smemorina

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 Vento e bandiere La folata che alzò l'amaro aroma del mare alle spirali delle valli, e t'investì, ti scompigliò la chioma, groviglio breve contro il cielo pallido; la raffica che t'incollò la veste e ti modulò rapida a sua imagine, com'è tornata, te lontana, a queste pietre che sporge il monte alla voragine; e come spenta la furia briaca ritrova ora il giardino il sommesso alito che ti cullò, riversa sull'amaca, tra gli alberi, ne' tuoi voli senz'ali. Ahimé, non mai due volte configura il tempo in egual modo i grani! E scampo n'è: ché, se accada, insieme alla natura la nostra fiaba brucerà in un lampo. Sgorgo che non s'addoppia, - ed or fa vivo un gruppo di abitati che distesi allo sguardo sul fianco d'un declivo si parano di gale e di palvesi. Il mondo esiste... Uno stupore arresta il cuore che ai vaganti incubi cede, messaggeri del vespero: e non crede che gli uomini affamati hanno una festa.