Un romanzo che fa riflettere e...molto
Le speranze tradite del secondo dopoguerra e l'insulto del revisionismo in un "non romanzo" del gruppo di scrittori bolognesi che avevo iniziato a conoscere leggendo "Q" e poi "54".Il sogno di un combattente per la libertà come Vitaliano Ravagli che rischia la sua vita in Laos e che racconta il perchè della sua scelta. Un libro che ci insegna a conoscere cosa passava nell'animo di coloro che hanno combattuto per la nostra libertà e, all'improvviso, si sono visti considerati come coloro contro cui avevano lottato e che si erano macchiati di crimini orrendi.Un libro che è un atto di accusa contro il revisionismo e anche contro tesi "accomodanti" presenti all'interno dello schieramento progressista. C'è tanta rabbia in queste pagine e vale la pena di conoscere le ragioni che sono alle origini di questa rabbia e che secondo me possono risolversi nel concetto di Resistenza tradita.
