Socialismo

Post. N° 74


.Stipendi cresciuti del 3.5%..Il quotidiano confindustriale apre con questo titolo l’edizione di martedì 3 febbraio.            Nel bel mezzo di una discussione sul nuovo modello contrattuale, esce questa notizia che si merita un titolo a cinque colonne.            L’articolo all’interno spiega che i salari nel 2008 sono aumentati del 3.5% mentre l’inflazione è aumentata del solo 3.3%. L’aumento registrato è un record dal 1997.            Ora che le retribuzioni crescano più dell’inflazione non è per nulla strano, infatti l’aumento delle retribuzioni oltre che recuperare il potere d’acquisto dovuto all’erosione inflativa ( e fiscalmente dovrebbero recuperare anche l’erosione dovuta al fiscal drag) dovrebbero riflettere anche l’incremento della produttività. Ci sarebbe da sorprendersi se l’aumento fosse presente in presenza di produttività calante, ma sarebbe del tutto naturale di vedere un aumento retributivo in presenza di produttività crescente. I dati assoluti per quanto importanti vanno sempre parametrati e in questo campo quello che veramente conta è il CLUP ovvero il costo del lavoro per unità di prodotto.            Ciò detto e approfondendo la notizia si apprende che “ l’aumento è conseguenza degli incrementi tabellari e dell’una tantum per l’indennità di vacanza contrattuale di un biennio. Ecco che allora, leggendo a fondo i dati, l’incidenza dell’una tantum per il recupero della vacanza contrattuale, distorce la percezione della notizia, essendo chiaro che quell’una tantum dovrebbe essere spalmato sugli anni di competenza, ridimensionando il dato di cassa del 2008.            Da notare che se si fosse applicato il tasso d’inflazione previsto dal nuovo modello contrattuale, quello cioè depurato dalla componente energetica importata, l’aumento delle retribuzioni sarebbe stato del solo 2.6%.            In un mondo che vive di rappresentazione, un approfondimento non guasta mai .Renato Gatti esperto in economia aziendale.