Socialismo

Il 20 Settembre e la memoria dei bersaglieri


 Mentre il Governo sta preparando le celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario della dell'Unità d'Italia, che cadrà nel 2011, oggi a Roma, per la prima volta, il Campidoglio non ha concesso il permesso allo svolgimento della marcia del 20 Settembre, indetta per commemorare la Breccia di Porta Pia.La cosa è oggettivamente grave, perché si tratta della una data fondamentale per la nascita di questo Stato:  il 20 Settembre 1870, al temine della Terza Guerra d’Indipendenza, i bersaglieri italiani si sono aperti faticosamente una breccia nelle mura vaticane a suon di cannonate e sono entrano vittoriosi a Roma guidati dal generale Raffaele Cadorna. Da quel giorno è ufficialmente finito il potere temporale della Chiesa, lo Stato Pontificio è caduto, al suo posto è nata l’Italia unita. Pochi mesi dopo Roma verrà proclamata capitale d’Italia.  Al momento della nascita della Repubblica Italiana, i padri costituenti vollero sancire le fondamenta laiche del nostro Stato scrivendo nella nostra Costituzione l’Articolo 7 :Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.E la separazione dei poteri è stata confermata dal successivo Concordato, sottoscritto dai i due Stati nel 1984. Per questo motivo, ricordare ogni anno la Breccia di Porta Pia significa, per uno Stato laico come il nostro, spiegare ai cittadini l’importanza della separazione del potere temporale dello Stato dalla dimensione spirituale, l’importanza della cosa  pubblica sopra l’appartenenenza religiosa, l’interesse per la collettività prima delle aspirazioni dei singoli individui. Eppure così non è stato.  La manifestazione in programma purtoppo non si è potuta svolgere, mentre la commemorazione davanti a Porta Pia, organizzata dai Radicali e dalle loro associazioni è riuscita, per fortuna, ad ottenere una certa visibilità. Di questo gli si deve rendere atto.Il problema è che la mancata visibilità di questa manifestazione cade in un momento oggettivamente difficile per la democrazia italiana, dato che in Parlamento e in Senato a poter difendere la laicità dello Stato sono rimasti davvero in pochi. Si aggiunga che in questi giorni, per ribadire la libertà dell’informazione, che dovrebbe essere invece una cosa naturale in un Paese come il nostro, è necessaria addirittura una manifestazione. Basterebbe questo a dover spingere l’amministrazione capitolina a preoccuparsi  spontaneamente di dare spazio e luoghi appropriati alla celebrazione del 20 Settembre. Eppure, evidentemente, non è così. Mi dispiace dirlo ma non è neanche la prima volta che accade. L’anno scorso  infatti, sotto la  Breccia di porta Pia, il Delegato alla memoria del sindaco di Roma aveva sorprendentemente letto i nomi dei 19 soldati papalini nemici, caduti  combattendo contro le truppe italiane, ma non quello dei bersaglieri. Cosa che giustamente suscitò diverse polemiche.Aspettavo di senirli nominare oggi, i 49 bersaglieri caduti, perché è al loro sacrificio che dobbiamo l’unità d’Italia. Tutti quanti.Così non è stato  e quindi, a loro sinceramente riconoscente, li elenco io:    PAGUARI GIACOMO, PALAZZOLI MICHELE, CASCARELLA EMANUELE,PARILLO GIACOMO, RIPA ALARICO, AGOSTINELLI PIETRO, CANAL LUIGI,GAMBINI ANGELO, BOSI CESARE, MATRICCIANI ACHILLE, MORRARA SERAFINO, ZOBOLI GAETANO, VALENZIANI AUGUSTO, SANTUNIONE TOMMASO, PERRETTO PIETRO, MARTINI DOMENICO, PAOLETTI CESARE, THEORISOD LUIGI DAVID, RISATO DOMENICO, MARABINI PIO, LEONI ANDREA, IACCARINO LUIGI, IZZI PAOLO, CARDILLO BENIAMINO, GIANNITI LUIGI, CORSI CARLO, RAMBALDI DOMENICO, GIOIA GUGLIELMO, BONEZZI TOMMASO, SANGIORGI PAOLO, CALCATERRA ANTONIO, TURINA CARLO, ROMAGNOLI GIUSEPPE, MATTESINI FERDINAND, BERTUCCIO DOMENICO, ZANARDI PIETRO, COMPAGNOLO DOMENICO, BOSCO ANTONIO, MAZZOCCHI DOMENICO, CAVALLO LORENZO, TUMINO GIUSEPPE, MADDALENA DOMENICO, ALOISIO VALENTINO, BIANCHETTI MARTINO, DE FRANCISI FRANCESCO, SPAGNOLO GIUSEPPE, FRANCISI FRANCESCO SPAGNOLO, GIUSEPPE XHARRA LUIGI, RENZI ANTONIO. Marco ZanierFederazione Romana del Partito Socialista- Responsabile cultura