Socialismo

Il potere assoluto e l'assoluta impotenza del PD


I
l Senato ha votato i primi articoli della legge sul testamento biologico alcuni dei quali, al solo doverli rammentare, fanno venire la pelle d’oca per il ribrezzo.Articolo 1Carcere per il medico che attui il suicidio assistito Da 6 a 15 anni per omicidio del consenzienteDa 5 a 12 anni per istigazione o aiuto al suicidioArticolo 2 Il consenso al trattamento medico del minore è accordato dal genitore. Dopo averlo consultatoArticolo 3L’accanimento terapeutico viene cancellato per legge, dato che sarà impossibile rifiutare terapie con potenzialità di accanimento. Viene infine vietata la sospensione dell’idratazione e della alimentazione, considerate sostegno vitale.Come quella sulla procreazione assistita, questa legge è tra le peggiori del mondo sviluppato, e ci riporta più o meno a certo oscurantismo medioevale. In Danimarca e in Svezia infatti si può chiedere di non essere tenuti in vita artificialmente. L’Olanda ha depenalizzato l’eutanasia se richiesta dal malato ed autorizzata dal medico, il Belgio l’ha disciplinata con una legge. Anche in Svizzera il suicidio assistito non è reato, se il malato è considerato consapevole. In Francia è il medico a distinguere l’eutanasia passiva da quella attiva illegale. In Gran Bretagna in alcuni casi, l’eutanasia è stata consentita per certi malati terminali, tenuti in vita artificialmente. In Germania e in Spagna esiste una legislazione che varia a seconda del territorio e consente di dare indicazioni sul proprio diritto a morire.Questi provvedimenti possono persino aggravare le condizioni di certi pazienti; ad esempio in presenza di un tumore ad un polmone, o di altri tumori, quando si avvicina la fase terminale, il cuore pompa meno sangue, ed è necessario interrompere l’idratazione perché il corpo non riesce ad accettare più quei liquidi. Se si continua forzosamente, l’acqua finisce nei polmoni, creando un edema oppure causando l’annegamento o lo strangolamento con un aumento esponenziale delle sofferenze del paziente. Ciò evidentemente accelera la sua morte.Di fronte a questa assoluta mancanza di sensibilità lo schieramento del PD si è penosamente spaccato, tanto che è la stessa Finocchiaro a parlare di “tre anni di lavoro gettati al vento”.Alcuni esponenti del PD infatti, Marini in testa, credono di potere far breccia nel centrodestra ribadendo il principio della libertà di coscienza il quale spesso e volentieri si concretizza con l’astenersi dal votare, e che però, di fronte a norme tanto restrittive quanto disumane, francamente ci pare più un principio di incoscienza. Fatto sta, che non si accorgono che invece nel PdL, indipendentemente dalle singole opinioni i suoi appartenenti, alla fine sono sempre, non solo compatti, ma anche blindati nell’approvare ogni articolo e nel respingere ogni emendamento.Insomma questa è un’altra figura penosa di uno schieramento che ormai viene definito di “sinistra” e direi anche sbeffeggiato come inconcludente e persino cattocomunista, solo da Berlusconi, e naturalmente dalle sue fedelissime veline.Evidentemente la sinistra è tutt’altra cosa e spiace molto per chi ancora si illude di appartenervi nel PD, che debba continuamente scontrarsi sia contro il muro di gomma del suo partito sia contro quello d’acciaio del partito avverso.La speranza che si metta in moto una sana riflessione per ridefinire certi equilibri è sempre viva, ma certamente, nel frattempo, sarà ancor meglio compattare uno schieramento di una sinistra che vuole essere autenticamente libera dai diktat dogmatici di una gerarchia confessionale le cui ambizioni politiche sono sempre più invadenti, fino ad occupare forzatamente la sfera più intima della vita di ciascuno di noi e dei nostri cari.Credo che persino la componente laica della Margherita dovrebbe considerare quanto può essere inutile e controproducente illudersi di poter svolgere un ruolo laico costruttivo all’interno di uno schieramento destinato all’immobilismo e alla sconfitta, per mancanza di coraggio e di un’adeguata visione strategica.Questa volta mi sento di dare ragione a Fini quando dice che: “Sulle questioni eticamente sensibili, nessun partito può dire: si fa così”. Cosa si può aggiungere? Peccato che i suoi le mettano sempre e comunque in secondo ordine di fronte alla disciplina imposta dal capo assoluto del loro partito. Direi infine che non può dire “si fa così” anche alcuna chiesa o alcun leader di partito, specialmente per ragioni di opportunismo politico.Dovrebbero decidere solo gli italiani, e forse saranno chiamati a farlo per l’ennesima volta, con l’ennesimo referendum, reso indispensabile da un’ennesima classe dirigente che non sa rappresentarli e che conta sempre sulla loro indifferenza e sul loro astensionismo per perpetrare senza problemi il proprio potere, in questo caso sì: anche di vita o di morte su ciascuno di noi. Non credo che ce ne sia uno più assoluto.C.F.