Creato da pa_ds il 20/05/2008

SLIDING DOORS

Dietro Le Porte

 

 

Wonderful tonight

Post n°13 pubblicato il 13 Giugno 2008 da filibertus

"Oggi sono pigro". E' quello che ti dico dopo averti baciata. Mi distendo sul letto e tu capisci che stavolta tocca a te prendere l'iniziativa e condurre il gioco.
"Bene", rispondi. "Chiudi gli occhi e fidati di me".
Ti osservo mentre tiri fuori dalla bora un oggetto, vagamente somigliante a un Lines Lady. Vieni verso di me e con esso mi bendi gli occhi, fissando gli adesivi; poi ti allontani.
Sono al buio e percepisco che ti stai togliendo il reggiseno e le calze a rete. Poi ti sento che ti avvicini, mi baci sulle labbra e pian piano mi sfili la camicia, i pantaloni e il resto. Prendi qualcosa e mi leghi i polsi, posizionati al di sopra della mia testa; quel qualcosa sembra essere il reggiseno. Così fai con le caviglie, attorno alle quali fai un nodo ben stretto con le tue calze.
Sono alla tua mercé.
Un attimo di silenzio e sento il tuo corpo vicino al mio: non mi sfiora, ma ne percepisco il calore e ne avverto il profumo. Appoggi le tue labbra sulle mie e posso sentire un vago sapore di torta ai frutti di bosco. E' un bacio lungo, intenso e profondo.
Ti allontani un po', ma subito dopo ti risento vicina. Avverto la tua pelle morbida che sfiora il mio naso. Non c'è dubbio: sono i tuoi seni. Li fai penzolare sul mio viso e con lievi movimenti te li fai sfiorare. Poi ti fermi in corrisponenza delle mie labbra che cominciano a giocare. Dal tuo movimento interrotto capisco che vuoi essere baciata. Ti fai percorrere dalle mie labbra il seno e te lo fai baciare. Vuoi sentire la mia lingua, prima sull'uno, poi sull'altro, molto lentamente. Ti bacio dolcemente, mentre avverto, sulla mia pancia, il contatto con una pate del tuo corpo, ruvida e calda.
D'improvviso ti allontani, con mia grande sorpresa. I movimenti del letto mi fanno capire che stai cambiando posizione. Neppure il tempo di chiedermi cosa mai tu stia facendo e sento le tue dita accarezzarmi. Esse giocano con movimenti soffici e lenti. Sento le tue mani. Ti fermi. Ho la sensazione che tu voglia scrutare e contemplare uno spettacolo di vigorosa bellezza. Ne ho la conferma quando mi sento sfiorare dalle tue inconfondibili labbra: esse mi sfiorano dappertutto con sapienti movimenti leggeri; poi si fermano e lasciano che la lingua completi il delizioso lavoro. Mi stai baciando.
Proprio in questo momento, le chitarre di Clapton intonano Wonderful tonight.
E' un momento fantastico. Dietro la benda, ho in me un vorticoso desiderio di ricambiare il tuo bacio. Tu lo capisci. Ti sposti leggermente e permetti che anche io ti baci.

 
 
 

Suite 23

Post n°12 pubblicato il 11 Giugno 2008 da pa_ds

Scendo dall’aereo, accendo il cellulare arriva un tuo messaggio: “Aspettami all’aeroporto, passo a prenderti”.  Prendo il bagaglio e vado in sala di attesa. In piedi, di spalle all’entrata. Non voglio vederti arrivare, ma voglio riconoscere la voce, il tocco delle tue mani, il tuo profumo.  Sei in ritardo, come sempre.  Per ingannare il tempo, mi metto a sistemare la borsa. Passa qualche minuto quando ti sento arrivare, fermarti dietro di me: con le mani mi stringi le braccia e appoggi le tue labbra sul mio collo. Un bacio, un brivido. “Ciao Tesoro, ben arrivata. Sei sempre bellissima”. Mi giro e ricambio il tuo bacio sfiorandoti la guancia. Sei splendido, abbronzato. Prendi la mia valigia, saliamo in macchina e ci avviamo verso il mio hotel. Sorrido pensando che ogni volta è la stessa emozione: i primi minuti insieme siamo sempre imbarazzati, come se fosse il nostro primo incontro. Mentre guidi il tuo sguardo ogni tanto cade sulle mie gambe accavallate,  con le calze a rete che ti piacciono tanto, ma non vuoi fartene accorgere.  Sciocco. Dall’aeroporto all’hotel ci sono una quindicina di chilometri attraverso una campagna meravigliosa. E’ il tramonto e la luce  ha un effetto aureo.  Allungo una mano sulla tua coscia e, mentre stai guidando, mi avvicino e ti bacio. “Fai la brava, non distrarmi, tra poco arriviamo”. No, non ho voglia di fare la brava, lo sono stata fin troppo in questi due mesi. Mi avvicino ancora, ti bacio di nuovo, ti lecco le labbra. Voglio sentire quanta voglia hai di me, la mia mano sale, ti accarezzo attraverso la stoffa…  Sento la tua eccitazione, mi desideri e ti desidero anche io. Cominci ad accarezzarmi anche tu, la tua mano sulla gamba, le dita sfiorano le maglie delle calza, sale…  questa volta non porto autoreggenti ma collant. Sembri deluso, hai più difficoltà a raggiungere lo slip, ma ti accorgi che oggi non lo porto. Infili le dita nella rete, mi senti: sono eccitata anche io.  Porti le dita alle labbra con un sorriso compiaciuto. Siamo arrivati. Adoro questo posto:  immerso nel verde, tranquillo, il profumo dei gelsomini… mi sento a casa. Entriamo, il proprietario ci saluta, ci consegna la chiave: la solita suite 23. Il facchino prende il mio bagaglio e ci accompagna: apre la porta, entra, lascia la valigia e ci saluta. “Buona permanenza”. Non fa in tempo ad uscire che mi abbracci e mi spingi contro il muro; ti appoggi a me, ti sento.  Mentre ci baciamo, cerchiamo, tocchiamo iniziamo a spogliarci: ti sbottono  la camicia, tu mi sfili la maglietta, fai scendere la cerniera della  gonna che cade ai miei piedi. Un piccolo passo e resto solamente con le calze. Mi guardi, mi prendi tra le braccia e mi porti sul letto.  Ti voglio.  “ Prendimi subito, non farmi aspettare. Non sfilarmi le calze, strappale...”

 
 
 

La telefonata

Post n°11 pubblicato il 30 Maggio 2008 da filibertus

Forse non sai ancora quanto io sia geloso quando, mentre ti rilassi in mia compagnia, ti metti al telefono con la tua amica del cuore. Forse non lo sai e forse è giunto il momento che io te lo faccia capire. A modo mio.
Provo allora a scostare il lembo di lenzuolo che ti ricopre i piedi e a massaggiarteli dolcemente sul dorso risalendo sino alla caviglia, lì soffermandomi un po'. Hai una reazione come di solletico, ma nulla più e continui a chiacchierare.
Lascio quindi che la mia mano risalga e accarezzi le gambe fino al ginocchio, con movimenti soffici, leggeri e circolari. Ma la tua conversazione continua.
Sposto quindi la mano in su e sbottono i due bottoni che ti tengono chiusa la camicetta. Comincio ad accarezzarti i seni, mentre ti guardo in viso per capire se sono riuscito a distrarti. Ma la tua chiacchierata è nel vivo e tu rimani quasi impassibile.
Decido dunque di passare a qualcosa di più efficace. Mi avvicino piano e, mentre uno dei tuoi seni mi riempie piacevolmente la mano, comincio a sfiorarti con le labbra il collo, per poi scendere sino al seno. Lo bacio dolcemente usando le sole labbra. Risalgo piano fino al capezzolo su cui poggio, quasi impercettibilmente, la punta della mia lingua. Avverto che tu hai uno scossone e che emetti un sospiro di piacere. Ma poi riprendi il controllo: riesci a resistere, malgrado io continui a giocare con la lingua e con la bocca sulla zona attorno al capezzolo.
Decido allora di esplorare un'altra zona.
Faccio scendere la  mia mano all'altezza del ginocchio. Mi avvicino con la bocca e comincio a baciare la pelle della gamba. Mi sposto verso su e sento che il mio respiro sulla tua coscia ti ha provocato un lieve sussulto. Con la mano tengo la tua coscia contro la mia guancia, sfiorandola con le labbra e con la lingua. Con l'altra mano prendo l'altra tua coscia e l'appoggio alla mia guancia destra. Non fai resistenza e a quel punto percepisco che la tua conversazione sta perdendo d'importanza. Sento che acceleri il respiro, cercando di coprire con la mano il microfono della cornetta. Appoggi l'altra tua mano sulla mia testa che è ormai chiusa dalle tue cosce. Mi spingo sempre più su, sfiorandoti col naso e con la bocca sino al punto in cui il percorso finisce. Posso, a quel punto, sentire il tuo odore. Posso assaggiare il tuo sapore. Mentre ormai hai perso il controllo, stringi con le gambe la mia testa e, mentre gioco con la lingua all'esterno e all'interno di te, il tuo affannoso respiro fa capire alla tua amica che tra poco chiuderai la telefonata.
Continuo a giocare, in modo sempre più vivace e con sempre più virulenza. Le mie mani lasciano le tue cosce e afferrano i tuoi seni. Ormai il tuo respiro si è trasformato in gemiti di piacere, impossibile da trattenere. La tua mano spinge contro la mia testa. L'atra tua mano, con cui tieni il telefono, cerca disperatamente il tasto OFF.
Lancio l'affondo finale e, al suo culmine, ti sento emettere l'urlo decisivo.
Click.

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 27 Maggio 2008 da pa_ds

... vorrei dirti "portami via da qui, portami a fare l'amore"

 
 
 

Lo stuzzichino

Post n°9 pubblicato il 27 Maggio 2008 da filibertus

Sai benissimo che mi piace da morire farti accendere; anche la sigaretta. Avverto il contatto della tua mano sulle mie, la morbidezza della pelle e il suo calore. E mentre siamo ancora protesi in avanti, l'uno verso l'altra, il mio sguardo non può fare a meno di poggiarsi per un attimo sulla tua scollatura.
Da questa posizione mi è impossibile evitare di guardare dentro ad essa e intravedere, oltre a una piccolissima parte del pizzo del reggiseno, anche la parte dei seni che l'apertura dell'abito mi lascia scorgere.
Solo adesso mi rendo conto che il nero del vestito mimetizza, oltre alla forma, la loro reale dimensione.
Per un brevissimo momento, le immagini si sovrappongono e accendono la mia fantasia. E' un flash in cui, nella mia mente, la maionese di cui sono ricoperti gli stuzzichini si confonde con l'idea che mi sono fatto della parte coperta dei tuoi seni; il profumo che hai lasciato sulla mia mano, si confonde con l'immagine del dito che ti passi sulle labbra.
I tuoi occhi mi dicono che hai letto nei miei questo mio fantasticare.
Prendo uno stuzzichino e comincio a mangiarlo. Cominciando dalla maionese.

 
 
 
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