Ripeness is all

Boheme


Non c'è niente da fare, tutte le sante volte che ascolto la Boheme di Giacomo Puccini non riesco ad evitare di commuovermi nel vero senso della parola. Ed è successo puntalmente anche questa notte quando rai 2 ha trasmesso l'edizione dell'opera rappresentata a Torino nel 1996 (centenario della prima rappresentazione del capolavoro di Puccini, sempre al Regio) con Luciano Pavarotti, Mirella Freni, Lucio Gallo, Anna Rita Taliento, Pietro Spagnoli, Nicolaj Ghiaurov, Alfredo Mariotti e Davide Livemore. Direttore dell'orchestra Daniel Oren, la regia di Giuseppe Patroni Griffi.Come ho già scritto altre volte io amo molto l'opera di Puccini, ma per la Boheme stravedo letteralmente, forse perchè era l'opera preferita da mio padre, che, ogni tanto, cantava qualche brano. Lui era romagnolo e dalle sue parti la lirica non si discuteva. Mi raccontava che suo nonno partiva in bicicletta da Massalombarda, in provincia di Ravenna per arrivare a Parma ad ascoltare "l'opera" in loggione e poi dietro front fino a Massalombarda e i km non erano affatto pochi.Tornando e concludendo il discorso della Boheme, è davvero strana la sensazione che mi suscita per la sua intensità emotiva, anche per questo mi ha fatto piacere esternarla