Ripeness is all

SI RICOMINCIA


Domattina  in quasi tutta Italia si riapre il grande Barnum della scuola, ragazzi e insegnanti riprenderanno il filo di un discorso che hanno interrotto a giugno o ne cominceranno  uno nuovo (si fa per dire) con i nuovi arrivati.Si comincia con molto poco entusiasmo e, anzi, con un senso di impotenza molto forte. Questa nostra scuola pubblica la stanno lentamente distruggendo, anno dopo anno, e sembra che con il duo Gelmini - Tremonti si stia andando letteralmente a picco.Dopo la raffica di licenziamenti di docenti precari e il taglio drastico delle classi (il mio istituto è "finito sul giornale" e forse anche a Ballarò per una prima IPSIA di 35 ragazzi voluta fermamente da quello che una volta era il Provveditorato agli Studi), si guarda con molta perplessità ad una riforma che appare confusa e contadditoria sia dal punto di vista organizzativo che da quello educativo e intanto occorre non perdere di vista il motivo per cui domani entreremo in classe, quello di stabilire un rapporto di fiducia con quegli studenti che spesso le famiglie ci affidano come un'auto al parcheggiatore.Difficile avviare un dialogo che sia soprattutto formativo in questo clima, difficile ma assolutamente necessario, altrimenti che razza di lavoro sarebbe il nostro?Entrati in classe, dovremo, per l'ennesima volta, lasciare nel corridoio le frustrazioni di una categoria di lavoratori soggette alle chiacchiere di bottega, alle generalizzazioni più idiote, alle provocazioni del ministro di turno, perchè non dobbiamo mai scordare che prima di tutto il resto ci sono i ragazzi che, pur nella loro ignoranza abissale, con i loro condizionamenti, col loro, spesso inconscio razzismo (e non mi riferisco solo al discorso relativo all'immigrazione ma a tutto ciò che è diverso), spesso vedono in ognuno di noi un punto di riferimento per cercare delle risposte che non trovano  in giro e, anche se a questo punto mi viene in mente il montaliano "Non chiederci la parola", non possiamo tradire la fiducia che molti di loro hanno nei nostri confronti.