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I campioni del profitto


1. E’ notizia di questi giorni (‘Affari e Finanza’, inserto di ‘La Repubblica’ di oggi 7.3): gli Hedge Fund (HF) hanno sorpassato le banche e sono “campioni  mondiali del profitto”. I primi 10 migliori fondi, fra i quali spiccano ‘Quantum Fund’ di George Soros e ‘Paulson &C.’ di John Paulson, nel  2010 hanno guadagnato 28 mld di $ USA;  le prime sei banche 'solo' 26 mld.Una bella sorpresa: questi risultati non solo incrementano il PIL di qualche paese, ma fanno aumentare il valore dei titoli e la ricchezza dei fortunati che li possiedono. Ma sono anche segnali di fuoruscita dalla crisi?Non ne sarei tanto sicuro. 2. Gli HF, sono organzzazioni (i più importanti vere e proprie società di capitali) che raccolgono fondi e li investono in operazioni ad alto rischio speculativo, lucrando altissimi guadagni, ben lontani da quelli che si realizzano nei mercati regolamentati. A questo tipo di guadagni vanno aggiunte le commissioni relative alle operazioni svolte per conto della clientela, che possono raggiungere la ragguardevole cifra del 20%. Considerando che ciascuna operazione è un investimento di alcune centinaia - a volte migliaia - di mld di $, non è difficile immaginare l’entità dei guadagni che queste organizzazioni realizzano. Del resto le cifre indicate - ufficiali perché pubbblicate -sono eloquenti. Fino all’ultima crisi gli HF non sottostavano ad alcuna regola. Solo dopo la crisi, quelli che gestiscono patrimoni superiori a 100 mln di $ USA, devono registrarsi presso la SEC (Securities Exchmge Commission, ovvero Autorità di Vigilanza sulla Borsa americana). Hanno costi di organizzazione e gestione bassissimi. Per averne un'idea, si pensi che nel 2010 il fondo ‘Paulson & C.’ ha operato con 120 dipendenti, mentre la banca ‘Goldman Sachs’ ha operato con l’organico stabile di 32.500 unità.Ma quello che più conta è che quasi sempre gli HF fanno capo ad organizzatori che sono stati - o sono stati vicino a - alti funzionari delle principali istituzioni finanziarie mondiali, ministri del tesoro, consiglieri economici dei governi di potenze mondiali, e via elencando, per cui dispongono di informazioni che spesso gli operatori comuni non conoscono, e per questo operano in posizione di vantaggio.3. Gli alti guadagni degli HF sono - direi per natura - destinati a nuovi investimenti speculativi, che essendo, come abbiamo visto, a bassa intensità lavorativa, non danno luogo ad aumento dell’occupazione, e, quindi, dei consumi, degli investimenti produttivi e della crescita.Ma c’è dell'altro. Poiché gli investimenti in HF danno alti rendimenti, le banche stesse, invece di investire in credito alle imprese, investono in HF, finendo, così, per depauperare il mercato del credito ‘produttivo’.E, per ultimo: gli HF oltre a questo danno, sono anche una beffa. Appartenendo ad organismi transnazionali, sono apolidi e, verosimilmente, per la maggior parte del loro busines, non chiamati a rendere conto del loro operato: per trasparenza, tasse, liceità ecc.4. La mia conclusione in proposito è la stessa del post di questo blog, n. 80 del 22 novembre scorso: finché le risorse nascono, fanno profitti e, come spesso accade, si disperdono nella finanza, è inutile sperare che si cresca.