Ripeness is all

Post N° 1105


Catullo e Foscolo...a confrontoMolto interessante l'ispirazione che ha trovato il Foscolo (un poeta che mi interessa per diversi motivi) nei versi di un grande poeta classico latino, Caio Valerio Catullo. Ecco il testo del sonetto catulliano con la relativa traduzioneMultas per gentes et multa per aequora vectusadvenio has miseras, frater, ad inferias,ut te postremo donarem munere mortisEt mutam nequiquam alloquerer cinerem.quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum.heu miser indigne frater adempte mihi,nunc tamen interea haec, prisco quae more parentumtradita sunt tristi munere ad inferias,accipe fraterno multum manantia fletu,atque in perpetuum, frater, ave atque vale.Tra molte genti portato e tra molti mariarrivo a queste misere, fratello, esequie,per donarti l'ultimo tributo di morteed invano parlare colla cenere muta.Dal momento che la sfortuna mi ha tolto proprio te.Ahi, misero fratello indegnamente sottrattomi,ora tuttavia intanto queste offerte, che per antico ritodegli avi son state rese con triste tributo alle esequie,accoglile emananti molto di fraterno pianto,ed in perpetuo, fratello, salute e addio.Ed ecco qui il famoso sonetto foscoliano "In morte del fratello Giovanni"Un dì, s'io non andrò sempre fuggendodi gente in gente, me vedrai sedutosu la tua pietra, o fratel mio, gemendoil fior de' tuoi gentil anni caduto. La Madre or sol suo dì tardo traendoparla di me col tuo cenere muto,ma io deluse a voi le palme tendoe sol da lunge i miei tetti saluto.Sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta,e prego anch'io nel tuo porto quiete.Questo di tanta speme oggi mi resta!Straniere genti, l'ossa mia rendeteallora al petto della madre mesta.