Ripeness is all

8 settembre 1943


"Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".  Questo l'annuncio con il quale Badoglio "informava" gli italiani che era stato sottoscritto un armistizio con gli Stati Uniti e l'Inghilterra, le cui truppe erano già sbarcate in Sicilia e stavano ricacciando indietro, verso il continente, i reparti tedeschi e - prima di questa data - italiani. Da questo momento in poi per migliaia e migliaia di soldati italiani è il caos, la tragedia, la deportazione, la morte. L'assoluta incuria con cui lo Stato Maggiore dell'Esercito Italiano, con a capo Vittorio Emanuele III e lo stesso Badoglio, conduce questa fase critica delle operazioni militari lascia al proprio destino interi reparti, privi di ordini e di strategia. Molti di questi soldati troveranno ancora il coraggio di prendere le armi contro i tedeschi e, poco tempo dopo, i fascisti dando origine ai primi episodi di Resistenza armata, molti tenteranno di raggiungere casa, non molti ci riusciranno. Su Vittorio Emanuele III di Savoia, dopo la vergogna inqualificabile delle Leggi Razziali del 1938, pesa anche questo misfatto che si concluderà con la fuga a Bari. Sarà solo la Lotta di Liberazione a ridare al nostro paese quella dignità che i Savoia avevano calpestato