Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
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Post N° 44
Post n°44 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da socialismoesinistra
. . Le crisi - parte seconda . 5. La risposta della destra La risposta della destra è molto più efficace e vicina agli interessi immediati dell’uomo della nuova antropologia. Tremonti nel suo libro, tra paura e speranza è l’unico a proporre una risposta al nuovo mercatismo. Sarebbe inutile evidenziare che tra le più grosse responsabilità che Tremonti addebita alla globalizzazione ci sono quelle del “capitalismo finanziario” di cui egli stesso fu padre riconosciuto della “finanza creativa”. La proposta di Tremonti è condivisibile nello strumento: fare cioè dell’Europa un soggetto politico che guida l’azione delle nazioni aderenti. Molto meno condivisibile è l’individuazione dell’obiettivo dell’azione che l’Europa dovrebbe indicare e cioè quello di fare dell’Europa una fortezza a difesa dal mercatismo mondiale. Su altri fronti la destra sta dando risposte indecenti (salvo quella di rimarcare la presenza dello stato a salvaguardia delle discariche) di una volgarità degna del peggior leghismo. 6. Le risposte della sinistra Non ci sono, non ne vedo, posso cercare di impostare un ragionamento che si può sviluppare. 6.1 Non scimmiottare la destra L’attitudine di rincorrere il programma della destra è la prima cosa da evitare. Nell’intervento conclusivo della campagna elettorale del 2006 Berlusconi promise l’abolizione dell’Ici. Il centro sinistra nella finanziaria 2008 ha imitato in forma ridotta la promessa di Berlusconi. Per anni Berlusconi promise di eliminare l’Irap, non ne fece nulla e neppure la commissione europea che Berlusconi sperava dichiarasse illegittima l’Irap venne in surroga alle millantate promesse della casa delle libertà. Il governo di centro-sinistra ha regalato agli industriale il cuneo fiscale, senza trarne alcun benefiico né di immagine né di vantaggi elettorali. Per anni Berlusconi promise la riduzione delle imposte, ma in pratica distrusse la Dual Income Tax e diede piccoli sgravi con i suoi moduli. Con la finanziaria 2008 il centro sinistra ha regalato alle imprese la più grossa riduzione fiscale mai concessa; l’aliquota Ires scende del 17%, quella Irap dell’8%, senza saper vendere questi risultati ma facendo ogni sforzo per far dimenticare il governo Prodi. Non ci giova scimmiottare la destra, occorre un salto quantico nella proposta politica. 6.2 Mettere la scienza al centro del modello di sviluppo. Questo che è il punto centrale della mia proposta richiede una citazione autorevole che sta a monte del mio ragionamento e della mia proposta: mi riferisco ai Grundrisse di Marx. Nei Grundrisse di Marx, affrontando il tema della produzione industriale avanzatali filosofo di Treviri abbozza un superamento delle categorie smithiane – terra, capitale e lavoro – considerando che nella produzione moderna l’intervento del sapere, le conquiste della scienza, la diffusione dei saperi trasformano il modo di produzione facendolo dipendere da un nuovo fattore produttivo che è il general intellect, che si presenta come il maggior fattore produttivo moderno. L’operaio non è più l’agente principale della produzione ma si pone a fianco del processo stesso come sorvegliante e regolatore. “Non è né il tempo di lavoro immediato, eseguito dall’uomo stesso, né il tempo che egli lavora, ma l’appropriazione della sua produttività generale, la sua comprensione della natura e del dominio su di essa attraverso la sua esistenza di corpo sociale, in una parola è lo sviluppo dell’individuo sociale che si presenta come il grande pilone di sostegno della produzione e della ricchezza.” Al di là delle elucubrazioni sociologico-ideologiche che i vari Braudel, Guattari e Negri hanno fatto di questi passaggi negli anni 70, tra le quali la ricerca di tempo libero come risultato rivoluzionario del macchinismo, quando invece assistiamo alla detassazione degli straordinari e l’autorizzazione dell’europa a lavorare sino a 60 ore. Al di là delle seghe mentali dei sociologi, rimane l’affermazione materialistica di Marx: “Il furto del lavoro altrui, su cui poggia la ricchezza odierna (quella dei suoi tempi) si presenta come una base miserabile rispetto a questa nuova base che si è sviluppata nel frattempo e che è stata creata dalla grande industria stessa”. In pratica, fatte le dovute riflessioni, il salto quantico che propongo come linea per il pensiero socialista, è quello di porre come soggetto centrale della nostra politica il nuovo lavoro, scientifico, qualificato, attore della produttività, considerando i lavoratori non “scientifici” come un residuo del vecchio modello di produzione oggetto di emancipazione non certo di fungere come classe generale. L’obiettivo in termini marxiani è quello di prendere coscienza che l’operaio scientifico “nel cui cervello risiede il sapere accumulato dalla società” rappresenta un nuovo protagonismo nel processo produttivo, evitando che la scienza sia sussunta dal capitale diventando sapere morto incluso, incapsulato nelle macchine. Il fatto è che gli sviluppi scientifici non si trasferiscono nel prodotto lavorato, se non come aumentata produttività, ma rimangono nel cervello di chi quello sviluppo scientifico ha pensato, rimangono cioè come valore d’uso del lavoratore collettivo scientifico. Nel momento in cui si va alla rideterminazione dei contratti di lavoro, che Confindustria vorrebbe trasformare in contratti individuali, con la protezione del nuovo clima politico, va ribadito un nuovo protagonismo dei lavoratori scientifici come punto di riferimento per i nuovi contratti. E molto del mondo precario, delle partite iva vanno ricondotte a questo soggetto di riferimento. Insomma in un momento di crisi del capitalismo, di crescente peso della scienza nella battaglia per la competitività, occorre trovare un referente nuovo del protagonismo della classe del lavoro. Negli anni 70, con la lotta per la “prima parte dei contratti” si tentò un salto di questo tipo, con la politica dell’EUR. Oggi il nuovo salto quantico si ripresenta come superamento di un certo garantismo sindacale, di tutela assistenziale con aspetti di sindacalismo compassionevole e come nuovo protagonismo nella lotta di classe. 6.3 L’Africa come nuova frontiera Olof Palme, un mito della socialdemocrazia europea, negli anni ’70, per prevenire le immigrazioni dai paesi più sfortunati di noi, proponeva di investire qualche punto di PIL direttamente nei paesi di origine degli immigrati. Ora è storicamente noto che la simbiosi tra paesi più sviluppati e paesi meno sviluppati crea una virtuosa sinergia. Il paese meno fortunato si avvale degli aiuti dell’altro paese che nel frattempo crea un mercato a lui affezionato. Veltroni non parla più di Africa. Ma dopo la riunione della FAO se l’Europa partecipasse ad un progetto per incrementare la produzione agricola africana, dimettendo il protezionismo contro le importazioni da quel paese, contribuirebbe a salvare quel continente da un declino senza fondo e si creerebbe un mercato sinergico per i suoi prodotti. 6.4 Meritocrazia Va per la maggiore, Brunetta docet, la ricerca della meritocrazia. La posizione dei socialisti deve a mio parere appoggiare in pieno la ricerca di questo valore con due warnings: a) la meritocrazia si misura. I parametri per la misurazione non sono neutrali. Occorre evitare che la misurazione della meritocrazia sia una misurazione di classe. La meritocrazia funziona solo in presenza di un pensiero fisso di Einaudi, un valore desueto e dimenticato, ma che riveste un’importanza basilare. L’eguaglianza dei punti di partenza. E’ un valore che dovremmo perseguire . Renato Gatti Dottore Commercialista-esperto in Economia aziendale |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
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L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
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L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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