Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
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Nasce il popolo della libertà
Post n°127 pubblicato il 30 Marzo 2009 da socialismoesinistra
Alcune considerazioni in fatto di egemonia culturale Vorrei fare alcune riflessioni, sostanzialmente una riflessione, sulla nascita del “Partito degli italiani”; vorrei tenermi lontano dal rigetto viscerale che ho per questo partito e vorrei sforzarmi di pormi come osservatore esterno ed obiettivo. Ciò servirà forse a delineare una analisi che possa suggerire proposte per combattere una battaglia con speranze di vittoria. Ciò che più preoccupa nella nascita di questo partito è l’idea di democrazia di cui questo partito è portatore. L’idea di democrazia è in ogni atto, parola, discorso del Cavaliere, ma può essere perfettamente sintetizzato dalla conferenza stampa che il Cavaliere rilasciò dopo che il Presidente Napolitano gli preannunciò la non sottoscrizione del decreto Englaro. In quella conferenza stampa il Cavaliere disse che l’efficienza del suo modello di governance era: decreti legge, voto di fiducia, rimuovere ostacoli istituzionali al suo agire (minacciò Napoletano che se non avesse firmato avrebbe chiamato il popolo a cambiare la Costituzione). Il modello è quindi un presidenzialismo senza contrappesi, un colloquio diretto con il popolo (il “genere” direbbe Kierkegaard) by-passando quel votificio del Parlamento, e riducendo la magistratura ad applicatore della legge senza interpretazioni. (Alcune correnti della magistratura ritengono che la legge ordinaria non è più una russoviana legge della volontà generale, ma è una legge di una parte, per cui il giudice deve sottomettersi alla sola costituzione ed interpretare le leggi alla luce di quella). Il modello presidenziale di Fini, ad esempio è molto più “liberale” ed istituzionale, tale da dover essere appoggiato ( vedi Sansonetti sul Riformista) da chi ha a cuore un futuro respirabile per il Paese. Nel modello Berlusconiano mancano i contrappesi, osserva Stefano Folli che per Berlusconi l’opposizione non è la sinistra (che non piace più) ma sono le istituzioni che si mettono di traverso al suo disegno di governance. Netto è il suo rifiuto dei contrappesi, unica condizione per avere un premierato che conti di più (come in effetti serve che conti di più). Nel modello Berlusconiano l’idea “innata” che il Cavaliere persegue dal 1994 sta in una frase che si lasciò sfuggire (sfuggire?) ovvero “voglio sapere chi comanda in Italia”. La categoria “comandare” versus la categoria “governare” racchiude in sé la vera natura del modello di governance Berlusconiano. Ma da questa riflessione che non ha nulla di nuovo rispetto al comune sentire a sinistra, vorrei fare un salto ulteriore ad un più alto livello di analisi. Nella mia formazione politica il pensiero di Gramsci ha un peso notevole. Il concetto che il potere si conquista con il consenso ed il consenso si conquista con l’egemonia culturale è padre della strategia politica gramsciana da cui deriva il partito come intellettuale collettivo, l’intellettuale organico, la creazione di un senso comune che egemonizzi ogni uomo che è filosofo in tutti quei momenti in cui è chiamato a scegliere o decidere o soltanto a vivere. Le figure egemoniche del mondo gramsiano: il parroco il cui senso religioso era senso comune egemonizzante; il notaio la cui superiorità aristocratica era senso comune per il proletario subalterno; il dottore, l’avvocato etc. Il nuovo intellettuale gramsciano non poteva essere il singolo operaio, il singolo contadino se non attraverso l’intellettuale collettivo rappresentato dal partito, novello “Principe”. Ebbene se applichiamo quelle categorie al giorno d’oggi dobbiamo rilevare che il berlusconismo è diventato l’intellettuale organico che egemonizza il senso comune della “gente”. I responsabili di AN prima del congresso di scioglimento assicuravano che non c’è, nel popolo della libertà, un “pensiero unico”. Ma a piazza S.Giovanni c’era palpabile il pensiero unico; attenzione non imposto dal “duce” di turno ma introitato, assimilato, metabolizzato da gran parte della gente. Quindi un pensiero unico non imposto ma frutto di una egemonia; l’egemonia dell’era berlusconiana. Ma tale egemonia non ha conquistato solo il popolo di destra, come una vera egemonia è penetrata nel pensiero della sinistra, come un virus si infilato nei neuro trasmettitori, nell’RNA e trasporta il suo messaggio di soggetto in soggetto. Vorrei fare un esempio; ritenere che quando la finanza impazza per colpa di qualche post-reganiano l’economia crolli e i lavoratori siano licenziati sia una cosa “naturale” è evidente dimostrazione che nel senso comune questo meccanismo causale sia ineluttabile. La “naturalità” dei fenomeni economici è sempre stato un mito che Marx si è preposto di abbattere. Ebbene Marx ha perso! Il licenziare l’innocente e correre in soccorso del colpevole è diventato senso comune, perché si ritiene che tali processi siano “naturali”, “ineluttabili”, “senza alternativa”, figli del “fato”. Ma i fatti economici sono figli dei rapporti sociali, dello scontro di classe, della dialettica degli interessi e non del sincretismo veltroniano. E’ dunque sul piano culturale che la sinistra ha perso; nel dopoguerra la cultura era patrimonio del P.C.I.; quarant’anni fa durante il ’68 vigeva un’altra egemonia ma era egemonia di sinistra. Oggi gli intellettuali tacciono; si mimetizzano, si omologano e corrono in soccorso al vincitore. Se vogliamo vincere è di lì che dobbiamo partire, ed io torno ad oliare il mio fucile ideologico resistenziale. Renato Gatti |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
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L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
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