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Ritorna?


1. Chi non muore si rivede! O, per essere più seri: alle porte delle economie delle due sponde dell’Atlantico sta bussando una vecchia conoscenza, sta chiedendo di rientrare la crisi economica, quella che si pensava archiviata alla storia col nome di Grande Recessione (GR). Da pochi mesi alcuni opinion maker (pochi in verità) avevano cominciato a parlare di indizi di ripresa, verificabili in paesi come USA, Portogallo, e persino Grecia e già una più nutrita pubblicistica teme nuove crisi, che probabilmente saranno innescate dai BRICS (Brasile, Russia, India e Sudafrica) e dai MINT (Messico, Indonesia, Nigeria, e Turchia). Che succede? 2. Quando la GR sembrava indomabile nonostante gli aiuti forniti con il Quantitative Easing (QE), la Banca Centrale Americana (FED) si è inventata l’acquisto i titoli per 80 mld di dollari al mese, facendo piovere sui mercati un fiume di denaro. Dal canto suo, la Banca Centrale Europea (BCE) ha creato i Long Term Refinancing Operation (LTRO) e gli Outright Monetary Transactions (OMT), i primi consistenti in finanziamenti a 3/a alle Banche e i secondi in promesse di acquisto di titoli di paesi in difficoltà.  La Banca Centrale del Giappone (BOJ) ha varato un piano per raddoppiare la liquidità in circolane in quel paese. Insomma, in poco tempo, i mercati finanziari sono stati inondati di denaro, che hanno abbondantemente  usato in  operazioni note in gergo col nome Carry Trade e consistenti nel prendere denaro a basso costo dove c’era (Usa, Europa e Giappone) e investirlo ad interessi consistenti nei BRICS e nei MINT. La politica della BOJ in un primo tempo ha infiammato i mercati; da un po’, invece, fa constatare che non ci sono stati mutamenti sostanziali nell’economia del Giappone. Quella della BCE ha dato un po’ di respiro soltanto alle banche e nulla all’economia reale. Il QE americano, al contrario, aveva avviato una ripresa vera, come testimoniano il buon andamento delle borse, e l’aumento dell’occupazione. Ma la consistenza è ancora incerta. Tutte e tre le politiche hanno concorso a far lievitare la massa monetaria di BRICS e MINT, e l’inflazione, i tassi di cambio delle monetari degli stess, con conseguente danno per il loro commercio estero. Ci sono state molte proteste, specialmente da parte del Brasile, perché il fenomeno fosse governato, ma nessuno ha prestato orecchio ed il fenomeno è continuato indisturbato. 3. Adesso, per tenere sotto controllo l’inflazione del paese, la FED ha deciso di frenare l’acquisto dei titoli americani, e il flusso migratorio indicato ha invertito la rotta: i capitali che, per speculare, prima si erano diretti verso BRICS e MINT stanno ritornando alla base, cioè in America ed in Europa; ovviamente sempre con intendi speculativi. Se non che, regole speculative vogliono che si  dirigano verso i paesi dove le economie sono più precarie - Grecia, Portogallo, Italia e Spagna - e, di conseguenza, i mercati più volatili. Sono queste le ragioni per cui oggi le borse dei paesi in questione stanno facendo faville. Ma si teme che si tratti di un fuoco di paglia: gli operatori stanno solo facendo le cosiddette ‘Operazioni di Copertura’, stanno, cioè, acquistando titoli a buon mercato e buoni rendimenti, con i quali coprire le operazioni speculative passate e, possibilmente, future. 4. Se così può essere letto l’insieme dei fenomeni economico-finanziari in corso di svolgimento, e se si considera che investimenti ed occupazione sono al palo in tutto il mondo, non è peregrino dedurre che i prodromi per una nuova crisi ci sono tutti. E, attenzione! La GR ha spazzato via una ricchezza che c’era. Una nuova crisi che farà?