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« ECCO IL PROGRAMMA DEL CORSO TESA | SQUALO 2009: RIUNIONE A FERRARA » |
Si è concluso tra le montagne del Friuli Venezia Giulia a Tarvisio (Ud) il modulo ghiaccio-neve del secondo corso per la qualificazione dei tecnici di soccorso alpino (TESA) della Regione Calabria. Il programma, iniziato il cinque di febbraio e terminato l’otto, ha previsto escursione con tecniche di sci alpinismo, arrampicata su ghiaccio, tecniche di soccorso in valanga con utilizzo dell’ARVA e della sonda, organizzazione e gestione del soccorso in valanga, tecniche di arrampicata sportiva in parete artificiale, tecniche di evacuazione in notturna degli impianti a fune in collaborazione con la Squadra di soccorso alpino di Tarvisio, lezioni didattiche in aula. Gli istruttori della SNATE (Scuola Nazionale Tecnici) del soccorso alpino sono stati il friulano Ennio Rizzotti, il lombardo Tita Giannola ed il trentino Moritz Peristi, che alla conclusione dei quattro giorni si sono complimentati per l’impegno che i volontari presenti hanno dimostrato.
La decisione di effettuare tale preparazione in una regione diversa da quella di origine è stata presa al fine di far fare, ai futuri TESA calabri, una esperienza tecnica di alto livello, oltre ad accrescere l'esperienza su montagne diverse da quelle calabresi.
Gli aspiranti TESA sono stati: Antonio Aquino e Fulvia Serra della stazione alpina Sila; per la stazione alpina Pollino Tonino Bonanata, Luca D'Alba, Massino Gallo, Teresa Lalia, Roberto Pappaterra e Gilberto Peroni; Francesco Colao e Ilde Procopi per la stazione alpina Catanzaro e Mirko Satriani per la stazione alpina Aspromonte. Erano inoltre presenti il Presidente del servizio Regionale Calabria Aldo Rizzo ed i TESA Luca Franzese, Luigi Savaglia, Salvatore Piccolillo e Michele Colloca (Pollino) e Salvatore Folinazzo (Catanzaro) e, nota rosa, la mascotte dell'escursione Clara Chidichimo.
Dopo un viaggio di circa 20 ore durante il quale due pulmini da nove posti hanno attraversato tutta l'Italia, nella notte del 4 tra la nebbia e la pioggia il gruppo si è immerso in un paesaggio surreale. Per chi ha letto le storie dei partigiani che sulla linea di confine dell'area giuliana e friulana tra 1941 e 1945 parteciparono alla resistenza al nazismo ed al fascismo, non ha potuto non sentire la storia che queste montagne conservano.
Ed è stato subito casa!!! Bella e calorosa l'accoglienza di gente semplice. E poi la neve. Tanta, ma veramente tanta ... non ha mai smesso di nevicare e piovere.
Il corso è iniziato la mattina del cinque con l'approccio alle tecniche di soccorso in valanga: utilizzo dell'ARVA e delle tecniche di sondaggio e di spalamento del travolto. Inaspettatamente la squadra calabrese presente è stata messa in allerta per la valanga caduta sulla pista da sci di Tarvisio e dopo poco la squadra è stata fatta spostare sul luogo dell’incidente per supportare i soccorsi. Per fortuna, all’arrivo, tutto si era concluso positivamente e l’allarme è rientrato.
Si è continuato il giorno dopo con una escursione di sci alpinismo e ciaspole con partenza dal piccolissimo borgo abitato a 1780 metri del Monte Lussari, dal Santuario del XIV sec. Qui vi erano circa 6 metri di neve. Nella serata, in notturna, esercitazione di evacuazione degli impianti a fune della stazione sciistica di Tarvisio.
Il terzo giorno il programma di esercitazione è continuato con la verifica del lavoro svolto sempre sul Monte Lussari con simulazione di due travolti. La squadra di soccorso alpino ha dovuto organizzare le ricerche e coordinare le forze presenti. Con la ricerca prima tramite ARVA, poi con il sondaggio e poi con lo spalamento dei travolti. La giornata è continuata in palestra con l'arrampicata sportiva nel palasport di Tarvisio.
Domenica mattina tecniche di arrampicata su cascata di ghiaccio. Alla riunione finale, prima della partenza per la Calabria, il Presidente della Delegazione Calabria ha ringraziato tutti i presenti: “Quattro giorni ricchi, intensi e bellissimi - ha detto il Presidente Rizzo – il bagaglio culturale e tecnico che avete appreso lo dovete trasmettere anche agli altri.” Alla fine gli istruttori della SNATE presenti hanno dato l’arrivederci a tutti al prossimo modulo su roccia.
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