Potabile

Post N° 17


Sonde uscite (o in procinto di) dal sistema solare
Lo Sputnik1 lanciato nell'ottobre del 1957 (una palla di alluminio del diametro di un metro più gli spiccioli, con quattro antenne che nel buio della notte lo fanno assomigliare ad uno scarafaggio furtivo) funge da spartiacque nell'esplorazione umana aggiungendo al perenne appagamento della propria curiosità una terza dimensione (o la quarta a seconda dei punti di vista). A guardarlo bene il nostro primo “compagno di viaggio” (sputnik in russo significa compagno di viaggio, ma significa più letteralmente in campo astronomico “satellite”, indi per cui i geni del marketig fine anni 50 russi hanno dato al loro primo satellite il nome “Satellite” era chiaro quindi fin d'allora che non avrebbero avuto speranze di vittoria)(vorrei ricordare, così giusto per infierire su un morto e sepolto che il programma spaziale Russo diretto verso la luna si chiamava “Luna” quello finalizzato all'esplorazione di Venere “Venera”, per Marte invece coniarono il più anglofono “Mars” poi inevitabile la tragedia incarnata dal programma “Zond”.)(e che cazzo vuol dire Zond? Poi lanciarono la mir, pace e spirarono.)Dunque lo Sputnik non sembra particolarmente intelligente e in effetti a parte un bip- bip continuo e fastidioso non ha fornito all'umanità dati memorabili ma diede, dato il momento storico in cui accadde, una poderosa spinta a quella che può essere definita col senno di poi la più gigantesca gara intrapresa dall'Uomo nello scoprire chi piscia più lontano.Dopo quel primo bip, innumerevoli furono i lanci di sonde di ogni specie e dimensione (alcune addirittura contenevano accessori umani), solo quelle dirette verso la Luna e i pianeti, (Marte e Venere le mete più gettonate), furono oltre 160 nell'arco dei 50 anni di storia spaziale, mentre quelle che semplicemente si fermarono presso l'orbita della Terra sono addirittura migliaia (si capisce quindi perché c'è un problema di spazzatura anche lassù nello spazio e senza peraltro nessun buco in cui ficcarle). I tentativi (alquanto patetici per la verità) di andare oltre il periferico sistema solare che con riluttanza ci ospita sono ad oggi solo cinque.
Le sonde lanciate al di fuori del sistema solare sono:Pioneer10Pioneer11Voyager2Voyager1New HorizonsLa sonda New Horizons ultima in ordine di tempo ad essere lanciata nel gennaio del 2006 per la verità è li che veleggia sul confine del sistema solare e non intende allontanarsi di granché, infatti il suo compito è studiare dapprima Plutone e il suo satellite più conosciuto Caronte
(senza però disdegnare qualche foto a Notte e Idra, altri due satelliti poco conosciuti data la distanza e di cui non si sospettava l'esistenza fino al passaggio della Voyager2) e magari individuarne altri e poi proseguire fino ad immergersi nella fascia di Kuiper per studiarne la composizione. Attualmente si trova a una distanza di 10 AU (un miliardo e mezzo di km) dal Sole nei pressi di Saturno, nel marzo del 2011 passerà accanto ad Urano, nell'agosto del 2014 sarà la volta di Nettuno e appena un anno dopo, nel luglio del 2015 sorvolerà per circa tre giorni Plutone mappandone la superficie e compiendo l'analisi dell'alta atmosfera (sempre che ci sia qualcosa da analizzare) dopodiché esaurito il suo compito primario si fionderà nella fascia di
Kuiper dove per la durata delle sue pile atomiche analizzerà ogni sasso che le capiti a tiro, fino al 2025, quando è previsto rimarrà senza corrente e si troverà a circa 50-60 AU dal Sole, anche se in silenzio continuerà comunque la sua corsa.
Pioneer10 fu lanciato il 2 marzo 1972 e nel luglio del 1972 era già entrato nella Cintura degli Asteroidi tra Marte e Giove. Gli oggetti della cintura si spostano a grande velocità e la loro grandezza varia dal granello di polvere alla roccia grande come l'Italia. Utilizzando l'accelerazione dovuta alla massa di Giove ha aumentato la sua velocità fino a oltre 11 km al secondo. Ha sorvolato le nubi gioviane nel dicembre del 1973.Durante il passaggio vicino a Giove Pioneer10 ha ottenuto le prime immagini ravvicinate del pianeta , ha scoperto la presenza di intense fasce di radiazioni, localizzato il suo campo magnetico e scoperto che Giove è stato un pianeta liquido. Dopo il suo incontro con Giove, Pioneer10 ha esplorato le regioni esterne del Sistema solare, studiando le particelle energetiche provenienti dal Sole (il vento solare) e i raggi cosmici che raggiungono il ramo della Via Lattea dove ci troviamo(a quasi 40.000 anni luce dal centro di essa).E' stato il primo oggetto creato dall'uomo a lasciare il Sistema Solare (giugno 1983), quando ha oltrepassato indenne l'orbita di Nettuno con un piccolo messaggio inciso su di una placca in oro.Il 31 marzo 1997, l'inclinazione dell'antenna rispetto alla Terra non permise più di ricevere il suo segnale e quindi fu formalmente deciso di porre termine alla missione.(in quel momento la distanza raggiunta era di 10 miliardi di km dalla Terra, attualmente si trova a circa 95UA, 14 miliardi di km)Il Pioneer10 sta seguendo la direzione verso la stella Aldebaran, nella costellazione del Toro. Impiegherà poco più di 2 milioni di anni per raggiungerla.Percorso analogo quella della gemella Pioneer11 lanciata il 6 aprile 1973 anche se ebbe più problemi dovuti ad una avaria ai generatori, fece il suo bel compitino e adesso si trova a 76 UA dal Sole (11,5 miliardi di km) diretta verso la costellazione dell'Aquila, a nordovest del Sagittario e passerà accanto ad una delle stelle che compongono il sistema fra circa 4 milioni di anni.(mò me lo segno, n'sa mai che prenda altri impegni)
La Voyager2 fu lanciata nell'agosto del 1977 pochi giorni prima della sorella Voyager1 avvenuta all'inizio di settembre (anche gli americani però a volte ne fanno di cose insulse. La lanci per prima, chiamala UNO e che cavolo, uno poi si confonde, si pone domande sull'origine dell'universo o su dove cazzo andiamo e si scopre invece che il pirla che dovrebbe trovare le risposte non sa contare). Comunque furono lanciate e a loro dobbiamo gran parte della conoscenza acquisita sui giganti gassosi e le loro innumerevoli lune.Sonde praticamente gemelle, avevano alla partenza una massa complessiva di oltre 2000 kg, (Pioneer 10 e 11 pesavano 260 kg ) ed equipaggiate con diversi strumenti; le pioneer in pratica erano l'equivalente degli anni 70' di un telefonino con videocamera mentre le voyager, sonde della serie mariner modificate per durare più a lungo vista la natura della missione, comprendono telecamere, registratori, magnetometri, sensori infrarossi ed ultravioletti, nonchè rivelatori di plasma (per il vento solare, questa fra l'altro è la parte di missione ancora in atto) e raggi cosmici e tre computer. (Io litigo continuamente con questo mio di computer e faccio fatica ad immaginarmi un pc del “77)(magari la differenza di peso tra le due sonde, 1740 kg era per il solo pc, il famoso pachiderma computer). Le sonde orbitali e molte di quelle usate per l'esplorazione dei pianeti interni usavano ed usano i pannelli solari per il sostentamento energetico, per chi invece si voglia spingere il più lontano possibile dal Sole consiglio caldamente di munirsi di un RTG (Radioisotope Thermoelectric Generators) un pratico ed economico generatore nucleare al plutonio 238, il cui lento decadimento vi fornirà energia pulita e non inquinante fino a che non schiatterete di cancro.
Anche gli shuttle come tutte le missioni con equipaggio hanno a bordo un pila atomica, vista la tendenza molto umana a consumare un sacco di energia. (Forse non c'entra niente ma mi viene in mente che un paio di shuttle sono esplosi e una mezza dozzina di altri satelliti, per ragioni disparate, sono poi ricadute sulla Terra, chissà se è cancerogeno il plutonio, mah) Tornando alle nostre due viaggiatrici, dopo aver usato Giove come fionda gravitazionale si diressero verso Saturno fotografandone da vicino gli anelli ( scoprirono, tra le altre cose, una delle ragioni della loro luminosità; Formati per la maggior parte di ghiaccio, riflettono meglio della polvere la luce solare). Grazie inoltre ad un insolito allineamento planetario la Voyager2 riuscì per prima (ed unica, in attesa che vi arrivi il New Horizons) a fotografare Urano e Nettuno e quasi tutte le lune annesse, ad analizzarne l'atmosfera e fornendo tutti i dati che oggi abbiamo sui giganti gassosi e la loro possibile formazione. La Voyager2 poi riuscì ad avvicinarsi a Plutone per fornire le uniche foto sue e di Caronte, per poi proseguire verso lo spazio esterno a cercare i limiti dell'eliosfera. Voyager1 frattanto dopo aver visitato Titano, che sembrava una luna interessante uscì dal piano dell'eclittica per dirigersi anch'essa nell'eliosfera e studiarne la composizione.
Oltre l'orbita di Nettuno, arbitrario confine del sistema solare esistono altri due spartiacque prima di arrivare nello spazio profondo, il Termination Shock dove il vento solare (plasma) riduce la propria andatura a velocità subsoniche. Le particelle del vento solare sono emesse dalle stelle a circa 400 km/s, la velocità del suono nel mezzo interstellare è di circa 100 km/s (la velocità esatta dipende dalla densità che varia anche considerevolmente a seconda dei casi). Il mezzo interstellare, sebbene poco denso, possiede una pressione costante (radiazione di fondo). La pressione del vento stellare, invece, decresce col quadrato della distanza, così ad una certa distanza dalla stella la pressione del mezzo interstellare diventa sufficiente a rallentare il vento solare fino a velocità inferiori a quella del suono; questo provoca un'onda d'urto, che ha danneggiato la Voyager1 che l'ha attraversato molto in alto rispetto all'eclittica, mentre è stato superato indenne dalla Voyager2 in quanto con sorpresa vicino al piano dell'eclittica decade con minore intensità. La Voyager1 attualmente è a una distanza di 106 AU (16 miliardi di km) e si sta allontanando ad una velocità di 17.000 km al secondo in direzione di una stella senza nome nella costellazione dell'Ofiuco (le stelle di quella costellazione sono in sciopero fino a che non sarà cambiato quel nome insulso) e che sfiorerà fra 40.000 anni passandovi a 1,6 anni luce di distanza.
La Voyager2 invece si trova ad una distanza di 86 UA (13 miliardi di km) con una velocità relativa al Sole di 15.500 km al secondo nella direzione di Sirio. Vi passerà non proprio accanto visto che la distanza stimata è di 4,3 anni luce (40 mila miliardi di km), questo accadrà fra appena 296.000 anni, ponendo un serio problema, dove trovare un grammofono per ascoltare il disco contenuto all'interno, sempre che qualche cacciatore di souvenir non se lo freghi nel frattempo.Segno inequivocabile dei tempi, sono i diversi contributi che si è deciso di elargire in giro per l'Universo. Nel disco d'oro delle sonde Voyager sono contenuti suoni e musiche di tutto il pianeta accuratamente selezionate, mentre nell'ultima sonda atterrata su Marte il Phoenix è inserito un cofanetto con le ultime hit:La guerra dei mondi di Wells Cronache marziane di Bradbury e Green Mars di Robinson.Per fortuna anche su Marte la vita intelligente è estremamente scarsa altrimenti avrebbero l'impressione che li stiamo prendendo per il culo.
Dunque..