Socialismo

Post N° 41


..La guerra infinita.Il mondo sta assistendo attonito  e sgomento alle notizie che provengono da Gaza dove è in pieno sviluppo l’offensiva dell’esercito israeliano contro il governo palestinese della striscia rappresentato da Hamas, che ha vinto le ultime elezioni.A Gaza sono ammassati circa un milione e mezzo di persone in poco più di 350 kmq e la densità abitativa è così elevata che nei primi dieci giorni di offensiva, prima con bombardamenti e poi con l’invasione via terra, sono stati già uccisi più di 800 palestinesi in gran parte civili di cui numerosi sono i bambini e i feriti sono numerosissimi.  Ci troviamo ,pertanto, di fronte ad una emergenza umanitaria di dimensioni colossali.Il  governo israeliano che ha scatenato questo inferno come risposta alla interruzione della tregua in atto da settembre decisa unilateralmente da Hamas perché Israele non intendeva allentare le maglie del blocco intorno alla striscia, dichiara di voler stroncare definitivamente ,con la sua azione di guerra,il lancio quotidiano di decine di missili che dal 15 dicembre colpiscono , pur senza causare danni rilevanti , il sud di Israele. Ma con la violenza inaudita del suo apparato bellico sta andando ben oltre tale obiettivo e si sta assumendo una tremenda responsabilità di fronte all’opinione pubblica mondiale.Le riprese televisive che mostrano civili terrorizzati, spesso con bambini feriti a morte tra le braccia,stanno suscitando ovunque riprovazione e sbigottimento.Il  fatto che il governo israeliano sembra si sia deciso a questa violenta repressione non tanto, come dichiarato ufficialmente, per rispondere al lancio di missili da parte palestinese ma perché spinto dagli interessi elettorali  per i suoi maggiori partiti in lizza alle votazioni del prossimo febbraio, aumenta il sentimento generale di ripulsa a tale iniziativa.Ora è molto facile riversare tutta la colpa su Hamas che ha rotto la tregua. Certamente le responsabilità di Hamas sono gravi e non vanno sottaciute. Ma va anche detto che non è la prima volta che Israele scatena le proprie truppe nella striscia di Gaza contro il governo di Hamas e gli abitanti palestinesi, pur non essendoci lanci di missili contro il suo territorio. E a proposito di missili come non dimenticare la feroce pratica degli assassini mirati che circa due anni or sono stroncò la vita del vecchio sceicco Yassin , allora capo di Hamas, sulla soglia della sua abitazione ,unitamente ai suoi figli, con missili lanciati con straordinaria e diabolica precisione ? Tornando però agli avvenimenti di questi giorni è  la sproporzione enorme tra il lancio di missili palestinesi, in buona parte vecchi rottami scalcinati, e la inesorabile repressione in corso contro la popolazione palestinese, che spaventa.Sembra quasi che si voglia risolvere così un settantennale conflitto mediante lo sterminio fisico di una delle due pari ( il popolo palestinese ) in contrasto !I governi del mondo occidentale come al solito sembrano assistere impotenti e fortemente divisi al loro interno, allo sviluppo vorticoso degli avvenimenti. In particolare il nostro governo di destra, a sentire il ministro Frattini e i portavoce parlamentari, se ne lava pilatescamente le mani addossando ad Hamas tutta la responsabilità di ciò che sta capitando nella striscia di Gaza. Lo stesso fanno i commentatori politici di parte governativa sui loro giornali. Ma anche l’opposizione di centro sinistra e la sua stampa, con poche eccezioni, sembrano purtroppo sintonizzate sulle stesse lunghezze d’onda del diritto israeliano a martoriare il popolo palestinese, costi quel che costi.  Sono comportamenti remissivi ben noti ogni volta che si trovi ad affrontare la questione israeliana.  Infatti se, in circostanze analoghe a quelle attuali, ti permetti di criticare il comportamento del governo israeliano vieni subito catalogato come antisemita.   Se non ci si libera da questo ricatto morale lo stato d’Israele godrà sempre una rendita di posizione che impedirà una equa soluzione del problema medio orientale.Vedremo comunque se, nei prossimi giorni, qualcosa si muoverà sul fronte dell’ONU e se la richiesta di un cessate il fuoco permanente e generalizzato potrà unire tutte le grandi potenze per dire basta al massacro in atto.Giorgio Pesce Direttivo Regionale del PS del Lazio.