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Ancora sulla crisi finanziaria dell'estate 2007


Da molto tempo questo blog è muto. Interessato a seguire le vicende della crisi finanziaria mondiale da ‘presunto esperto’, mi sono via, via ipastoiato nei tecnicismi degli ‘esperti veri’, disperdendo, così, quelle poche verità che pensavo di aver raggiunto fino a dicembre scorso.Ora sono convinto che gli esperti non sanno più da dove cominciare, per dare qualche spiegazione:- sulla dimensione della crisi e del danno che essa sta provocando;- sull’esito che la stessa avrà nel breve-medio termine.Anche leggendo i giornali, si fa fatica ad orientarsi. Penso che sia tempo di abbandonare gli esperti ed i loro tecnicismi, andare all'essenzialità del ‘problema’ e dire con più coraggio qualche pala di chiarezza.Molto sommariamente, la crisi finanziaria di cui si discute può essere rappresentata come segue.Le banche americane, grandi e piccole, ricche di liquidità, hanno concesso prestiti, specialmente mutui per l’acquisto di case, a persone di scarsissima solvibilità (sub prime). Per assicurarsi contro le probabili perdite da insolvenza, hanno cartolarizzato (trasformato in titoli) i loro crediti e li hanno venduti sul mercato. I compratori (speculatori di professione), a loro volta, hanno cartolarizzato e venduto le 'cartolizzazioini' ad altri speculatori, dando, così, vita ad una specie di ‘catena di S.Antonio’, che ha finito per gestire e contrattare titoli fondati sul nulla, rischiosi, perché legati alla sorte dei mutui che li hanno originati, quindi, di valore prossimo allo zero. Quando la gente ha cominciato a non pagare le rate dei mutui, per mancanza di guadagni, i titoli prodotti dalle catene di S.Antonio sono diventati in concreto senza valore, tanto da essere ormai denominati ‘titoli spazzatura’. Di conseguenza, i possessori, principalmente banche, ma anche altre istituzioni finanziarie (assicurazioni, private equity, hedge found ecc. ecc.), hanno dovuto diminuirne il valore, correggere i propri bilanci e ridurre l'erogazione di credito. La conseguenza di tutto questo è stata la sparizione del credito dal mercato (credit crunch). In mancanza di credito, le imprese non sono più in grado di finanziare gli investimenti necessari per nenere attiva la produzione e l'occupazione. Per questo, oggi, ormai, molti ritengono che gli USA siano in piene recessione.Ma il fenomeno, lentamente, sta contagiando anche l’Europa e il nostro paese.I correttivi posti in essere dalla banca centrale americana e di quella europea, (immissione di liquidità sul mercato, riduzione dei tassi d’interesse), a quanto pare, si stanno dimostrando di scarso o nullo risultato.Che fare?Sui quotidiani di questi giorni finalmente si comincia a dire qualche verità.‘La banca fa ricchi i banchieri’; ‘Nella crisi dei mutui sub-prime molti hedge founds hanno fatto lauti profitti; ‘ I tagli dei tassi d’interesse non bastano ai mercati, serve più vigilanza. Sono solo alcuni titoli, che, secondo me, la dicono lunga sulla causa della crisi e sui rimedi.Con queste verità è ancora possibile discettare della crisi con i tecnicismi? Penso di no, se si vuole scongiurare il peggio.E per quanto m'è copnsentito, confermo la conclusione dell'articolo precedente.