Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
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Post N° 49
Post n°49 pubblicato il 18 Gennaio 2009 da socialismoesinistra
. La settimana lavorativa di quattro giorni . Esaminiamo questa proposta, sorta in Germania e prontamente riproposta in Italia dal ministro Sacconi, da due punti di vista: come strumento di ammortizzazione sociale, come strumento di supporto alla domanda aggregata. Cominciamo con il primo aspetto: immaginiamo una struttura economica in cui si producono beni da parte di 4 lavoratori per 5 giorni la settimana per 8 ore al giorno. Il tempo di lavoro sarà quindi 4 x 5 x 8 = 160. La produttività è pari a 1, i salari (1 € l’ora) pari a 160€. Il crollo della domanda la porta a richiedere beni per sole 120 ore di lavoro, per cui l’imprenditore licenzia un lavoratore riducendo la produzione a 3 x 5 x 8 = 120. Se non esiste la cassa integrazione l’operaio licenziato si aggiungerà al popolo dei poveri. Se c’è la cassa integrazione il sistema di welfare si farà carico del lavoratore disoccupato secondo le norme in vigore. Se invece di licenziare il lavoratore si riduce la settimana di una giornata lavorativa e si riduce la giornata lavorativa a 7.5 ore, si avrà allora una produzione pari a 4 x 4 x 7.5 = 120. In questo modo si è applicata un comportamento solidaristico cui le forze sindacali sono molto sensibili. Ancora però, si deve considerare se alla riduzione del tempo di lavoro il sistema preveda o meno un intervento della cassa integrazione. Se questa non interviene i lavoratori si vedranno decurtati i loro salari in proporzione al minor tempo lavorato, se al contrario interviene la cassa integrazione il sistema del welfare si farà carico di integrare la decurtazione di salario secondo le norme in vigore. Abbiamo quindi quattro casi: due che incidono sui salari erogati a causa del licenziamento ovvero della riduzione del tempo di lavoro. Altri due casi prevedono invece l’intervento della cassa integrazione che reintegra in parte o in toto il salario perso nei due casi precedenti. In tutti e quattro i casi precedenti l’imprenditore scarica completamente l’effetto del calo della domanda sui suoi dipendenti che solo in due casi, con l’intervento della cassa integrazione ed al sistema di welfare, riescono ad attenuare la perdita di salario. Se dovessimo considerare tre macrosoggetti ovvero; i salari, le imprese, il sistema di welfare, vedremmo che le imprese non ci rimettono mai, se non gli effetti di scala delle minori produzioni; i salari ci rimettono in tutti e quattro i casi e solo in due riescono ad attenuare le conseguenze negative facendo ricorso al sistema di welfare. Considerando questi quattro casi dal punto di vista del supporto alla domanda aggregata, vediamo subito che le quattro soluzioni non servono in alcun caso allo scopo. Nei due casi in cui interviene la cassa integrazione il supporto alla domanda è uguale alla condizione di partenza solo se il supporto della cassa reintegra il 100% del salario perso. Se l’integrazione è inferiore al 100% la domanda già diminuita, subisce un ulteriore decremento che rischia di mettere in moto una spirale recessiva. Nel caso in cui, poi, la cassa integrazione guadagni non interviene, ci troviamo di fronte ad un effetto molto netto e negativo sulla domanda aggregata. Quindi in presenza di effetti recessivi che potrebbero a loro volta generare ulteriore sottoimpiego dei fattori della produzione, con conseguente ulteriore riduzione della domanda aggregata, l’intervento del sistema del welfare è fondamentale per attutire gli effetti negativi, anche se è inefficace quale strumento di rilancio della domanda. Dobbiamo ora approfondire un aspetto, e cioè quello relativo al finanziamento della cassa integrazione. Da un’analisi formale la cassa è finanziata in parte dai lavoratori (non tutti però ne contribuiscono e ne godono) ed in parte, preponderante, dai contributi a carico del datore di lavoro. Ma occorre esser chiari; il datore di lavoro ragiona in termini di costo aziendale della mano d’opera, ivi inclusi tutti i contributi conseguenti ed ivi inclusa anche l’irap – anche se questa non sempre è calcolata sul totale costo dl lavoro (cuneo fiscale) né sempre è dovuta (come nel caso in cui la perdita ecceda il valore imponibile del costo del lavoro). Ciò significa che il contributo alla cassa integrazione guadagni non è altro che una modalità di pagamento dei salari che invece di essere messi in busta paga sono versati al fondo Cig: ne consegue che la cassa è finanziata in toto dai lavoratori ed il contributo formalmente a carico del datore di lavoro è una componente del costo del lavoro aziendale unico parametro considerato dal datore di lavoro nel suo calcolo economico. Ne deriva che la cassa integrazione è finanziata dal monte salari per cui l’attenuazione dei disagi di cui parlavamo analizzando i quattro casi di effetti derivanti dalla riduzione della domanda, è dovuto unicamente al sistema solidale dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Certo è che il ricorso alla cassa integrazione in quantità inusitate (generalmente la cassa espone utilizzi inferiori alle contribuzioni) potrebbe portare all’esaurimento delle disponibilità. Sarebbe allora raccomandabile che il sistema fiscale contribuisse a rafforzare le potenzialità di questa cassa in particolare nei momenti di difficoltà. E se è giusta la nostra analisi secondo cui la crisi attuale è una crisi di domanda a sua volta derivante da un inedito spostamento di punti di PIL dai salari ai profitti, ci sembra logico proporre che il finanziamento della cassa integrazione guadagni avvenga con i proventi di una rinnovata imposta sulle successioni, misura peraltro presa dal governo francese Tale tipo di finanziamento avrebbe da una parte un benefico effetto redistributivo, dall’altro costituirebbe un supporto alla domanda aggregata. . Renato Gatti Dottore commercialista- esperto in economia aziendale |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
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PRINCIPI ISPIRATORI E PROGRAMMA D'AZIONE
L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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