Socialismo

Il lascito della crisi: qual è il miglior sogno?


                       La crisi attuale sta distruggendo l'orizzonte di speranza per gran parte dell'umanità, specialmente per i giovani. Vi è un vuoto di sogni e di cause che siano in grado di mobilitare la gente. Miguel d'Escoto, presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha recentemente dichiarato, in accordo con J. Stiglitz, Nobel per l'economia: "L'eredità di questa crisi globale sarà una battaglia di idee, o per meglio dire, su quale sogno sia meglio per l'umanità e per la Terra". Di solito tutto inizia dal basso, qualcosa che sembra insignificante, ma è nella giusta direzione e porta le potenzialità della novità. Queste sono le idee che mi sono venute in mente quando ho partecipato alla riunione del 12 tra le Comunità ecclesiali a Porto Velho, Rondonia, a metà luglio. Ci sono state più di tremila persone, rappresentanti di centinaia di migliaia di comunità, provenienti da ogni angolo del Brasile. Attraverso un buon supporto, si sono preparate duante un periodo di tre anni, studiando le problematiche ecologiche e sociali del Rio delle Amazzoni. Il tema è stato formulato come segue: "Dal grembo della terra, il grido che viene dal Rio delle Amazzoni". Ho partecipato a gruppi e in assemblea plenaria. Sono rimasto estasiato dal loro livello di consapevolezza sugli enti locali e sulle questioni ambientali a livello mondiale, il riscaldamento globale e la tragedia che può accadere a tutta l'umanità, se non cambiano il nostro modo di essere. La maggiore preoccupazione è stato l'impatto dei grandi progetti che sono previsti sull'Amazzonia: più di 50 centrali idroelettriche, minerarie, l'acciaio e l'apertura di strade. Ha suscitato indignazione lo sviluppo del mercato agroalimentare nel settore agricolo della foresta amazzonica e del cerrado. Curiosamente ci si rendeva conto che tale macroprogetto sta dentro alla logica di un modello di crescita che si impone dall’alto verso il basso, senza un dialogo con le comunità locali, i siringueros, gli abitanti della costa, e gli altri Quilombola. Resistono, bloccano i camion, lavorano a stretto contatto per costringere gli amministratori a parlare con loro. Essi sanno che questo tipo di progetti sarà effettuato senza alcuna considerazione, ma cercano lo stesso di dimostrare cosa si può fare diversamente, per cercare alternative meno aggressive verso la natura. Abbiamo analizzato in dettaglio le cinque grida che sorgono dall’Amazzonia: il grido dei popoli, costretti a spostarsi e perdere le loro terre, le tradizioni e le culture, il grido della terra, appropriata illegalmente e devastata per accumulare profitto; il grido delle acque, molte delle quali contaminate dal mercurio proveniente da miniere a cielo aperto, che uccide i pesci e priva della loro fonte di sussistenza i residenti costieri, il grido della giungla abbattuta. Per loro è chiaro che il problema non è l’impoverimento del suolo, ma ciò che è al di sopra, come le piante, gli animali, migliaia di insetti, in breve, la biodiversità. L’Amazzonia non è fatta per essere terra di soia, canna da zucchero o di bovini, ma esiste al fine di preservare l'equilibrio del clima globale, per assicurare l'umidità a zone lontane raggiunte dai "fiumi volatili" che escono dalle selve; ogni grande albero lancia nell’atmosfera circa 300 litri di acqua al giorno, sotto forma di umidità. Il grido delle città, il 40% delle quali è senza condotte di acqua e l’80%, senza la rete fognaria. Sono state tratte chiare conclusioni:le CEBS devono essere non solo comunità cristiane di base, ma anche di tipo ecologico, che è presente nella sigla stessa CEBS. Dobbiamo assumere la florestanía, vale a dire la cittadinanza della foresta vergine, e appoggiare i movimenti popolari e i partiti politici legati alla trasformazione sociale. In questi quattro giorni riecheggia ovunque lo slogan che dello straordinario vescovo africano della giungla, don Moacyr Grechi: "gente semplice, facendo piccole cose in luoghi poco importanti, insieme, riesce a fare cose straordinarie". E il popolo del CEBS sta facendo miracoli. Per questo è in cammino, e semina il futuro dell'umanità.   Dio non pianta alberi, ha detto il vescovo, ma i semi delle piante. Questi sono le Comunità di Base, le CEBS, i semi del futuro.   Leonardo Boff è autore di Eclesiogénesis: la reinvenzione della Chiesa, Sal Terrae. Trad. C.F.