Ripeness is all

Post N° 1118


Lavorare stanca I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in facciatra gli steli sottili: la donna gli morde i capellie poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.L'uomo afferra la mano sottile e la mordee s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.Mezza l'erba del prato è così scompigliata.La ragazza, seduta, s'aggiusta i capellie non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccianella sera, e i passanti non cessano mai.Ogni tanto un colore più gaio li distrae.Ogni tanto lui pensa all'inutile giornodi riposo, trascorso a inseguire costei,che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.Se le tocca col piede la gamba, sa beneche si danno a vicenda uno sguardo sorpresoe un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passanonon lo guardano in faccia, ma almeno si spoglianocon un uomo stanotte. O che forse ogni donnaama solo chi perde il suo tempo per nulla.Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossaalle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sassodi una grotta - di bel capevenere e volge al compagnoun'occhiata struggente. Lui fissa il grovigliodegli steli nericci tra il verde tremantee ripensa alla voglia di un altro groviglio,presentito nel grembo dell'abito chiaro,che la donna gli ignora. Nemmeno la furianon gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduceogni assalto in un bacio c gli prende le mani.Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:tornerà a casa rotto di schiena e intontito,ma assaporerà almeno nel corpo saziatola dolcezza del sonno sul letto deserto.Solamente, e quest'è la vendetta, s'immagineràche quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,senza pudori, in libidine, quello di lei.
Cesare Pavese