Socialismo

La Corte dei Conti


 Tra le varie istituzioni italiane una delle meno conosciute è la Corte dei Conti che come compito istituzionale ha quello, tra l’altro, di verificare il dettato costituzionale per cui ogni legge che delibera una spesa, preveda anche la copertura finanziaria ovvero indichi dove si trovano i soldi per pagare quella spesa.                Nella sua relazione del quadrimestre gennaio-aprile 2009 la Corte espone considerazioni interessanti che val la pena riportare.                La Corte ricorda come “occorra rivitalizzare la funzione dei fondi speciali di parte corrente e di parte capitale, funzione notevolmente appannata negli ultimi anni a favore di un reperimento delle risorse attraverso il ripetuto spostamento da un obiettivo all’altro…. in questo quadro, la riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa – ivi compreso soprattutto il ricorso alle disponibilità di vari fondi, particolarmente dilatatosi negli ultimi anni – dovrebbe essere utilizzata soltanto poer far fronte ad esigenze imprevedibili  che si manifestano nel corso dell’esercizio e non come modalità di copertura generalizzata e – negli ultimi tempi – quasi esclusiva.”                I provvedimenti emergenziali per affrontare la crisi economica “ ha trovato copertura attraverso diverse forme di riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa, riconducibili in assoluta maggioranza a tre categorie di fondi: il fondo per le aree sottoutilizzate, quello per gli interventi strutturali di politica economica e la riduzione lineare di stanziamenti di parte corrente o delle autorizzazione di spesa allocate”.                “Specie per quanto riguarda il Fondo per le aree sottoutilizzate, ma in generale per tutti i fondi, un’accurata indicazione degli interventi ad essi connessi e della parte di essi cui si rinuncia a favore della copertura di nuove leggi di spesa, consentirebbe anche di poter valutare, con migliore approssimazione, i diversi tempi degli effettivi pagamenti e pertanto i diversi effetti sugli aggregati di finanza pubblica”.                In sintesi la Corte dice che:a)     i fondi anti crisi sono stati riclassificati dai fondi FAS per cui sommando algebricamente non c’è stato uno stanziamento effettivo addizionale;b)     avendo finanziato i fondi anti crisi sarebbe corretto anche indicare che fine fanno le finalità prioritariamente finanziate cui ora si sono tolti i fondi;c)     le leggi prioritariamente finanziate cui sono stati tolti i fondi, diventano leggi senza copertura e quindi incostituzionali;d)     e i diritti o i legittimi interessi sorti sulle precedenti leggi precedentemente finanziate e ora senza fondi? Insomma, si intende che la Corte è ampiamente insoddisfatta di come si sta gestendo la finanza pubblica, ma purtroppo, come sta accadendo sempre più spesso, questa istituzione è inascoltata. E’ parte di un magmatico ma inesorabile svuotamento della Costituzione, quand’anche formalmente rispettata.Su questi argomenti dovrebbe dispiegarsi la lotta politica; il re nudo non per le foto di Villa Certosa, ma per la sua lenta ed infida rivoluzione costituzionale.La sinistra tace. Pare invece che chi abbia colto in pieno i fatti che abbiamo esposti sia Lombardo che, come governatore destinatario dei fondi FAS, non ha esitato a opporsi in modo duro, ed efficace, ai marchingegni del duo Tremonti-Berlusconi.Buon voto Renato Gatti