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SOCIETA' CIVILE JEVOLI

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sabato 13 febbraio 2010 ore 17,30 a JEVOLI

Post n°13 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da socjevoli
 

Caro Amico, gentile Amica,

speriamo di incontrarti sabato 13 febbraio alle ore 17,30 a Jevoli presso i locali dell' ex asilo nido durante l' incontro con Nunzia Coppedè, presidente della Fish Calabria, sicuri che la tua sensibilità può qualificare il confronto con chi, come Nunzia,  nel corso degli anni ha dimostrato, con i fatti, che  le difficoltà  si possono superare e la gestione dei beni comuni non può essere privilegio di pochi. Certi che la nostra Calabria merita di essere amministrata da persone che sono impegnate nella società civile per fare applicare  i diritti di cittadinanza,  è opportuno che le nostre scelte elettorali non diventino merce di scambio e sicuri che insieme a noi condividi la decisione inderogabile  di non votare persone inquisite o colluse con la criminalità organizzata è doveroso da parte nostra ricordarti che l' impegno di Nunzia per la legalità è tangibile nella realtà lametina e coerentemente con i suoi ideali ha contribuito a rivitalizzare i beni confiscati alla ndrangheta dove l'amministrazione locale aveva rinunciato.

Testarda più dei calabresi ha esternato il suo coraggio in ogni situazione, soprattutto quando l' arroganza esercitata da quanti sono la vergogna della nostra terra ha attentato alla sua vita, manomettendo i freni della sua auto. Proprio in riferimento al caso vogliamo riportare le parole di don Mimmo Battaglia presidente Federazione Italiana Comunità Terapeutiche pubblicate sul periodico Vita :

"Un gesto doppiamente vigliacco, perché compiuto con intento di nuocere e perché indirizzato ad una donna che, a viso aperto, si impegna quotidianamente per mantenere viva l’attenzione sui diritti, sull’esigenza di legalità, sul rispetto dell’altro. Un segnale preoccupante che merita attenzione ed esige che si faccia quadrato attorno a chiunque, sul nostro territorio, combatte concretamente l’illegalità.Mi auguro che il sostegno politico,  non rimanga uno schieramento formale ma si traduca  in azioni, in voglia reale di cambiamento, in politiche di sostegno verso

chiunque si impegni in prima persona. Non è la prima volta per la nostra regione: abbiamo

assistito a episodi raccapriccianti di questo tipo in troppe occasioni, ricordo l’Agorà di Crotone,

le cooperative agricole della Locride… Com’è difficile non sentirsi soli in questi tragici momenti! Com’è difficile dirsi: ne vale la pena! Nei nostri percorsi educhiamo le persone in difficoltà a non mollare mai, a non darsi mai per vinti, a credere che davvero le cose possono cambiare.

E sono convinto che, anche in questo caso, né la preoccupazione, né la paura, né le minacce potranno zittire la voce, o fermare il cammino di chi si impegna per un cambiamento. Voltare pagina è possibile, se tutti ci sentiremo coinvolti. Agli uomini che hanno commesso questo gesto possiamo offrire il nostro dolore la nostra rabbia ma non la nostra resa. Agli uomini che hanno commesso ciò diciamo: se avete bisogno di noi siamo qui, se avete bisogno di speranza ne siamo pieni.  Se non riuscite a credere in una Calabria migliore, noi vi potremmo fare sentire la fragranza di questa idea"

Sicuri della tua partecipazione attiva, ti attendiamo per dimostrare a Nunzia che siamo orgogliosi del suo instancabile impegno per una Calabria solidale, che non possiamo continuare a essergli vicini solo “idealmente” quando lei materialmente si impegnava  per far cessare lo "scandalo" della Comunità Papa Giovanni XXIII di Serra d' Aiello (Cosenza) o per far sì che le persone stomizzate possano avere gli ausili adeguati da parte della commissariata  Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Che non possiamo ammirarla per l’ attivismo nella Comunità Progetto Sud, nel creare un gruppo di convivenza, composto da persone differenti (disabili e non) e condividere solo “virtualmente” le sue battaglie senza  dare fiducia a chi  come lei è impegnata per  non alimentare la confusione tra diritti e favori e costantemente dimostra che  vivere onestamente non è inutile.

I collaboratori CESCAM centro scambi culturali e SocJevoli società civile Jevoli

 
 
 

CONSIGLIO DEL TERRITORIO

Post n°12 pubblicato il 22 Novembre 2009 da socjevoli

So.c.Jevoli (Società Civile Jevoli)

invita tutti i cittadini residenti a

Giacinti, Jevoli, Luciani,Marcantoni e Polverini a partecipare
all' incontro costitutivo del " CONSIGLIO DEL TERRITORIO "
Insieme a Voi vogliamo confrontarci con gli Eletti nelle democrazie
rappresentative tradizionali al fine di garantire la trasparenza
amministrativa e il confronto con amministrazioni eccellenti che
gestiscono bene il tanto decantato "bene comune".
Confidando nella Vostra disponibilità  vogliamo far emergere
i diritti di cittadinanza per non penalizzare la qualità della vita
e non consolidare ataviche condizioni di subalternità.
Sicuri che il ruolo dei cittadini non debba ridursi all' esercizio dei
diritti " delegati " in occasione delle campagne elettorali
e il territorio diventare una riserva di voti per i privilegi personali
Ti invitiamo all' incontro di
LUNEDI  30   NOVEMBRE 2009
alle ore 20,30 presso la sede ex Società Operaia a Jevoli
Puoi partecipare ad uno dei seguenti gruppi di lavoro
LEGALITA'
DIRITTO ALLO STUDIO
ECOLOGIA E TERRITORIO
QUALITA' DELLA VITA ANZIANI
TRASPARENZA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
ASSISTENZA SANITARIA
LE NOSTRE PROPOSTE SARANNO SOTTOPOSTE AGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI
Nota Bene : possono partecipare solo i cittadini che sottoscrivono
il manifesto etico del comitato.

 
 
 

COME PROMESSO.....

Post n°11 pubblicato il 28 Maggio 2009 da socjevoli

Grazie alla tempestività di Franco Falvo pubblichiamo quanto la sensibilità delle persone "libere" brillantemente sanno esprimere...

Non posso che complimentarmi per il blog che è stato aperto dal Cescam
di Ievoli e che sicuramente darà un contributo positivo al dialogo tra
persone civili che vivono all’interno dei confini comunali, lo stesso
non posso dire per il blog “Feroletum”, nato per seminare zizzanie,
divisioni o chissà per quali altri scopi. Siamo cittadini di uno stesso
territorio comunale ed il campanilismo non ha ragione di esistere fra
abitanti dello stesso comune, solo persone retrograde possono
continuare a sentirsi superiori o migliori di altri e ad offendere
continuamente i cittadini. Purtroppo sono anch’io indignato per come il
blog Feroletum porta avanti le sue discussioni, un cattivo cartellino
di visita per il paese, un blog dove l’anonimato fa da padrone e dove
la volgarità imperversa  senza reticenza o vergogna. Ma la cosa più
grave è che chi ha aperto il blog e lo dirige si erge a giudice di
tutto pensando di essere un santo e di avere operato bene per il paese.
Io sono rimasto amareggiato soprattutto per l’articolo che è stato
pubblicato sull’inaugurazione della piazzetta dedicata a don Giulio.
Anch’io ero amico di don Giulio e facevo parte del consiglio per gli
affari economici della parrocchia insieme ad altre quattro persone di
Feroleto, alcune facenti parte del comitato pro don Giulio. Don Giulio
negli ultimi mesi di vita con noi si era confidato di molte cose, cose
che padre Ilarione non può sapere perché è molto giovane ancora e
giudica le cose solo dalle apparenze o per sentito dire. Come fa a dire
che sono tutti ipocriti quelli che lo hanno ricordato? Come fa a dire
che quando era in vita lo hanno criticato. E poi anche il tono che usa!
Ma lui in che modo era vicino a don Giulio? E i suoi genitori che cosa
hanno fatto per don Giulio, che benefici ne hanno tratto e che cosa
hanno dato a lui? Sono tanti interrogativi che la gente si pone da come
viene posto il problema sul suo blog. E ci sono tanti altri discorsi
che andrebbero affrontati su questo argomento e sui quali bisognerebbe
vederci chiaro ma anche su tanti altri fatti e situazioni, come la
conduzione della pro loco ed altre iniziative da lui intraprese. Credo
che libertà di espressione non voglia dire offendere a destra e a manca
ma imparare e rispettare innanzitutto la dignità delle persone che
vivono in questo paese e si sono impegnate più di lui a fare qualcosa,
e poi credo ancora che ognuno debba avere il coraggio di assumersi le
proprie responsabilità firmandosi con nome e cognome. Non si può dire
quella persona è un ladro o ha commesso questo fatto  in un blog che
può essere consultato liberamente da tutti.  C’è un vecchio detto
cinese che dice: “alcune persone vedono il sole oggi e pensano che ieri
non sia mai esistito”, ebbene in un certo senso possiamo dire che padre
Ilarione ignora molte cose che sono state fatte a Feroleto negli anni
passati ( senza guardare al colore politico ma all’impegno personale
delle persone) e molte cose positive soprattutto da parte della
popolazione di Ievoli. Avere larghezza di vedute non è cosa di tutti,
nella crescita si può essere condizionati da molti fattori e poi
arrivare un giorno a dire: ora apro un blog e sparo su tutto ciò che
non mi piace e che non condivido . In questo modo si distrugge una
civiltà, si crea odio tra i cittadini ed il dibattito serve solo a
dividere ancora di più.  I problemi vanno affrontati direttamente
parlando a tu per tu con le persone e non nascondendosi dietro ad un
computer. Perché – se padre Ilarione vuole aprire uno strumento di
dialogo e discussione - non stampa un giornale dove gli articoli e le
idee hanno un nome e un cognome e dove ognuno è responsabile di quello
che dice? Così si porta avanti la discussione all’interno di una
comunità ammesso che lui faccia parte di una comunità. Non stà a me
dare una risposta ma è facile intuirla. Io dico solo che bisogna
lavorare sempre per costruire un paese, per costruire un rispetto
reciproco tra i cittadini al di là delle idee politiche e dai propri
interessi personali. Se lui poi fa tutto questo per arrivare ad uno
scopo che c’è lo dica, vedremo di aiutarlo.
Un saluto. Franco Falvo

 
 
 

Come, quando e dove soffierą il vento della pace

Post n°10 pubblicato il 28 Maggio 2009 da socjevoli

Interpretiamo il passato

per riscrivere la storia presente
e non continuare a subire strumentalizzazioni in futuro


La nostra bandiera con i colori dell' arcobaleno ha fatto molti chilometri, l' abbiamo portata ad Assisi ripercorrendo l' itinerario fatto da Aldo Capitini in occasione della marcia della Pace, alla manifestazione di Reggio contro la criminalità con lo striscione "lasciateci in Pace " l' abbiamo sventolata con orgoglio durante la marcia voluta fortemente dalle Parrocchia di Jevoli, ma oggi è tempo di farla risentire "bandiera" delle nostre lotte contro la cultura della violenza verbale e i tentativi etnocentrici. Nessuno di noi può accettare che frequentatori anonimi di un blog giudichino il nostro popolo in relazione all' altitudine e considerato che non esistono valori esclusivi riservati al gruppo di appartenenza è tempo che i Responsabili delle Istituzioni , le Associazioni presenti nel territorio insieme ai Rappresentanti ecclesiali facciano sentire la loro voce.
In particolare al Sindaco di Feroleto Antico per chiarire se sia legittimo che sul sito ufficiale del Comune si possa trovare un "collegamento" ad un' associazione di promozione turistica denominata Pro Loco Feroletum che ospita un forum dove facendo riferimento all' anacronistico motto "come nessuno mai fe morte a chi non è fedel" si pubblicano volgarità e illazioni razziste. Considerato che a tutti è garantita la libertà di espressione ci chiediamo come mai continua a imperversare la confusione e non si creano riferimenti con "testata" dalla finalità trasparente.
Malgradotutto vogliamo evitare equivoci e conoscendo l' onestà di molti Feroletani che nel tempo ci hanno fatto apprezzare la loro lungimiranza,con piacere ricordiamo quanti hanno svolto attività didattica a Jevoli e ai Jevolesi .Iniziando dal "Professore" Ermanno con la sua continua ricerca nel coinvolgere tutti, inventandosi qualsiasi metodo, dalla predisposizione "materiale" dei banchi per farci sentire gruppo di lavoro fino alla valorizzazione della tradizioni con la ricerca dei vocaboli per non fare disperdere i termini dialettali.Grazie al suo impegno ancora oggi è vivo il ricordo di aver appreso parte del programma di matematica delle scuole medie durante l' ultimo anno della scuola elementare.Potremmo continuare parlandovi della meticolosità professata dalla maestra Lina o citare i ricordi dei più piccoli per non ignorare le doti pedagogiche della maestra Brigida, senza dimenticare l' impegno della famiglia Cerchiaro nel garantire il servizio distributivo di farmaci ai cittadini Jevolesi tanto per dimostrare che sono molti i Feroletani onesti intellettualmente lontani dalla "mentalità"manifestata nel blog . Ma evitando la superficialità confidiamo nella partecipazione attiva di tutti auspicando un confronto democratico per non limitare la conoscenza e facilitare l' organizzazione di iniziative territoriali che valorizzino la cultura della pace e della solidarietà.
Per quanti come noi sono impegnati contro tutte le pene capitali e confidano nella giustizia come strumento indispensabile per superare ogni tipo di vendetta istituzionalizzata è tempo di non continuare a subire l' arroganza di chi vive nella confusione e non ricerca la verità per liberarsi dai pregiudizi. Solo per fare chiarezza e nel rispetto della libertà di stampa invitiamo i destinatari di questo appello a esprimersi contro l' inciviltà di quanti creano strumentalizzazioni.
In attesa cortese cenno di riscontro comunichiamo che abbiamo spedito questo messaggio a :
Giuseppe Rocchi -Sindaco di Feroleto Antico
Ennio Falvo - Assessore alla Cultura
Fiorello Molinaro -Presidente Consiglio comunale
Don Pino Fazio parroco di Feroleto Antico
Don Giacomo Panizza parroco di Jevoli
Giocondo Torchia presidente Pro Loco Feroletum
Franco Falvo - giornalista pubblicista
Sicuri che in tempi brevi riusciremo a pubblicare tutte le risposte pervenute ci è gradita la circostanza per porgere distinti saluti.
Antonio Nicotera presidente CESCAM centro scambi culturali
Francesco Mancuso presidente SO.C.JEVOLI società civile Jevoli
Gaetano Nicotera presidente circolo La Ginestra LEGAMBIENTE

 
 
 

Non "toccatemi" Jevoli , la risposta del presidente CESCAM ai partecipanti del "forum feroletum"

Post n°9 pubblicato il 25 Maggio 2009 da socjevoli

Nessuno è figlio di un Dio minore    
        
Quando ricevi un messaggio alle sei del mattino istintivamente il pensiero rincorre cattive notizie, ma
tra tanti perché, se conosci le abitudini lavorative del mittente intuisci che il contenuto è attinente alle
iniziative sociali . Dopo aver superato il disappunto per il risveglio anticipato ti consoli ragionando sulla
certezza che non dovrai rincorrere il tempo e lasci che la  curiosità abbia il suo naturale sopravvento.
Però se  leggi "cerca su internet : Vallum Ievulari" la poesia finisce e tra reminiscenze scolastiche e
espressionismi dialettali, intuisci che il contenuto non ti rallegrerà .Se infine riscontri  che i mittenti
beneficiano dell' anonimato e tra neologismi o pseudonimi ricorrono alla signora Riina rimpiangi il sonno
e maledicendo l' arroganza non puoi rassegnarti all' eccesso di  provincialismo.
Come jevolese e come responsabile del Cescam sono stanco dei campanilismi e penso che valga la pena
smetterla con la mentalità che vuole tutti i calabresi mafiosi e ogni abitante dei centri rurali retrogrado.
Facendo riferimento alle  volgarità contenute in questo blog la rabbia aumenta e ricordando l' onestà
e i sacrifici di molti miei concittadini,per dimostrare che vale la pena vivere senza essere collusi con
la criminalità, non posso rimanere in silenzio quando qualcuno ci definisce "barbari e gente ignorante"
Alla setta del  "morte a chi non è fedele" vorrei ricordare che siamo tanto incapi di socializzare da
collaborare con  cittadini feroletani che hanno voluto organizzare  attività ricreative nel nostro territorio
come i fratelli Perri con il gruppo folkloristico e Salvatore Curcio con la scuola di ballo.
A quanti vivono di stereotipi e ai frustrati che persino la notte di capodanno, quando le persone "normali"
si ritrovano spensieratamente per festeggiare il nuovo anno, inveiscono contro   "i barbari del villaggio"
che infangano il nome della contea feroletana , vorrei ricordare che molti jevolesi hanno manifestato la
solidarietà con azioni concrete e se la carenza di fosforo ha superato i limiti vorrei invitarli a rileggere
la cronaca locale sull' ospitalità ai ragazzi di Chernobyl, l' attivismo per l' Avis e tutte le battaglie
condotte per valorizzare l' ambiente.Mi viene spontaneo chiedere dov'erano i paladini del "morte a chi
non è fedele" quando organizzavamo le giornate ecologiche nell' Istituto Comprensivo di Feroleto.
Di certo sappiamo dove si trovavano alcuni  amministratori feroletani quando sono stati condannati perché
la citazione in Tribunale fatta ad alcuni jevolesi per aver organizzato una assemblea pubblica  sullo
smaltimento dei rifiuti non costituiva reato .    
Come Associazione culturale abbiamo iniziato a sollecitare le Amministrazioni pubbliche dal lontano
1984 con diverse iniziative che comprendono l'animazione del tempo libero , manifestazioni rivolte ai paesi
limitrofi e campagne d' informazione per migliorare la qualità della vita. Senza piangerci addosso
abbiamo voluto sensibilizzare sui rischi del tabagismo con l' iniziativa "per piacere non fumare" ,abbiamo
creato l' osservatorio scuola per denunciare i limiti delle pluriclassi,abbiamo attivato "ambientiamoci",
ci siamo autotassati per creare una biblioteca, per avere gli spazi sportivi  e senza falsi preamboli
non ci siamo rassegnati quando alcuni amministratori  hanno tentato di ostacolare le nostre battaglie.
Nel ventennio appena trascorso abbiamo invitato una delle tante amministrazioni succedutesi alla
guida del Comune a realizzare "dieci iniziative in dieci giorni" una provocazione per non continuare
con le eterne promesse . Da montanari-ignoranti e antiquati abbiamo sollecitato  interventi
per l' arredo urbano , rinnovo della toponomastica e soprattutto la modifica dell' anacronistico "morte
a chi non è fedele".Grazie all' Amministrazione guidata dall' ing. Mascaro le proposte sono state
realizzate e giocando con le parole, per la gioia dei nostri iscritti pacifisti hanno cancellato la parola morte
e sul gonfalone si può leggere  "sempre viva chi è fedele".Forse è l' aria di montagna ma non  comprendo
come mai alcuni adepti della setta continuino a inneggiare alla morte e consolidano la  fedeltà  al
pregiudizio innato che sicuramente ha il suo fondamento nelle influenze familiari. Spensieratamente  li
invito a riflettere su quanto dichiarato da illustri pedagogisti  e soprattutto sulla certezza che  più tardi si
interviene e più difficile sarà indirizzare positivamente l' aggressività e le frustrazioni.Ringraziando il
moderatore per la mentalità fatta trapelare e certo che i tentativi di dialogo non diventeranno appello ai sordi
voglio rinnovare   l' invito precedentemente manifestato per partecipare al costituendo "tavolo per la cultura
della legalità " e dimostrare con i fatti che oltre l' ingenuità avere fiducia nell' altrui bontà è non lieve
testimonianza della propria.In attesa sperando di non sconfortare nessuno riporto testualmente quanto
riscontrato in un altro sito : il nome deriva dal latino feroletum ossia piantagione di canne.  
        
        
        
Antonio Nicotera presidente CESCAM centro scambi culturali  
        

 
 
 
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