendere meglio come stanarmi da quella stamberga. Udì chiaramente la voce di John BaptistMoore che invitava alla calma e a disporsi dietro dei rifugi improvvisatinel timore che Io aprissi il fuoco a casaccio sulla folla ostile. "Non fuggirà.Lo convinceremo a uscire dalla casa, e in cambio ne avrà salva la vita."Mi resi immediatamente conto di quanto fosse importante l'abitazioneper i Moore: conteneva tutti i reperti che intendevano smerciare non soloalla Wilson e Associati ma alle tante altre Case e università. Era la loro principale fonte di arricchimento, malgrado anche loro stessero per infettarsi tragicamente. Mi sedetti con il fucile a canne mozze sulle ginocchia e squadrai Michael Mercier: non era morto, e forse nemmenoferito gravemente. Si teneva le mani premute sulla pancia, ma fuoriuscivapochissimo sangue. "Sei fortunato, Mercier. La pallottola devi essertiuscita dalla schiena facendo pochissimi danni. Ti puoi tranquillamente salvare, ma prima mi devi suggerire il modo per uscire da questo inghippo."(Continua)