PAESI SOCIALISTI

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Molte sono le sciocchezze che la propaganda ed alcuni giornalisti disinformati hanno seminato in questi anni, con il solo scopo di screditare e diffamare l'esperienza dell'Iraq progressista ed indipendente di Saddam Hussein. Oltre le pure invenzioni di presunti massacri di cui non esiste prova alcuna (ma questo nessuno lo dirà mai, cosa aspettarsi d'altra parte da chi ha costruito decine di puntate di trasmissioni televisive sulle fialette finte di Colin Powell e riempito prime pagine di giornali per mesi con menzogne della propaganda americana ?) vi sono numerosi luoghi comuni sedimentati anche nelle coscienze di intellettuali acuti ed indipendenti, di uomini che pure non sono sospettabili di strizzare l'occhio alla propaganda. Cosa dire infatti di quella diffusa intellettualità di sinistra, quella che manifesta contro la guerra, che si è battuta contro il regime dell'orrore di Bush, ma che quando sente parlare di Saddam Hussein "mette mano alla pistola" ? Niente altro possiamo dire se non che aveva ragione Marx quando affermava che "le idee dominanti sono sempre quelle della classe dominante". Queste persone hanno introiettato profondamente le bugie dei media, di storici poco attenti, di giornalisti dilettanti ed impreparati. Una questione su tutte merita di essere messa in evidenza, una delle tante storture dell'immaginario collettivo costruito dalla propaganda di guerra: il presunto sterminio dei comunisti irakeni. Molti non sanno che il Partito Comunista iracheno fu una delle principali forze della rivoluzione che portò Saddam Hussein alla guida del Paese (il fronte dei partiti vedeva naturalmente il Baath in posizione predominante). Questo Partito appoggiò il percorso dell'Iraq non allineato e sostenne con veemenza le riforme di nazionalizzazione delle risorse petrolifere. L'Iraq era al tempo un Paese molto vicino all'Unione Sovietica, che ne appoggiava la politica di indipendenza dall'imperialsimo, nonchè i suoi timidi tentativi di costruire una economia pianificata.Il Partito Comunista Iracheno, negli anni 80, subì una tremenda involuzione; grossi settori del suo gruppo dirigente furono pesantemente condizionati dalla linea gorbaceviana di Mosca, furono manipolati dalle "nuove leve" del PCUS che distruggeranno l'Urss, furono strumentalizzati, su pressioni degli Stati Uniti, contro il paese che avevano contribuito a costruire. In un clima di tensione sempre cresente, con attentati che si susseguivano contro il presidente Saddam Hussein, con un paese invaso da gruppi eversivi curdi, da gruppi fascisti, la Repubblica irakena non poteva reggere anche il possibile attacco di una parte del Partito Comunista. Così alcuni dirigenti del Partito furono arrestati, ma delle stragi di migliaia di comunisti di cui parla la propaganda neppure l'ombra. Che si trattasse di gruppi isolati del movimento comunista iracheno, lo prova la situazione attuale. Oggi alcuni di quei gruppi del vecchio PC appoggiano il governo finto di un paese occupato, mentre la grande parte del movimento comunista combatte e resiste con le altre forze laiche e progressiste (a cominciare dal Baath di Saddam Hussein..quelli che secondo alcuni avrebbero massacrato i comunisti e che oggi, invece, combattono al loro fianco, come fratelli....) per la serie.. quanto è stupida la propaganda !---------------------------------------------------------------------------tratto da da un'intervista al giornalista Fulvio Grimaldi (ex TG3) del 2003 Sull’Iraq: [nell’inchiesta del Senato americano si legge che i presidenti Reagan e Bush hanno corteggiato segretamente e illegalmente Saddam Hussein con uno slancio sconsiderato in denaro e armi. Said Aburish, giornalista americano, in una intervista ha dichiarato questa frase: «Saddam ha molto per cui ringraziare la CIA, per aver portato il partito Ba’ath al potere, per averlo mantenuto al potere, per averlo aiutato personalmente, per avergli fornito aiuto finanziario durante la guerra in Iran, per averlo protetto contro colpi di stato interni. E’ un rapporto che continua dai primi anni ‘60 ad oggi ed è un rapporto di amore e odio. Qui non c’è questione di principio, non c’è democrazia da perseguire, non ci sono diritti umani da proteggere, sono i nostri amici e i nostri interessi”]. Questa informazione io la butteri subito in un cestino, perché è un’informazione strumentale, quella che si fa sistematicamente nei confronti di un nemico con lo scopo di “sputtanarlo” a sinistra presentandolo come doppiogiochista, traditore della sua gente. Togliergli ogni prestigio, ogni dignità di politico, di uomo di stato, aggiungendo a questo l’efferatezza e la nefandezza, dallo strangolamento dei bambini, ai nemici arrostiti, alle donne stuprate, fino ad aggiungere poi «è un nostro fantoccio e stava dall’altra parte». E’ una contraddizione lampante. Il governo iracheno non è mai stato dalla parte degli americani, ne è mai stato favorito dagli americani e tutto il suo percorso lo dimostra. La rivoluzione del ‘58 del Baath (era un partito socialista arabo fondato da un marxista di nome Michel Aflak, antimperialista e per l’unità araba), cacciò gli inglesi, portò al governo i comunisti e il Partito Democratico Curdo con il quale governò fino al ‘79. Poi una parte dei comunisti decise di schierarsi con l’Iran di Khomeini obbedendo a Breznev, altri si rifiutarono. Saddam Hussein nazionalizzò il petrolio e fu l’unico che ci riuscì, ed è il più grave affronto che si possa fare al sistema imperialistico del petrolio anglo-americano. In Iran, nel ‘52, Mossadegh fu cacciato con un colpo di stato che portò lo Scià, per aver fatto la stessa cosa. Saddam Hussein ha appoggiato i palestinesi fino all’ultimo giorno della sua scomparsa da Baghdad, unico paese arabo che lo facesse. Questo non piace agli israeliani e quel che non piace agli israeliani non piace agli americani. Israele ha sostenuto l’Iran nella guerra Iraq-Iran con piloti e istruttori e con lo scandalo Iran-Contras (quando vendeva armi all’Iran e col ricavato gli americani finanziavano i banditi Contras in Nicaragua). Documenti ufficiali del Congresso rivelano che gli USA hanno armato l’Iran, non l’Iraq, dal 1981 al 1988. Potrei dire tante altre cose. Ma, un amico della CIA, installato dalla CIA, non lo si fa finire così e non se ne distrugge il paese distruggendone le basi, sradicando ed epurando tutto il suo partito.