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due dati preoccupanti.


In questi giorni sono stati resi noti due dati:—  gli stati del mondo hanno accumulato debito pubblico per 2.200 mld. di dollari e 300 mld di euro per frenare gli effetti della crisi;—  gli enti locali italiani hanno accumulato debiti per 110 mld. per finanziare investimenti.Al di là di ogni altra considerazione, queste cifre da capogiro sono preoccupanti.I debiti pubblici prima, o poi, dovrebbero essere restituiti. Per essere restituiti, i bilanci pubblici dovrebbero contabilizzare avanzi primari (differenza fra entrate e spese al netto degli interessi sul debito). Fino ad ora i bilanci pubblici non solo non hanno avuto avanzi primari, ma sono stati in deficit. E niente ci dice che le cose cambieranno, non appena ci sarà la ripresa di cui, ormai, tanto si parla. Quindi gli stati dovranno contrarre altri prestiti, e lo potranno fare solo aumentando i tassi d’interesse. Ciò significa che, nel tempo, i tassi d’interesse saranno al rialzo, cosa che non farà bene all’economia: non ci sarà credito a tassi ragionevoli, non ci saranno nuovi investimenti, non ci sarà nuova occupazione, non ci saranno aumenti di consumi e sarà…nuovamente crisi.In Italia il fenomeno sarà aggravato dal fatto che, al maggiore debito pubblico dello stato, bisognerà aggiungere i maggiori  debiti degli enti locali, perché nessuno, nel frattempo, li avrà pagati, e, in Italia,  gli enti che non pagano i debiti non vanno in bancarotta, come, per esempio, sta succedendo, attualmente, negli USA. Pagherà lo stato. Cioè, noi.