Spread

Sprea di nuovo in salita


1. Oggi sul giornale della Confindustria si legge questo tritolo: “Scendono i tassi di Italia e Spagna e salgono quelli dei paesi ‘core’. Tornano gli acquisti sui periferici”. “Che vor dì”, dice l’amico mio romano. Amico mio, prima di rispondere è bene che tu sappia che: - ‘i tassi di Italia e Spagna’ significa i tassi di interesse offerti a chi compra i titoli del debito pubblico di questi due paesi, cioè, BTP e BONOS; - ‘periferici’ significa paesi periferici rispetto a quelli dell’Europa centrale, cioè, Italia e Spagna; (ci sarebbero anche Portogallo e Grecia, ma su di essi nessuno è capace più di ragionare, su alcunché che li riguarda; - ‘core’, da ‘qualcosa di centrale’, come cuore, nucleo, ecc, nel gergo geopolitico significa ‘nucleo centrale; quindi, paesi ‘core’ dell’Europa sono quelli del centrale, cioè, Germania, Francia e  stranamente Regno Unito. Dunque, il titolo del giornale dice che poiché gli operatori di borsa sono ritornati ad acquistare BTP e BONOS, il prezzo di questi titoli sale e, di conseguenza, gli interessi che i due stati dovranno pagare scendono. Il contrario in Germania e Francia, e forse Regno Unito, dove gli interessi salgono. Sembra una buona notizia, ma non lo è. L’amico mio mi chiese ancora: “Perché non è una buona notizia?” Perché il famoso Spread, che era sceso di molto, sta ritornando a salire. 2. Quando l’interesse di un titolo scende, nessuno lo vuole più, e dovrebbe cercare di venderlo; il contrario se l’interesse sale. Ma allora perché la gente compra titoli con interessi calanti (quelli di Italia e Spagna) e vende titoli con interessi in salita (quelli di Germania, Francia e Regno Unito)? Semplice: gli interessi in Italia e Spagna, anche se in discesa, sono intorno all’1,40%, viceversa gli interessi in Germania, Francia e Regno Unito, anche se in salita, sono intorno allo 0,1/0,3%; e 1,40 – 0,1 = a 1,39 che, senza virgola fa 139, che uno spread doppio di quello dell’inverno, e se continua a salire per noi sono… ‘bitter crauti’. 3. La verità, che il giornale non dice apertamente, è che lo ‘strano’ comportamento di chi opera in borsa, cioè gli speculatori, avendo visto che la Banca Centrale Europea ha dato nuovamente un po’ di credito alle banche greche, hanno fiutato che ancora una nuova crisi non si profila e, per questo, stanno vendendo titoli dei paesi ‘core’ e comprando titoli dei paesi periferici, che rendono meno di ‘ieri’, ma sempre più dei titoli ‘core ’, senza, ancora, correre rischi di fallimento della Grecia e dell’Europa. E’ la finanza, bellezza, è la speculazione. Che continua imperterrita a navigare nella tempesta, lucrando. Ecco perché il titolo del giornale non è una buona notizia.