smoked_ice

passato


Quanti giorni erano passati dal loro primo messaggio?La data sulla messaggeria indicava il 15/07/03 alle ore 08.55.Era il primo messaggio della giornata, quello dopo aver sistemato le pratiche dell’ufficio.L’aveva attratto la foto del suo profilo, un sorriso che esplodeva su un seno florido, anche se sapeva che spesso una foto del genere nascondeva un corpo troppo abbondante.Se ne fregò.La descrizione era perfetta; simpatia e sensualità al loro massimo splendore.Erano passati 84 giorni e tra qualche mezz’ora sarebbe arrivata con il volo delle 10.45.Emozionato?Abbastanza.Come non poteva esserlo?Pur di averla aveva rotto ogni suo tabù.L’aveva contattata, cercata ogni giorno, step dopo step trovati nuovi modi per contattarla, sedotta, o forse fu lei a sedurlo (ancora oggi se lo chiede) e convinta a raggiungerlo nella sua città.E adesso ad una manciata di minuti, dal suo ultimo messaggio –sono appena atterrata– , era lì ad aspettarla, unico del gruppo senza un cartello, e senza un cognome straniero scritto sopra.Le strinse la mano, non troppo forte, e lei lo tirò a se in abbraccio.–Beh eccoci qui! ––Già–La città non offriva granchè, a parte qualche chiesa e due ruderi romantichi, ma i gerani sui balconi, il sole l’avevano abbellita al di là di ogni possibile immaginazione.O forse era lei? Forse la forza di quel bacio inaspettato strappato sull’ultimo sorso di birra belga.L’amò e lei amò lui.Una, due, tre volte.Tre volte si avvolsero l’uno all’altro.Tre volte lottarono dolcemente nel letto.Tre volte le morse e le baciò il suo seno.Tre volte… tre volte… tre fantastici mondi effimeri di piacere.E due giorni che finirono presto, ma che tornarono presto e poi di nuovo… ogni due settimane per un anno intero.Un solo anno intero, un anno e qualche giorno.Poi lei se ne andò, se ne andò seguendo un altro cuore, perché il suo era troppo distante, troppo lontano.Un cuore che implose, e che gli fece giurare:–Mai più storie a distanza!-_Ancora non ho rotto il mio giuramento_Darker._Life is never like this _