Potabile

Post N° 14


Nettuno è piuttosto lontano e nell'attesa guardo quel puntino blu nel deserto.
E' il Phoenix mars lander, (sesta sonda a compiere l'impresa senza contare quelle schiantate) anzi per dirla tutta è il lander fotografato dal Phoenix che non ha voluto saperne di scendere su Marte, lui uccello di fuoco, disdegna i deserti ghiacciati, preferisce lasciare l'ingrato compito ai macinini radiocomandati muniti di videocamera e paletta per la sabbia. Atterrato con successo il 25 maggio 2008 (domenica, per chi non è avvezzo ai termini scientifici) sul suolo polare di Marte (temperatura intorno a -100° niente di che in fondo) ha già mandato le prime immagini del luogo, giusto per far sapere che laggiù, tutto bene.
Come ogni robottino che si rispetti ha le sue belle lucette, una discreta quantità di rotelline (sia dentro che fuori) e soprattutto, denotando un ottimismo quasi ingenuo, possiede a bordo un mini laboratorio per analisi chimiche e batteriologiche(!). Infatti il targhet (erano anni che sognavo di usare la parola targhet in una frase) della missione è trovare tracce di acqua (presente o passata) sia nel terreno, con il braccino di mezzo metro sia eventualmente nell'aria. Le aspettative non sono enormi, già il trovare una mezza pozzanghera nel giro dei 90 giorni che la missione dovrebbe durare sarebbe un enorme successo.La precedente missione del luglio 96 , protagonisti Pathfinder nel ruolo di Uccello di fuoco e il fido rotoschiavo Sojourner doveva durare da una settimana ad un mese (così almeno asserivano i comunicati stampa, memori della spaventosa cazzata
che per un errata conversione di diverse unita di misura aveva fatto schiantare un duecento milioni di dollari nel deserto rosso) invece, superando le più rosee aspettative per ben tre mesi continuò a mandare immagini (16000 nei tre mesi, praticamente come un giapponese in ferie) e ad analizzare il terreno in cerca di risposte (le analisi effettuate furono 15, quasi come una normale ASL in Italia). Ora dal nostro lander of   Phoenix ci si aspetta altro e diverso, soprattutto acqua; il polo non è stato scelto a caso, se tracce ve ne sono, lì è dove aspettano le maggiori probabilità di trovarle. E' una bella scampagnata da qualsiasi punto di vista, arrivare là e non trovare nemmeno un bar aperto sarebbe seccante. (per qualsiasi pianta)