soccoville

ventisette cinquantacinque


Comincia a prenderci gusto, il cangurotto. Seconda uscita in due giorni, e terza in tre contando l'aperitivo del due giugno. Stesso tragitto di ieri, con la differenza che a guidare è stata la mamma.Arriviamo alle nove in una piazza gremita: c'è il saggio di fine anno delle classi elementari e medie. Tema: i paesi di tutto il mondo raccontati con balli e costumi tipici. Si va dai canguri australiani alle marocchine danze del ventre per finire con le ragazzette più grandi ,terza media immagino, lanciarsi in uno scatenato can can. Bellino davvero.  Il nico non ha visto nulla perchè il vento soffiava eccome e lo abbiamo tenuto rintanato nella carrozzina. A lui è andata bene così: vedeva sia me che la tòrtina, ed entrambi gli tenevamo la mano. E' rimasto con gli occhi spalancati per un'oretta buona, poi è arrivato il sonno. Per un bel po' il nonno gli ha fatto ombra, proteggendolo dalla luce dell'insegna. Ogni paio di minuti mi avvicinavo al suo visino di mela, con lo scopo, che poi era anche una scusa, di controllare che non avesse problemi e respirasse bene.In effetti però volevo solo vederlo, sentirlo respirare, farlo muovere un po'. Volevo lui, ecco. Perchè le sue manine, tinte e color di rosa, come canta sua mamma, sono perfette. Già, con le pieghettine in miniatura, le unghiette di nuovo un po' lunghe e le dita grossine e forzute con cui si appiglia al mio dito quando gli do il biberon.Sua mamma ha preso l'abitudine di portarlo sulla soglia del portone quando sto andando in ufficio. E' una grande idea, se non sapessi che lo fa per farmelo vedere più a lungo possibile direi che glielo ha suggerito il mio titolare. Accidenti se sei motivato quando le due persone che ami di più al mondo ti salutano dalla soglia di casa. Oppure ti svegliano, come hanno fatto di pomeriggio. Ed io che riemergo dalle nebbie di una pennichella salutare e vedo il nico, in braccio a sua mamma. E lui con gli occhioni verdi e marroni, il naso incollato, come dice sua nonna, la testa disegnata col compasso che mi guarda. E si nutre di me come io mi nutro di loro.Papy, lo so che ti dispiace andartene ma stasera mi troverai tutto per te, ho una vita da costruire insieme.