Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

 

« Breve nota sul contingen...UN PUNTO CHIARO SULLA GL... »

LA SOCIALDEMOCRAZIA DI FRONTE ALLE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE

Post n°234 pubblicato il 14 Luglio 2009 da socialismoesinistra




 

Con il termine globalizzazione si può intendere la tendenza verso uno sviluppo impetuoso delle relazioni internazionali, delle comunicazioni, degli scambi commerciali, degli spostamenti di milioni di persone da un continente all’altro, delle relazioni culturali, dello sviluppo degli insediamenti produttivi multinazionali.
La nascita e lo sviluppo delle multinazionali hanno un’origine anteriore rispetto a quello dell’uso comune del termine globalizzazione. Infatti quest’ultima si pone come un ulteriore sviluppo del sistema delle multinazionali, in quanto non coinvolge solo aspetti economici e produttivi, ma porta con sé implicazioni culturali, demografiche e politiche profonde.

Per inciso, la fine del comunismo sovietico, alla fine degli anni ottanta, si deve anche alla sua incapacità di dare una risposta ai cambiamenti posti dalla globalizzazione. I paesi occidentali intensificavano gli scambi, a vari livelli, con gran parte del mondo, accrescendo la loro influenza e la loro capacità di penetrazione. Il comunismo sovietico, invece, rimaneva tagliato fuori da questo processo, proponendo un modello di sviluppo che si presentava inadeguato rispetto ai processi mondiali in corso e che si poneva ormai, principalmente, come una mera potenza militare, sempre meno capace di influenzare i processi economici e politici mondiali; finché esso stesso non si è trovato travolto dalla globalizzazione stessa, che ha finito per scardinare i sistemi politici ed economici dell’ex blocco sovietico.

La globalizzazione ha un carattere fortemente innovativo, progressista e rivoluzionario. Essa infatti supera i confini nazionali mettendo a confronto culture e nazionalità profondamente diverse. E’ in tal modo internazionalista. Le distanze tra uomini e paesi sono sempre più ravvicinate; gli ostacoli alla comunicazione ed al confronto vengono rimossi. Per reazione assistiamo ad atteggiamenti difensivi di carattere anche nazionalistico, o, comunque di difesa della propria identità culturale. Questi atteggiamenti e queste reazioni avvantaggiano la destra.
Tuttavia dobbiamo chiederci cosa resterà in futuro del concetto di nazione, di etnia, di razza e di identità culturale dopo decenni di scambi, di comunicazioni, di spostamenti di milioni di persone. Penso che la globalizzazione abbia la forza di poter scardinare un concetto millenario quale quello di nazione.
 Se, come socialisti, crediamo che le condizioni relative alla nascita di una persona non debbano determinare le possibilità di sviluppo umano di un individuo, né determinare ineluttabilmente la sua propria condizione sociale, vediamo la grande portata rivoluzionaria del fenomeno globalizzazione. Il concetto di nazione si rafforza solo apparentemente, per reazione, mentre in realtà viene attaccato nelle sue stesse fondamenta, con forza tremenda.
Cosa resterà alla destra quando gli uomini avranno imparato ad agire in un contesto interculturale e ad essere interculturali? Cosa le resterà quando il concetto di nazione verrà superato? Cosa resta, già oggi, alla destra, di fronte al fatto che un uomo di colore guida la più potente nazione del mondo?

D’altro canto la globalizzazione presenta anche altre caratteristiche, quale quella di mettere in competizione i lavoratori occidentali con i lavoratori di altre parti del mondo. La competizione avviene in modo diretto con l’immigrazione dei lavoratori verso i paesi più ricchi, oppure in modo indiretto tramite la produzione di merci a basso costo nei paesi in via di sviluppo. E’ pertanto mistificatorio il discorso xenofobo secondo cui si salvaguarderebbero i salari e le possibilità di trovare lavoro dei lavoratori occidentali impedendo l’immigrazione; la competizione avverrebbe comunque in modo indiretto.

Di fronte a queste difficoltà si misurano i sindacati occidentali costretti ad una linea difensiva provocata dalle dinamiche economiche della concorrenza mondiale che, tramite la competizione internazionale con paesi in cui la produzione avviene a costi bassissimi, tende a ridurre il costo del lavoro ed il potere di acquisto di salari e stipendi.
In relazione a ciò assistiamo ad una situazione di difficoltà anche da parte dei partiti socialisti e socialdemocratici europei, costretti anche loro a mantenere una linea difensiva nel garantire diritti e redditi ai lavoratori; essi vedono anche diminuire i loro consensi a causa dell’offensiva xenofoba che apre una breccia tra gli stessi lavoratori, alimentando sentimenti ostili verso gli immigrati.

La difesa dell’identità etnica è chiaramente, da un punto di vista di sinistra, una risposta inaccettabile poiché si basa sul concetto che una condizione relativa alla nascita di un essere umano debba determinare la possibilità di accedere o no a determinati livelli di esistenza. Condizione d’essere del socialismo è proprio quella di rimuovere le cause che limitano le possibilità di realizzazione e di raggiungimento di livelli di vita migliori e dignitosi, a cominciare proprio da quelli determinati dai condizionamenti derivanti al fatto di nascere in un determinato contesto. I moderni partiti di destra ripropongono il concetto di privilegio derivante dalla nascita non certo più in termini di nobiltà e non solamente in termini socio-economici, ma in termini etnici, dividendo l’umanità in persone di serie A o B, per il solo fatto di essere nate.
Vi sono inoltre ricerche che dimostrano come il confronto interculturale sia un elemento di potenziamento delle facoltà intellettive degli individui, poiché li costringe a confrontarsi ed adattarsi; inoltre li arricchisce di punti di vista culturali.

La risposta socialdemocratica può ottenere risultati in un tempo non breve lavorando sul concetto di unità ed integrazione dei lavoratori, facendogli prendere coscienza dei loro interessi. La destra, invece, si adopera per dividere, contrapponendo i lavoratori italiani ai lavoratori stranieri, i lavoratori del pubblico a quelli del privato, i lavoratori stabilizzati ai ‘precari’, in modo da poter togliere dignità e valore al lavoro nel suo complesso. Occorre unire e trovare fronti comuni, affinché il lavoro in quanto tale venga valorizzato.
Per fare ciò nell’ottica della globalizzazione sono necessarie almeno tre cose: 1) La valorizzazione delle risorse umane; 2) La valorizzazione del territorio; 3) Il potenziamento dei servizi pubblici.
E’ tuttavia necessario che le ondate migratorie avvengano in modo graduale, per permettere di offrire una accoglienza decorosa ai nuovi arrivati e per non alterare troppo repentinamente gli equilibri sociali.
La valorizzazione delle risorse umane porta con sé una valorizzazione della produttività del lavoro, e, quindi, genera maggiore margini per una distribuzione sociale della ricchezza. Essa passa attraverso forti investimenti nella ricerca, nell’istruzione, nella formazione degli adulti. Praticamente è il percorso opposto rispetto a quello intrapreso dall’attuale governo.
La valorizzazione del territorio implica un intervento pubblico volto a valorizzare il contesto in cui viviamo, con la creazione di strutture ed infrastrutture, la modernizzazione, l’edificazione di alloggi popolari per le famiglie e locali di edilizia pubblica per le imprese, a sostegno dei redditi e dei profitti di coloro che vivono e producono nel territorio, anche per ammortizzare alcuni effetti negativi della globalizzazione. Per incentivare le imprese a produrre nel territorio è bene che lo Stato offra loro strutture a canone agevolato.
In generale un potenziamento dei servizi resi dallo Stato creerebbe posti di lavoro e, quindi, secondo le note teoria di Keynes, un sostegno ai consumi; nonché un miglioramento della qualità della vita di coloro che usufruiscono dei servizi dello Stato ( potenziamento dell’assistenza sanitaria, istruzione, asili nido, sport, tempo libero, mense per i lavoratori e per i disoccupati, alloggi popolari ecc.). Ciò inoltre costituirebbe una fonte di profitto per tutte le aziende private che collaborano con quelle pubbliche per la produzione di tali servizi, nonché una qualificazione del territorio con benefiche ricadute su tutti coloro che vi operano.

In conclusione la socialdemocrazia può vincere la sfida della globalizzazione favorendo una cultura internazionalista e dell’integrazione, agendo nello stesso tempo per una qualificazione del territorio e delle risorse umane, tramite una politica di interventi pubblici che produca una pluralità di servizi ed una certa distribuzione sociale delle risorse economiche.


Prof. Claudio Cirinei

Membro del Comitato di Redazione del Forum di SocialismoeSinistra

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

SOCIALISMO E ANTIFASCISMO

Rodolfo Morandi


 Il Socialismo dei fratelli Rosselli  di Carlo Felici

 Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione           di       Carlo Felici

 L'assassinio dei fratelli Rosselli   di Carlo Felici

 Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri   di             Carlo Felici

Non una somma di etichette ma un insieme di valori    di Carlo Felici

Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò

La Festa d'Aprile  di Nicolino Corrado

 Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo  di Carlo Felici

Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe                         di  Marco Zanier

parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta

 

 

MARXIANA


Karl  Marx

 

Costituzione, neoliberismo, nuove povertà  di Marco Foroni

Sulle teorie del valore  di Renato Gatti

Le crisi   di Renato Gatti
parte prima
parte seconda


Globalizzazione i compiti della Sinistra   di  Franco Bartolomei

note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra

parte prima

parte seconda


La crisi e i suoi rimedi   di Renato Gatti

Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo   di Leonardo Boff

Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo  di Giuseppe Giudice

L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità  di Marco Foroni


 

________________________________

 

I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO

Francesco De Martino


La risorgiva socialista   di Carlo Felici

Eppure il vento soffia ancora  di Carlo Felici

.

 

 

I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE

Oskar Lafontaine

 

La sconfitta dei socialisti  di Renato Gatti

 

 

 

________________________

 


 

PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

 

I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà   di Marco Zanier

 Avrà successo "Sinistra e Libertà"?   di Gioacchino Assogna

I doveri della sinistra italiana  di Franco Bartolomei

prima parte

seconda parte

 Io su Sinistra e Libertà la penso così   di Luca Fantò

"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano    di Franco Bartolomei

Socialismo e Libertà  di Carlo Felici

Le tre fasi del socialismo
di Renato Gatti

Libertà, e non solo per uno   di Carlo Felici

 Le elezioni europee   di Gioacchino Assogna

 Il grano e il loglio della Sinistra   documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà

 Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti   di Carlo Felici

Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile?    di Michele Ferro


 

Ultime visite al Blog

geom.magnani0pierluigi20102010roscatibonesso.carluccioberluczoppeangelofillofillogenova1892franci.torrevivereinvaldisievematrone.francescoilleraminarossi82cicciomannasexydamilleeunanotte
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

socialismoesinistra@libero.it

  

Hai da proporre un articolo o un testo che ritieni interessante

da pubblicare con noi?  contribuisci a far crescere la rivista e ne parleremo insieme. 



 

ATTENZIONE NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA

.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto contenute in questo blog sono da intendersi a puro carattere rappresentativo, divulgativo e senza alcun fine di lucro. Sono © dei rispettivi autori, persone, agenzie o editori detenenti i diritti. Tutto il materiale letterario/fotografico che esula dalle suddette specifiche è invece di proprietà © del curatore del presente blog e soggetto alle leggi sul diritto d'autore. Se ne vieta espressamente l'utilizzo in qualsiasi sede e con qualsiasi modalità di riproduzione globale o parziale esso possa essere rappresentato, salvo precedenti specifici accordi presi ed approvati con l'autore stesso e scrivente del blog medesimo, e alle condizoni Creative Commons.© Copyright - Tutti i diritti riservati.
 

POLITICA LAVORO E SINDACATI

Gino Giugni

 

Partito e/o Sindacato del Sud di Vincenzo Russo

Un punto chiaro sulla globalizzazione di Renato Gatti

Lo Statuto dei lavoratori di Giacomo Brodolini                     di Marco Foroni

L'adesione della CGIL alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 Ottobre 2009

_____________________________

 

ECONOMIA E SOCIETA'

John Maynard Keynes


Convegno sulla crisi finan- ziaria   di Renato Gatti

parte prima

parte seconda


 I provvedimenti contro la crisi  di Renato Gatti

Governanti allo sbaraglio di Gioacchino Assogna

 A proposito di pensioni  di Gioacchino Assogna

Perché la crisi attuale è una crisi “di sistema” di Franco Bartolomei

Economia ferragostana  di Renato Gatti

Un circolo vizioso mortale di Leonardo Boff

La crisi è finita? 
di Renato Gatti

parte prima
parte seconda

Economia e secessionismo di Renato Gatti

 

EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Lina Merlin

 

Contro la congiura del silenzio  di Anna Falcone


 

 

ECONOMIA E SOCIETA'

Rosa Luxembourg


"Il Socialismo europeo  e la crisi del Capitalismo"    di Franco Bartolomei  e Renato Gatti

parte prima 
parte seconda 


 Riflessioni sul sistema fiscale italiano   di                   Roberto Cefalo

Il documento di Sociali- smoeSinistra per la commissione economica del partito

Uscire dal tunnel  di    Renato Gatti


I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei

Tutto come prima? Una riflessione sul "general intellect"  di Renato Gatti

 

Lettura politica della crisi economica attuale  di Alberto Ferrari

parte prima

parte seconda

 

CULTURA E SOCIETA'

Democrazia e cultura. Rapporto tra intellettuali e opinione pubblica nella democrazia dei mezzi di comunicazione di massa- Evoluzione della figura dell'intellettuale nella società italianaRelazione al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Franco Bartolomei

parte prima

parte seconda


Relazione introduttiva al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Stefano Pierpaoli

parte prima

parte seconda

 

Il pensiero laico   di Renato Gatti

 

 

CULTURA E SOCIETA'


 

Il male cremastico globale ovvero la droga del profitto di Carlo Felici

  Democrito: un libertario non materialista  di Carlo Felici 

  Cattivi pensieri sul mondo degli intellettuali italiani  di Stefano Pierpaoli

 Nasce il popolo della libertà - Alcune considerazioni in fatto di egemonia  culturale                                             di Renato Gatti

 Stato, Chiesa , Massoneria, e Sinistra  di Franco Bartolomei

 La Teologia della Liberazione  di Carlo Felici

L'egemonia culturale di Renato Gatti

Il ruolo sociale dell’arte  di Stefano Pierpaoli


 

PRINCIPI ISPIRATORI E PROGRAMMA D'AZIONE

L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la  effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana,  di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2   dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )

Clicca e leggi per intero lo Statuto dell'Associazione SocialismoeSinistra

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963