Socialismo

sul convegno


Il convegno del 5 Febbraio - parte seconda  il Socialismo europeo e la crisi del CapitalismoPertanto se la crisi non è finanziaria, ma rappresenta la conclusione ultima dei reaganomics, di un modello di sviluppo basato sull'indebolimento dei sindacati, sull'appropriazione dei frutti della produttività da parte dei profitti e delle rendite, sullo spostamento da salari a profitti di punti di PIL, sulla finanziarizzazione della economia come folle mezzo di sostegno strutturale della domanda nei paesi sviluppati minacciati dai nuovi produttori emergenti, la fine di questo tipo di modello capitalistico, e l'inizio di una nuova fase delle economie mondiali, fa risorgere la necessità di affermare le tematiche che costituiscono da sempre il cuore dell'esperienza storica e politica del socialismo europeo, di un modello cioè che diffidando della mano invisibile del mercato, crede nel primato della ragione (leggasi programmazione economica), della solidarietà (leggasi welfare state), e della governabilità (leggasi riformismo), e nell'equilibrio sociale come valore assoluto e costante di riferimento della azione dei governi .La sinistra europea,compreso il nostro Ulivo, ha purtroppo subito passivamente, in questa fase storica, il ricatto delle classi dirigenti che hanno imputato alle tradizionali politiche socialdemocratiche (Leva fiscale, politica dei redditi, Welfare, Deficit spendine, rigidità e garanzie per il mercato del lavoro) il rischio di una impossibilità del sistema produttivo europeo di reggere la continuità della crescita economica rispetto ai fattori di concorrenza provenienti dai nuovi paesi produttori mondiali, adeguandosi a considerare ineluttabile,  e priva di alternative, la svolta liberista e l'abdicazione ad ogni forma di controllo dei processi economici da parte dei governi in favore di una tecnocrazia finanziaria e bancaria, principale responsabile del disastro in atto.Tale amara considerazione non oscura in ogni caso la considerazione che il Socialismo europeo, pur con la sua difficoltà a ragionare compiutamente attorno ad un nuovo modello di sviluppo economico e sociale  che giunga a ridefinire gli stessi criteri di riferimento e di qualificazione della crescita economica di una società sviluppata, rappresenta pur sempre  la forza politica decisiva per la ricostruzione di un nuovo progetto di riforma economica e sociale delle società occidentali, a patto di recuperare una concezione del riformismo socialista più attenta ad intervenire sugli assetti strutturali della società, ed a non risolvere i suoi compiti e la sua funzione storica nella sola cura dei sintomi delle crisi e delle contraddizioni del sistema.Su tale riflessione di fondo si innesta il progetto di Socialismo e Sinistra, che ha costituito la ragione del convegno , di lavorare, anche di fronte ai tentativi di forzare il sistema delle rappresentanze elettive con sbarramenti elettorali, per una riunificazione politica delle forze politiche (essenzialmente i Socialisti del PartitoSocialista, i Socialisti di Sinistra Democratica, ed i compagni usciti con Vendola e Sansonetti da Rifondazione) che pur provenendo da storie diverse si trovano oggi a convergere sulla necessità di ricostruire un forza di Sinistra che dal riferimento ai valori fondanti del Socialismo europeo sappia  e voglia trarre una maggiore capacità di interpretazione dei processi economici, ed una  nuova volontà di rappresentanza democratica della società reale, che costituiscano le premesse di un lavoro di proposta e di programma  in grado di riconnettere i fili spezzati di una iniziativa unitaria della sinistra italiana, ormai popolata solamente da  soggetti politici raminghi, divisi, confusi e conflittuali, nella consapevolezza che in momenti in cui si profilano soluzioni autoritarie nella gestione dello stato, se la sinistra si presenta divisa, la battaglia è persa ancor prima di nascere.      L'appello per una convocazione degli Stati Generali della Sinistra che costituisca il momento fondativo di incontro dei quadri di base ed intermedi di tutta la sinistra  interessata     a partecipare a   questo   processo costituente,  che  ha caratterizzato la  proposta conclusiva del convegno, rappresenta quindi l'espressione della volontà di non ridurre la riunificazione tra i Socialisti del Partito Socialista, i Socialisti di Sinistra Democratica, ed i compagni usciti da Rifondazione con Vendola e Sansonetti ad una difesa elettorale dei gruppi dirigenti ma di concepire e proporre al paese questo progetto come un atto di volontà politica collettivo, espressione di un disegno ideale, condiviso e partecipato che vuole colmare un vuoto  che ciò che resta del centro-sinistra italiano non può più permettersi di sopportare, e soprattutto non intendono più sopportare tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti della Sinistra italiana, e con essa della Democrazia Repubblicana.Franco Bartolomei Direzione Nazionale del Partito Socialista Renato Gatti Coordinatore del Convegno