PAESI SOCIALISTI

QUANTI MICROBI DI FRONTE AD UN LEADER


"SENZA DI ME L'IRAQ E' NIENTE"Le tenebre sono calate sull’Iraq e il Presidente della Repubblica ha dovuto subire anche lo scherno disgustoso di un gruppetto di funzionari corrotti.  Erano diventati così piccoli, così miseri, quegli uomini di fronte alla grandezza di chi affrontava la morte da leader, che altro non hanno potuto fare se non degradarsi ancor di più, con vergognosi canti di scherno, inutili tentativi di occultare la figura di chi, oggi più di ieri, resta monumento di dignità e punto di di riferimento per chi lotta e spera in un Iraq libero e di nuovo indipendente e sovrano. Abbiamo sentito tante voci dalla comunità internazionale in queste ore, alcune alte e dignitose, altre anonime, altre inutili, altre disgustose. Quello che non abbiamo sentito e che mai sentiremo, neppure da analisti seri e dalla stampa democratica e di sinistra, è una seria riflessione storica e politica sui motivi dell’assassinio del presidente Saddam Hussein, una disamina profonda della storia dell’Iraq sorto dalla rivoluzione del 1968. Quando cominceranno a parlarci di questo paese ? Quando ci racconteranno qualcosa sull’Iraq libero, dimenticato da quattro miserabili boia, che nel tentativo di insultare il presidente in punto di morte,  inneggiano a sceicchi ed imam fanatici, corrotti e venduti, servi di americani ed iraniani ? Chi oggi insulta, in Iraq, questa storia, esaltando i fautori di un ordine fatto di discriminazioni, odio etnico e religioso, disuguaglianza e oppressione, disoccupazione, è niente altro che il frutto della miseria umana e civile di un paese occupato da potenze straniere e governato da funzionari stipendiati dagli Stati Uniti d’America. I boia che hanno insultato Saddam Hussein probabilmente hanno studiato nel Paese di Saddam Hussein, magari sono laureati (perché l’Iraq libero produceva cultura, garantiva istruzione, garantiva diritti, lavoro, civiltà), si sono formati in una civiltà laica e progressista, che ha garantito al proprio popolo diritti e servizi, un sistema sanitario e scolastico efficiente e moderno, costruito con una politica di costante redistribuzione delle risorse (la nazionalizzazione delle risorse petrolifere è del 1972, nel 2000  Saddam Hussein delegittimò il dollaro imponendo l’euro come moneta di scambio…), grazie ad una pianificazione economica garantita dall’autonomia e dall’indipendenza del Paese, governato dalle forze della Rivoluzione del 1968. Il Paese di Saddam Hussein. Fin quando non sentiremo parlare di queste cose, fino a quando non sentiremo una seria analisi, completa, sulla storia dell’Iraq ed il ruolo di Saddam Hussein, noi non ci fermeremo