Socialismo

Post N° 68


In tal senso va letto l’appello di Riccardo Nencini, adottato dalla segreteria nazionale il 7 gennaio.Un documento che, se promosso con decisione nei confronti degli altri partiti e movimenti della sinistra, avrebbe enormi potenzialità.L’appello presenta però un fattore di debolezza, che consiste nel proiettare questa ipotesi di coalizione solo nel breve termine. Le elezioni europee sono l'appuntamento fondamentale; è proprio per questo che la coalizione che si prospetta deve necessariamente avere delle ricadute anche sul piano locale. Ciò vuol dire che in occasione delle amministrative che si svolgeranno negli stessi giorni delle europee, sarà necessario presentare - almeno nelle realtà più significative - liste analoghe a quella che verrà presentata per le europee.Pensare alle elezioni europee esclusivamente come occasione per avere rappresentanti italiani nel PSE è francamente riduttivo e di ben scarso interesse.Obiettivamente avere ben 4 parlamentari europei non pare abbia in alcun modo inciso sulle "meravigliose sorti e progressive" del socialismo italiano.La coalizione può e deve diventare il fattore decisivo nella riorganizzazione della sinistra.Di fronte a noi c'è un bivio.Da un lato, far rimanere l’appello una semplice dichiarazione di principio e ritenere che la strada da percorrere sia quella di privilegiare – anche in virtù dell’attuale sistema elettorale – la centralità del PS –peraltro tutta da dimostrare – e procedere in direzione della difesa assolutista della identità.Dall'altro c'è l'assunzione di una responsabilità più impegnativa.Farsi carico non dell'attuale 0,9 del PS ma del bacino di voti, attuali e potenziali, della sinistra, di una sinistra che aspira ad essere forza di governo, socialista e riformista.“Tutti i socialisti insieme” non è solo uno slogan: è l’unica, a nostro avviso irrinunciabile e definitiva, possibilità di offrire a questo Paese la chanche, come disse – forse incautamente – qualcuno, di essere finalmente un “Paese normale”.Tutti i socialisti insieme, perché ha ragione Macaluso quando afferma che un partito, un movimento socialista o è di massa o non è, non esiste!Per far questo è doveroso uno slancio di generosità che nella storia recente della sinistra non si è mai esplicitato.E' necessario quindi, porre in questa risoluzione tutta la determinazione e la disponibilità, senza alcuna riserva mentale, e che gli altri compagni della sinistra non antagonista e non tenacemente comunista, ci mettano altrettanta buona volontà.Ci rivolgiamo, quindi, ai compagni di Sinistra Democratica, ai compagni – come Vendola, Migliore, Giordano - che ritengono ormai Rifondazione Comunista uno strumento non più adeguato per affrontare le sfide che i cambiamenti sociali, economici, culturali pongono alla sinistra ed a chi vuole essere socialista nel XXI° secolo, ai compagni della sinistra ambientalista.Dobbiamo stare insieme, ragionare insieme, ricostruire insieme la sinistra italiana che vuole candidarsi alla guida del Paese. A partire dalle prossime elezioni europee, che devono rappresentare – però – la prima tappa di questo processo di ricomposizione.Non dobbiamo, inoltre, dimenticare che i nostri interlocutori – presenti e soprattutto futuri – sono anche nel PD. Sono i compagni che non si rassegnano a perdere la propria identità di socialisti in un contenitore indistinto quale è il PD, un partito senza anima, senza riferimenti politici e culturali condivisi al proprio interno, e senza alcun rapporto organico con chi rappresenta le forze riformatrici a livello europeo, vale a dire il PSE.A questi compagni dobbiamo lanciare un forte segnale di unità, di unità politica e di unità di intenti.Dobbiamo dir loro, dimostrandolo con i fatti, che la sinistra italiana non si rassegna ad un inesorabiledeclino ma è in grado di trovare al proprio interno la forza e le motivazioni per rinnovarsi.Dobbiamo perseguire l'obiettivo con coerenza e tenacia. Fino all'ultimo secondo utile.Nella consapevolezza che rinunce, anche dolorose, nell’ eroica difesa delle identità possono essere il viatico necessario e forse imprevedibile per la riorganizzazione della sinistra.Di una sinistra che trovi, ovviamente, nel movimento socialista europeo il suo chiaro e indiscutibile ancoraggio politico, culturale ed ideale..I compagni dell’Associazione “Forum Terzo Millennio” ..