C'era da restare accecati a voler fissare là dove il cielo d'un azzurro di maggio si saldava alla cresta delle colline, di tutto nude fuorchè di neve cristallizzata. Una irresistibile attrazione veniva, col barbaglio, da quella linea: sembrava essere la frontiera del mondo, da lassù potersi fare un tuffo senza fine. Beppe Fenoglio - Un giorno di fuoco Per due giorni gironzolerò sulle colline di Pavese e Fenoglio, a pensare ai fatti miei, lontano dal casino di tutti i giorni, dalle tensioni (e anche dalle delusioni che mi sta dando questo governo "progressista" che per far passare l'indulto mi lascia fuori dalla galera un bel po' di "lor signori" beccati con le mani nel vasetto della marmellata, che non ha il coraggio di tirar fuori i nostri soldati dall'Afghanistan e via deludendo).Voglio fare un tragitto che unisca San Benedetto Belbo a Santo Stefano Belbo...il legame vitale tra Beppe e Cesare. Sono strade che conosco a memoria, come conosco bene alcune stradine che salgono e ti portano in cresta di Langa, magari a farti schiaffeggiare dal vento (che adesso sarà caldissimo) che trovi spesso lassù.In cresta di Langa anche i rumori ti arrivano diversi, ovattati, quasi a non volerti riportare a quella realtà a cui tu stai sfuggendo e allora ti lasci trasportare da una atmosfera che non ritroverai mai da un'altra parte, e il vento ti porta anche il sussurro di quegli dei dell'Olimpo che, nei Dialoghi con Leucò, Cesare ha riportato tra queste colline e ripensi alle parole di Davide Lajolo, primo forse ad aver saputo riflettere sul mito in Pavese con la stessa intuizione con cui aveva visto in Fenoglio un guerriero di Cromwell su queste stesse Langhe....Magari mi porterò un libro con me, ma poi finirà che ne leggerò solo poche pagine, perchè mi lascerò perdere con la testa tra il silenzio, il caldo e le cicale, che la fanno da padrone in questa stagione....
Si va per Langa...
C'era da restare accecati a voler fissare là dove il cielo d'un azzurro di maggio si saldava alla cresta delle colline, di tutto nude fuorchè di neve cristallizzata. Una irresistibile attrazione veniva, col barbaglio, da quella linea: sembrava essere la frontiera del mondo, da lassù potersi fare un tuffo senza fine. Beppe Fenoglio - Un giorno di fuoco Per due giorni gironzolerò sulle colline di Pavese e Fenoglio, a pensare ai fatti miei, lontano dal casino di tutti i giorni, dalle tensioni (e anche dalle delusioni che mi sta dando questo governo "progressista" che per far passare l'indulto mi lascia fuori dalla galera un bel po' di "lor signori" beccati con le mani nel vasetto della marmellata, che non ha il coraggio di tirar fuori i nostri soldati dall'Afghanistan e via deludendo).Voglio fare un tragitto che unisca San Benedetto Belbo a Santo Stefano Belbo...il legame vitale tra Beppe e Cesare. Sono strade che conosco a memoria, come conosco bene alcune stradine che salgono e ti portano in cresta di Langa, magari a farti schiaffeggiare dal vento (che adesso sarà caldissimo) che trovi spesso lassù.In cresta di Langa anche i rumori ti arrivano diversi, ovattati, quasi a non volerti riportare a quella realtà a cui tu stai sfuggendo e allora ti lasci trasportare da una atmosfera che non ritroverai mai da un'altra parte, e il vento ti porta anche il sussurro di quegli dei dell'Olimpo che, nei Dialoghi con Leucò, Cesare ha riportato tra queste colline e ripensi alle parole di Davide Lajolo, primo forse ad aver saputo riflettere sul mito in Pavese con la stessa intuizione con cui aveva visto in Fenoglio un guerriero di Cromwell su queste stesse Langhe....Magari mi porterò un libro con me, ma poi finirà che ne leggerò solo poche pagine, perchè mi lascerò perdere con la testa tra il silenzio, il caldo e le cicale, che la fanno da padrone in questa stagione....