Socialismo

Post N° 24


...Globalizzazione:  i compiti della Sinistraparte 1..“Il nuovo sistema integrato di relazioni economiche mondiali viene comunemente definito Globalizzazione” in virtù dei processi in essere di interdipendenza delle aree economiche regionali e di connessione a livello mondiale tra investimenti, verifica dell’equilibrio dei mercati e controllo della stabilità delle monete, con l’assunzione nelle mani degli istituti di emissione dei paesi sviluppati e degli organismi finanziari internazionali, del ruolo di verifica, garanzia ed impulso degli andamenti delle fasi economiche e della funzionalità dei meccanismi di regolazione dei mercati e di fissazione del valore delle monete.Sulla base di tali fondamenta, le potenzialità di crescita del sistema sono favorite dall’unificazione dei mercati finanziari mondiali e da una circolazione dei capitali mai giunta finora ad un livello di capillarità di interventi, estensione geografica e volume dei flussi di investimento.La non parallelità e lo squilibrio delle due diverse dinamiche dell’economia reale e dell’economia finanziaria rappresenta il principale fattore di rischio per il sistema attuale. Il rischio di un crollo dei mercati finanziari con una ipotizzabile conseguente recessione dell’economia reale, rappresenta una preoccupazione concreta. La certezza dei cambi e la tenuta delle monete rappresenta l’attenzione principale di un modo di vedere l’economia globale come sistema in cui il momento centrale della crescita è il mercato, ed i tassi di interesse costituiscono la fonte di regolazione della velocità delle dinamiche economiche da utilizzare per garantire la stabilità del medesimo e riunioni dei ministri finanziari del G7 sono dedicate all’individuazione di misure atte a regolare a scopo precauzionale la circolazione dei capitali e ad imporre agli operatori bancari, limiti tecnici alla erogazione del credito ai mercati emergenti, mostrando ancora una volta, la necessità del recupero di uno schema di regole e di vincoli ai quali ricondurre il nuovo sistema di relazioni economiche mondiali in una logica di prevenzione dei rischi di crisi.La nuova realtà economica mondiale produce una crisi della capacità e delle possibilità di governo di intervenire nei processi economici  da parte delle entità statuali con un indebolimento delle stesse sovranità nazionali degli stati. Appare evidente come un processo di integrazione economica porta con se forme di omologazione politica culturale e sociale che minano alle radici l’autonomia culturale cha ha costituito la forza della sinistra nel ‘900, ed a livello mondiale mettono in crisi gli stessi sistemi sociali, religiosi, etnici, non omogenei ai profili delle società sviluppate occidentali. La sinistra deve assolutamente recuperare una propria autonomia di riferimenti culturali e programmatici rispetto alla nuova realtà che si è determinata. In particolare è necessario rielaborare in termini moderni il concetto di sfruttamento economico, superando le rigide impostazioni egualitaristiche degli anni ’70.Reintroducendo, però una riflessione sul concetto di alienzaione economica del singolo dal prodotto o dall’oggetto del suo impegno lavorativo di vita.    L’obiettivo di fondo deve essere quello di ricostruire un messaggio di valori delle forze del socialismo nuovamente diretto ad una prospettiva di reintegrazione sociale dell’individuo di fronte alle suggestioni di una  apparente mobilità sociale. I rapporti tra le classi sociali nei paesi sviluppati debbono quindi essere pertanto letti alla luce di una considerazione dei rapporti economici mondiali tra le economie dei paesi avanzati e le economie in via di sviluppo dei paesi del resto dei ¾  del mondo. Si è consolidata un’egemonia culturale delle classi protagoniste che nell’immediato tende a disorientare le forze antagoniste del mondo del lavoro e delle rappresentanze sindacali. In una fase in cui il mercato appare volano dello sviluppo, le regole della concorrenza tendono a divenire le nuove variabili indipendenti delle relazioni sociali..