Socialismo

impeach the pope


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??Avvenire è l’unico organo di stampa che condivida le tesi del Papa sul profilattico e l’Aids. Le argomentazioni, più etiche che politiche sono sottili.La prima osservazione è che il profilattico in sé toglie senso ad un atto che, pur simile a quello degli animali, assume nell’uomo una complessità ed una unitarietà che fa dell’atto stesso un unicum che trascende l’animalità ma che appunto il profilattico mette in discussione e destruttura. La seconda osservazione è che pur essendo vero che il profilattico è efficace nel combattere il contagio, è altrettanto vero che l’atto sessuale eseguito da un contagiato consapevole costituisce un’offesa alla sanità e all’integrità dell’altro partner che è assimilabile all’omicidio. Non può essere un solo e mero fatto tecnico, costituito da una pellicola di lattice, a costituire una soluzione a questo problema che va invece affrontato a livello antropologico e quindi etico con l’astensione. Ne consegue che il profilattico invece di aiutare verso questa soluzione costituisce al contrario una complicazione. La laicità non consiste nell’invito del quotidiano statunitense a “Impeach the pope”, ma si limita semplicemente a dissentire dalle ragioni e dalle conseguenze di una pur rispettabile opinione, le cui conseguenze tuttavia sarebbero catastrofiche. La laicità si limita a percorrere strade nettamente diverse che si rifanno all’immanenza delle questioni umane, al principio di responsabilità di fronte al genere e agli individui umani, al rifiuto di fondamentalismi ideologici, alla concretezza della prassi. Inutile “impicciare il papa”, in fondo si “impiccia” da solo.Mi rivolgo ora ai promotori del “family day” per chiedere loro se è così che si tutela la famiglia e la maternità. In questi giorni sono arrivati i primi soldi (competenza dicembre 2008) ai cassintegrati Alitalia. Cifre irrisorie, ma tant’è. Le uniche a non ricevere un euro sono state le donne in maternità in quel periodo che va dalla fine della copertura di Ipsema (l’ente previdenziale) al compimento dell’anno di età del figlio. Queste mamme sono state messe in cassa integrazione ma, per legge non potevano essere cassintegrate, per cui l’Inps non ha erogato nulla per loro. L’amministrazione straordinaria di Alitalia ha ammesso l’errore, ma non ha saputo dire se e quando procederà al pagamento delle competenze spettanti alle neo-mamme. L’amara ironia portata a giustificazione per l’errore commesso è stato “Non avete preso i soldi della cassa integrazione perché la legge tutela maternità e vieta che siate messe in cassa integrazione” ma resta il fatto che i cassintegrati hanno visto almeno 400€, le mamme, le depositarie dell’essenza della famiglia, le creatrici della vita invece sono rimaste senza un euro. Renato Gatti