Socialismo

Post N° 48


........Due parole sulla discriminazione-3 Due parole credo che meriti  un episodio avvenuto nella Capitale ai primi di Gennaio 2009 e che ha fatto parlare molto. Si tratta della notizia diffusa dai mezzi stampa secondo cui un sindacato di base il Flaica- Uniti- Cub (Federazione Lavoratori Agro Industria Commercio e Affini afferenti alla CUB) avrebbe dato indicazione di boicottare i i negozi di Roma gestiti dagli ebrei, notizia che ha suscitato giustamente lo sdegno di molti e la reazione immediata della Comunità ebraica di Roma il cui  presidente, Riccardo Pacifici ha annunciato in un incontro col presidente della Regione Piero Marrazzo che la Comunità ebraica di Roma avrebbe denunciato quel sindacato, «così come hanno fatto Cgil, Cisl e Uil attraverso la legge Mancino per istigazione all'odio razziale, trovando la completa solidarietà di Piero Marrazzo.Io per dovere di cronaca sono andato a controllare la clamorosa presa di posizione di un sindacato di base, pubblicata peraltro  sulle pagine di un quotidiano  nazionale ed ho visto che si trattava effettivamente di una posizione non condivisibile perché partiva da una condanna politica dell’operazione militare in atto a Gaza in questi giorni ma si orientava effettivamente contro i negozi del Commercio a Roma che si rifanno alla Comunità israelitica di Roma attraverso il boicottaggio degli acquisti fatti in quei negozi e sembra promettendo addirittura “una lista di oltre tre pagine dei negozi dove non comprare”. E questa affermazione della Flaica, se vera,  la condanno sicuramente  senza mezzi termini perché discriminatoria , perché istigante l’odio razziale e perché ci riporta alle discriminazioni subite dagli ebrei nell’Italia fascista e dagli emigranti  italiani in Svizzera o in Germania negli anni Sessanta e Settanta. Ma soprattutto perché un sindacato dovrebbe tutelare i lavoratori, tutti, senza distinzione di razza, di lingua e di religione e non dividerli, altrimenti che Sindacato è ?  Altro conto è la possibilità di ciascuno di condividere o criticare l’azione di questo o quel governo, a partire dalle scelte del nostro Paese per arrivare a quelle degli altri, Israele compreso, certo. Ma questo è la sostanza stessa della democrazia che avviene normalmente nel confronto politico.  E non c’è mai stato nessun bisogno di discriminare questo o quel popolo per affermare la propria posizione.  Basta dialogare tra di noi, partecipare, confrontarsi e dire la propria idea. La democrazia è questa ed esiste già, basta volerla usare.Sempre per dovere di cronaca riporto però anche la recente smentita di quel sindacato reperibile oggi sul loro sito ufficiale (http://nuke.flaica-roma.it) :“In relazione al comunicato stampa sul boicottaggio dei saldi nei negozi della comunita israeliana a Roma PRECISIAMO QUANTO SEGUE: Non è mai stata nominata nei nostri comunicati la comunità ebraica Romana, a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le sofferenze subite nel passato e che riconosciamo quale composta da cittadini e lavoratori onesti. NON ESISTE NE' SARA' DIFFUSA NESSUNA LISTA DEI NEGOZI IN CUI NON COMPRARE. Condanniamo a prescindere qualunque forma di antisemitismo di destra e di sinistra e siamo per l'integrazione completa di tutte le etnie culturali […]”Personalmente sono contento che si sia trattato di un cortocircuito mediatico e che quella posizione antiebraica non appartenga ad un sindacato di base. E sono contento che i lavoratori si trovino oggi potenzialmente su un fronte unico di lotta senza divisioni e discriminazioni dovute alle razze, alle etnie o alle religioni.  Ma questo non basta, i lavoratori sono oggi troppo deboli, disorganizzati e ricattati dal costo della vita e dalla precarietà del lavoro. Compito dei sindacati è portare avanti i diritti dei lavoratori, compito della politica è dare delle risposte valide alla crisi e proporre uno sviluppo del Paese omogeneo e di lunga durata attraverso delle riforme strutturali coraggiose ed efficaci che diano certezze al nostro presente e costruiscano davvero il futuro libero e giusto che tutti noi meritiamo..Marco Zanier Responsabile cultura della Federazione Romana del  PS.