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"Par condicio" e "fusione fredda"


1. Quando l'ex Presidente della Repbblica Scalfaro, con le sue dotte capacità linguistiche, introdusse nel lessico della politica l'espressione "...par condicio...", molti rilevarono l'improprietà del riferimento, sul fatto che il principio contenuto nella legge fallimentare mal rappresentasse l'imperativo etico di fare un uso equitativo della televisione.2. Si sbagliavano, perché l'espressione di cui discutiamo non era e non è figlia inclonabile della legge fallimentare, ma l'insieme di due parole liberamente spendibili: il legislatore le usò per fissare quel principio, in quella legge; una persona intelligente e di cultura come l'ex Presidente della Repubblica le ha usate per fissare lo stesso principio in un altro contesto fattuale. 3. Oggigiorno circola un'altra espressione, questa della civetteria della politica, che, pare, stia passando inosservata, mentre dovrebbe far rabbrividire, perché descrive una questione esattamente opposta al significato che dovrebbe avere in politica. Parlo della "...fusione fredda...", con la quale si vorrebbe indicare, in negativo, il processo di formazione del Partito Democratico. Come dire: il Partito Democratico stà nascendo senza cuore.4. La fusione fredda - se e quando arriverà - sarà un processo di manipolazione dell'atomo per produrre energia atomica pulita. (Oggi abbiamo solo la 'fissione dell'atomo', che, purtroppo prodiuce l'energia atomica che tanto ci spaventa). Come tale si tratterà di un processo di tutta positività. Perché, allora, l'espressione  'fsione fgredda' viene intesa ngativamente?5. La mia risposta è che...6. Voglio rifletterci un po' prima di rispondere con moderazione. Per ora mi basta pensare che forse è un malriuscito tentativo di spiegare un fatto politico serio, con una finzione verbale di pessimo gusto.7. E' da tempo che la politica ci ha abituato a questo.