S.M.U. ASCOLI

Martedì 17: AMARE PER PRIMI


Oggi martedì, secondo giorno della “Settimana Mondo Unito”, voglio espormi di persona. Essere il protagonista assoluto della mia giornata.Non voglio essere passivo, non voglio subire il tempo che trascorre, le persone che mi assillano, le cose da fare, il futuro che incombe.Voglio interessarmi a quello che mi succede intorno. Voglio giocare d’anticipo, prendere l’iniziativa e non voglio più aspettare. Se non lo faccio io è difficile che lo possa fare qualcun altro.Oggi voglio… amare per primo! Ma che mi prende. Amare per primo, ma è meglio di no, è meglio fare come faccio da sempre. Vivacchiare la mia giornata, guardare agli altri con diffidenza. Come dice mia madre: “Con le persone solo buongiorno o buonasera e chi non mi accetta non mi merita”.Come mi prende quest’idea di amare per primo?Com’è che d’improvviso mi va di fare tanta fatica! Ma perché non mi sto buono. Chi me lo fa fare?Ho voglia di amare gratis, senza aspettare, senza attendere. C’è qualcosa che mi attira in questo amare per primo: in genere uno ama se è amato e anche quando l’amore è bello - come quello degli sposi, dei genitori per i figli, quello dell’amicizia, - si ama nell’altro qualcosa di se. C’è sempre almeno una punta di egoismo.Nell’amare per primo c’è un “di più”: è gratis, è per questo che mi attira.Dice Chiara Lubich: “Se due persone sono distanti cento passi l’una dall’altra, e vogliono incontrarsi a metà strada, possono fare cinquanta passi ciascuna. Ma se una fa solo un passo e io voglio incontrarla lo stesso, perché voglio bene a questa persona, ne farò novantanove io.Ecco come amare per primi, non contare mai i passi, né calcolare le distanze, ma muoversi con decisione verso l’altro”.Ma che vuoi cambiare il corso del mondo? Continua come hai sempre fatto. Se ami per primo sei fregato. Gli altri ti considereranno un po’ spostato, ti useranno, farai la figura dello scemo del villaggio. Sarai considerato un “buonista”. Si approfitteranno di te e per te sarà una delusione. Difenditi. Rispondi solo se sei chiamato e non ti scoprire mai.Forse, tu che sei parte di me e che mi freni hai ragione. Forse questa fissa di amare per primi è solo il desiderio di compiere una buona azione…Eppure no, non è questione di far fioretti… è un modo nuovo di essere, di vivere.Ieri sera a tavola c’era un’aria cupa: ognuno guadava silenzioso il proprio piatto.Pensieri, preoccupazioni, fatti propri… L’idea fissa dentro mi spingeva: “tocca a me, tocca a me!”. Tagliare il pane, prendere il telefono che squilla, bottiglia d’acqua finita subito bottiglia piena… Infine ho raccontato la mia giornata in positivo, volevo fare un dono.I miei hanno ripreso colore e calore, i volti si sono distesi e hanno cominciato a dialogare, l’amore si è rimesso in circolo.È l’amare per primo che rimette in circolo l’amore. E’ come il cuore che pulsa e che dà la spinta. Amare per primo sollecita il contraccambio. Amare per primo inchioda l’altro e chiama alla reciprocità.Altro che scemo del villaggio, altro che approfittarsi.E alla sera io, caro “uomo vecchio”, vado a letto stanco ma pieno dei frammenti di umanità che rendono la mia vita unica, gioiosa e ricca.