Ripeness is all

Post N° 1095


Una brutta notiziaGenitori vietano la partecipazione perchč non gradiscono lo slogan "Arte (contro cosa) nostra" coniato dal teatro Bellini che ha organizzato l'evento.Catania, Dance Attack antimafiacento ragazzi bloccati dalle famiglie Cento giovani ballerini tra i 14 e i 18 anni sono stati bloccati dalle famiglie che hanno impedito loro di partecipare al Dance Attack antimafia promosso dal teatro Bellini di Catania, in programma nel pomeriggio in piazza Palestro. Durante gli ultimi preparativi, mentre lo staff del teatro distribuiva le t-shirt con il logo antimafia "Arte (contro cosa) nostra", coniato er l'occasione dal Bellini, un centinaio di ballerini non si sono presentati all'appuntamento, pur avendo precedentemente garantito la loro adesione.Per qualche ora la vicenda ha avuto i contorni di un giallo. Poi il chiarimento, come riferisce una nota del teatro. Alcuni di loro, in lacrime, hanno raccontato di aver ricevuto il divieto da parte dei genitori a partecipare alla manifestazione. A scatenare la reazione della famiglie sarebbe stato proprio il logo antimafia che si legge sulle magliette che saranno indossate da tutti i partecipanti al Dance Attack."A poche ore dall'evento", ha detto il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Antonio Fiumefreddo, "abbiamo appreso che gli allievi di una scuola di danza di uno dei quartieri pił a rischio della cittą hanno dovuto rinunciare a scendere in piazza su pressione dei genitori, che non avrebbero gradito il messaggio antimafia della manifestazione. Dedichiamo a questi cento ragazzi l'iniziativa di oggi pomeriggio. Rispetto ai tempi in cui in piazza non scendeva nessuno registriamo che oggi sono solo in cento a restare a casa, e per giunta costretti. E' una svolta storica".Il teatro aveva lanciato nei giorni scorsi un appello alla mobilitazione pacifica, invitando per domenica pomeriggio i giovani della cittą a un Dance Attack per dire no a tutte le mafie. Un happening con mille giovani ballerini assieme in strada per invadere pacificamente le piazze di Catania, a cominciare da piazza Palestro, in un quartiere sinbolo di disagio sociale, protagonista in passato di drammatiche vicende criminali. Con l'oocasione il teatro ha voluto inaugurare un ciclo di eventi artistici con il marchio "Arte (contro cosa) nostra", manifesto di impegno sociale e civile che "dal teatro arriva nella cittą, tra la gente, in nome della lotta all'illegalitą". da Repubblica.it