PAESI SOCIALISTI

QUESTI SONO PEGGIO


di Fulvio Grimaldi Da Roma veltronizzata e, dunque, burinizzata, cafonizzata, glamourizzata, fuffizzata, vippizzata, sionizzata, clintonizzata, inciuciata, paralizzata, inquinata, disastrata, vernacolizzata, vaticanizzata, mafizzata, massonizzata... da una Roma in cui il candidato sindaco scelto (insieme a Opus Dei) dai radiovernacolari antagonisti cum disobbedienti, ha intitolato la stazione della Capitale dello Stato democratico e laico al più integralista e antiprogressista dei papi, quello del banchiere furfante e P2 Marcinkus, quello del cardinale Pio Laghi, compare di merende dei carnefici argentini… dal palazzo del governo di "centrosinistra" (la destra col silenziatore) dove uno dei due capi più sanguinari del mondo, che emula le persecuzioni subite dalla sua gente duplicandole, intima al collega-figurante Prodi di dire che Israele deve essere Stato ebraico (razzista), che i palestinesi sono solo un problema umanitario e che di cinque milioni di profughi ci se ne impippa (e lui, a chiappe larghe, esegue)… da uno Stato in cui Prodi sta a D'Alema com Bush sta a Cheney e tutti quattro stanno al giusto e al vero come Adriano Sofri sta a Gasparazzo (mitico operaio rivoluzionario di Lotta Continua)... da una maggioranza di centro-sinistra-sinistra radicale che inciucia con i delinquenti mafiosi già sgovernanti, che tenta di mandare impuniti gli amministratori ladri, che manda a morire i suoi cittadini perchè per i propri mandanti rubino le risorse e la vita a stranieri innocenti, che intossica tutta la popolazione sovvenzionando, con i soldi che paghiamo per energie pulite, i criminali dei rifiuti e degli inceneritori cancerogeni... alla Terra tra i Due Fiumi, a Hammurabi, Nabuccodonosor, Avicenna, Averroé, Harun Al Rashid... Saddam. Dal fondo toccato e oltre il quale stiamo scavando, alla luce di un esempio di città del sole possibile. "I nemici del nostro paese, gli invasori e i persiani, hanno scoperto che la vostra unità è una barriera tra voi e coloro che oggi vi governano. Perciò essi hanno cercato di inserire l'infame cuneo tra voi. Restate uniti. Avete conosciuto il vostro fratello e leader come conoscete la vostra stessa famiglia. Sapete che non si è mai piegato ai despoti e, in sintonia con il desiderio di coloro che lo amavano, è rimasto una spada e una bandiera. Grande popolo, ti chiedo di preservare i valori che ti permisero di degnamente operare nella tua fede e di restare un faro di civiltà. La tua unità ti preserva dalla servitù. Ti chiedo di non odiare, perchè l'odio non ti permette di essere equo, ti acceca e chiude tutte le porte al pensiero, impedisce il ragionamento equilibrato e la scelta giusta. Ti chiedo anche di non odiare i popoli dei paesi che ci hanno aggredito e di vedere la differenza tra il popolo e coloro che prendono le decisioni, Chiunque si penta, in Iraq o fuori, deve essere perdonato. Dovete sapere che tra gli aggressori v'è gente che sostiene la vostra lotta contro l'invasore, alcuni si offrirono volontari alla difesa legale dei prigionieri, compreso Saddam Hussein. Coraggiosi e sacri Iracheni dell'eroica Resistenza, figli di una sola nazione, dirigete le vostre ostilità contro l'invasore. Non permettete che vi dividano. Popolo fedele, ti dico addio... Viva la nostra nazione, viva il nostro grande popolo combattente, viva l'Iraq, viva l'Iraq, Viva la Palestina, viva la guerra di liberazione e i suoi combattenti. (Saddam Hussein, Presidente e comandante in capo delle Forze Armate di Liberazione). Così, dopo la condanna a morte per impiccagione, colui che, profetico, nel 1991 dichiarò l'inizio della "Madre di tutte le battaglie". Dopo le dichiarazioni di vittoria di due presidenti, con parate a New York e celebrazioni en travesti sulla portaerei, la madre di tutte le battaglie ruggisce più che mai. Chi era che ridacchiava quando Saddam, nel 1991, parlò della "madre di tutte le battaglie"? E chi parlava del "pagliaccio iracheno" quando il ministro dell'informazione di Baghdad, con i carri armati dei barbari alle porte, annunciava che Baghdad "sarà la tomba degli americani"? La Resistenza, guidata dagli uomini di Saddam, ne uccide ora cinque al giorno (versione ufficiale che occulta i morti senza nome, quelli senza cittadinanza Usa, come gli immigrati clandestini dal Messico e quelli tra i 100mila mercenari privati) e controlla trequarti del paese. E sono passati più anni di quanti ce ne vollero per liquidare Hitler e la Germania. Ma Saddam non era Hitler. Hitler è quell'altro, quello che sta a Cheney come Prodi sta a D'Alema e a Montezemolo. Fu vera gloria? Ai posteri / l'ardua sentenza: nui / chiniam la fronte al Massimo / Fattor, che volle in lui / del creator suo spirito / più vasta orma stampar… Tu dalle stanche ceneri / sperdi ogni ria parola: / il dio che atterra e suscita, / che affanna e che consola / sulla deserta coltrice / accanto a lui posò. (Alessandro Manzoni) Ho visto in Tv l'abbagliante Apollo di Vejo, quello etrusco del VI secolo prima della catastrofe, quello che in veste merlata incede a testa alta e col sorriso, come se fosse portato dal vento, chissà se verso una sposa, verso il suo popolo, o verso la morte. I grandi ci vanno così. E così, come ce lo hanno materializzato le sue parole di amore e di lotta e il suo comportamento di combattente indomito, ci va Saddam Hussein. Avete visto Saddam nei rari flash tv che filtravano dal verminaio occupazional-collaborazionista. Un Saddam segregato, aggredito, torturato, con gli avvocati e i testimoni a difesa che gli venivano assassinati uno per uno. Un Saddam che ha esploso in faccia ai suoi boia, ai boia del mondo, l'invincibile forza del martire incorrotto, vessillo nei secoli per chi resiste e manda avanti questa baracca sfondata chiamata Pianeta Terra. Vi auguro che abbia fatto germogliare un dubbio nelle vostre granitiche certezze sul "boia di Baghdad". L'Apollo di Vejo è certamente un dio. Ed è forse vero che dio ha creato l'uomo "a propria immagine e somiglianza" (lo sapete dalla bibbia che, però, ha scopiazzato da tutti). E l'uomo che oggi mi pare più somigliante a quanto gli dei si erano proposti impastando argilla è proprio Saddam. Retorica? Ma pensate a quella dei diffamatori, quelli dei "dittatore sanguinario", del "tiranno criminale", del caldaroliano "lapidatore di donne", il "massacratore del proprio popolo". Pensate alla retorica vigliacca e complice dello stivale sinistro dell'imperialismo, l'immondo movimento della pace che invoca un'ONU manutengolo di assassini seriali, insieme ai partiti moralmente putrescenti che, galoppando alla Bertinotti o strisciando (vero "sinistra" del PRC?), vendono, per trenta denari, all'imperialismo una copertura di melma. E pensate, dopo aver visto l'Apollo, ad altre facce: il senile farfugliatore mortadelliano agli ordini di Olmert, il velista sottocosta con i baffini del disprezzo cosmico, mozzo dell'Opus Dei e capomandamento della Nato, Fassino, Rutelli, Berlusconi, Bossi, Biondi, Merkel, Blair, Bush. Veltroni, il sempre più vespizzato e avariato Bertinotti. Quale dio ha mai creato costoro? Non certo l'Apollo di Vejo. Semmai sono scaturiti dal pennello allucinato di Hyeronimus Bosch... Ho la netta sensazione che una delle angosce più forti da me sofferte in una vita intrecciata di politica, professione e tutto il resto, sia da decenni quella per la mostruosamente ingiusta e bugiarda diffamazione del presidente iracheno da parte di chi la dovrebbe sapere più lunga. Subito seguita da quella, appena meno virulenta, di Slobo, o di Fidel. Una satanizzazione che possiamo dare per scontata tra coloro che a muso duro ci combattono e dai quali, a partire da Costantino e dal primo papa, nulla ci aspettiamo. Una diffamazione tanto più esasperante poichè prodotto di scarto dell'intelligenza politico-professionale di tanta sinistra, quasi tutta. E i sinistri che non ci cadono, magari non fanno i corifei della balle galattiche su Saddam, ma, audacemente, tacciono. Come tace fragorosamente il papa, pronto a sciogliersi in sdegno e pianti su embrioni da mezz'etto e agonizzanti liberati, appena levati gli artigli dal corpo di Piergiorgio Welby. Papa che pure farfuglia banalità di pace e amore (ma sottende nequizie, d'intesa con un'intera classe, sempre quella, di monatti). Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato (Gorge Orwell) I BOIA E GLI "SCIACALLI" Che fossimo preda di orridi serialkiller psicopatici, USraeliani con tutti i loro sicofanti europei e i loro ascari nel Terzo Mondo, non c'era bisogno della barbara esecuzione di Saddam a dimostrarcelo. Più oscena è la turpitudine compunta e finta addolorata di coloro che, nella politica e nei media, ottusi e servi più che mai, deprecano la condanna a morte di questo grande eroe della resistenza umana. Eroe al cui martirio hanno incessantemente lavorato confermando - e rilanciando tra masse disinformate del fatto che Saddam lottava per tutti noi - l'immane costruzione di menzogne fabbricata da chi, correttamente, aveva temuto - e sempre più dovrà temere - nella figura del grande statista e leader della rinascita araba la nemesi dell'imperialismo capitalista e colonialista, l'esposizione della fetida natura della "civiltà occidentale". Da farabutti bulimici di arricchimenti che s'inventano un terrorismo islamico per mimetizzare i propri crimini razzisti e genocidi, dalle Torri Gemelle ai mattatoi in giro per il mondo, dalla tortura legalizzata allo sterminio sociale, dal nichilismo culturale alla devastazione planetaria, da diritti umani e democratici disintegrati da truffe elettorali ormai generalizzate, al sequestro del pensiero e della parola dell'intero genere umano, nulla di diverso c'era da aspettarsi. Quello che sconvolge, indigna oltre ogni misura tollerabile, è la complicità con questi abominii di sinistre fetecchie alle quali i popoli e le classi della speranza e della lotta avevano affidato la verità, la liberazione, la vita. Saddam è stato condannato per la strage di 148 iracheni colpevoli di aver attentato alla vita del capo dello Stato. Strage? Almeno un quinto dei presunti uccisi è tuttora in vita. Molti altri sono deceduti di morte naturale negli anni che vanno dal 1982 ad oggi. E nessuno s'è preso la briga di andare a vedere le carte. Carte che raccontano invece come quegli attentatori, mercenari prezzolati dal nemico quando l'Iraq si difendeva dall'aggressione persiana finanziata da Israele e Usa, fossero stati processati, con pieni diritti alla difesa, per ben tre anni? Non ricordate i finanziamenti ai terroristi contras scaturiti dalla vendita di armi israeliane a Khomeini? Non avete visto negli archivi di Washington gli annuali stanziamenti a Tehran da parte del Congresso? Avete visto una sola arma Usa in mano alle truppe irachene nelle immagini delle due guerre del Golfo? Vi siete scordati le provocazioni armate di Khomeini nell '80, la modifica unilaterale delle frontiere concordate, l'infiltrazione di migliaia di provocatori tra gli sciiti, la sua minaccia di chiudere all'Iraq i vitali Stretti di Hormuz proprio quando Israele e l'Occidente erano in difficoltà per la creazione voluta da Saddam di un Fronte del Rifiuto arabo contro l'inciucio di Camp David del rinnegato Sadat con il terrorista Begin? Non vi dice niente il fatto che, oggi, i persiani coronano il loro sogno di frantumare e divorare l'Iraq in perfetta cogestione con gli invasori occidentali? E continuate a ripetere, all'unisono con gli stragisti della loro gente dell'11 settembre, di Londra, Madrid e di tutto intero il terrorismo "islamico", che a Halabja Saddam gassò i curdi, la propria gente, quando tutti i servizi segreti del mondo, Cia in testa, vi ripetono che fu il cianuro iraniano a piovere su quei disgraziati, cianuro che l'Iraq non ha mai possseduto e chissà chi l'aveva fornito a Khomeini. Quel Khomeini, promotore di un oscurantismo che avrebbe fornito alle elite cannibalesche occidentali il nemico che gli avrebbe permesso di far rinascere un colonialismo sconfitto dai popoli. Quel Khomeini, ospitato e nutrito in Europa, giunto a Tehran su un aereo statunitense perchè impedisse che al fantoccio Shah succedessero le forze politiche comuniste e patriottiche che lo avevano abbattuto? C'è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi… c'è chi nasconde i fatti perché non vuole rogne e tira a campare barcamenandosi… c'è chi nasconde i fatti perché altrimenti non lo invitano più in certi salotti… c'è chi nasconde i fatti perché contraddicono la linea dell'editore… c'è chi nasconde i fatti perché quelli che li raccontano se la passano male… c'è chi nasconde i fatti anche a se stesso perché ha paura di dover cambiare opinione… c'è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi tolgono la pubblicità al giornale… c'è chi nasconde i fatti perché altrimenti è più difficile voltare gabbana quando gira il vento… c'è chi nasconde i fatti perché il coraggio uno non se lo può dare… (Marco Travaglio, che però farebbe bene ad applicare il suo bisturi anche agli assassini seriali di Tel Aviv) Dagli abissi, a volte pozzi neri, della loro ignoranza, malafede, servilismo, ributtante opportunismo, del loro gongolante brunovespismo, questi cialtroni, spurgo di una tradizione conformista e ipocrita inculcatoci da due millenni di imposture e violenze vaticane, arricciano il naso sull'esecuzione mentre portano sulle spalle la piena responsabilità di averla agevolata, quella e tutte quelle che stanno eliminando dalla faccia della terra popoli di troppo, grazie a una collusione fatta di scimmiottamenti delle demonizzazioni e, peggio, di coltellate alla schiena di chi non assume, a Bush piacendo, il suicidio della specie sotto forma di "non violenza". Cari Tommaso di Francesco, signora Mariuccia Ciotta e solitamente bravo Danilo Zolo del "manifesto", siete i capifila là dove casca l'asino (da Sofri al "terrorismo", dalla Jugoslavia all'11 settembre, irresponsabilmente e vilmente avvallato nella megafrode dei delinquenti di Washington) dell'armata arlecchina di grilliparlanti cerchiobottisti e dunque correi, che si stanno mangiando quanto resta della residua credibilità (della sciagurata connivenza del nonviolento, ma filoisraeliano "Liberazione" non mette neanche più conto parlare) Perdete lettori? Forse perchè qualcuno trova ormai insopportabile la vostra compunzione pietista e legalitaria sulle nefandezze di una pagliacciata processuale senza prove, con testimoni d'accusa mascherati, con testimoni e avvocati di difesa trucidati, con il filo diretto tra i microbi giuridici in aula e i massacratori Usa del loro popolo, che dettano gli abusi dal santuario della Zona Verde. Pensate di esservi fatti politicamente corretti quando avete denunciato l'ovvio? Fa schifo quando sull'altro piatto della vostra bilancia, fintobuonista e sconciamente ipocrita, scaricate i macigni delle falsità condivise con i padroni, a partire da quell'"alleato degli americani" che avete la compulsione a ripetere, senza mai esservi documentati. Così la foto di Rumsfeld che, nel 1982, stringe la mano a Saddam, diventa la prova provata della turpe intesa tra il "finto nazionalista arabo antimperialista" e la criminalità organizzata di Washington. Una foto! T.d.F ne deduce che "quel regime non avrebbe mai prosperato senza il sostegno degli Stati Uniti che all'epoca dei crimini contestati a Saddam, l'uccisione di 140 sciti (148, De Francesco, 148!) a Dujail e il massacro di migliaia di curdi nella risposta alla rivolta dei curdi israelo-amerikani, erano i primi alleati del rais di Baghdad". L'ottimo giornalista del "manifesto", quello con l'altra coazione a ripetere infamie quando gracchia di "contropulizie etniche in Kosovo, avallando ancora, con tutta l'abbagliante evidenza contro, la menzogna della pulizia etnica fatta prima dai serbi, gareggia addirittura con Bush e Colin Powell (quello del 5 febbraio 2003 all'ONU ridicolizzato dal mondo), in protervia di inganni: Rumsfeld, mentre stringeva la mano al rais, dall'altra faceva arrivare al regime "armi letali di distruzione di massa, gas e armi chimiche, armi e sistemi logistici". E' stata l'attenta professionalità di questo canarino da salotto mediatico a trascurare i documenti che rivelano come Rumsfeld fosse andato per chiedere a Saddam di riaprire l'oleodotto Kirkuk-Haifa, onde alimentare la pandemia bellicista israeliana, ottenendo in cambio una linea Usa meno squilibrata a favore dell'ayatollah persiano? E che dimostrano che Saddam respinse la richiesta e mandò a casa il futuro mostro della tortura con le pive nel sacco? E poi vai con il "tiranno", con le "tante malefatte", "responsabilità criminale". Finisce, T.d.F. con l'implicito lamento che Bush padre non abbia, lui, fatto fuori Saddam, tradendo gli sciiti nel frattempo insorti (contro l'unita nazionale e al servizio dell'espansionismo di Khomeini, ma T.d.F. non lo dice), e corona l'inqualificabile libello (Il manifesto, 28/12/06) con l'accreditamento dell'autenticità endogena di Al Qaida, che "esulterebbe della fine del nemico giurato", riconoscimento ormai di prammatica, nelle tetre pagine del "quotidiano comunista", della balla spaziale di coloro che, a Langley, Al Qaida l'hanno inventata, e la gestiscono a pro della futura dittatura USraeliana mondiale. Sì, De Francesco, Al Qaida ha esultato. Mentre con Bush e Blair si sorbiva il té servitogli dal paggetto baffuto che cazza le rande. Nulla di diverso si può dire dell'altro, il solitamente rispettabile Danilo Zolo: "Gli Stati Uniti hanno sostenuto sul piano economico, militare e diplomatico quell'aggressione (all'Iran)... Essi si sono fatti complici di Saddam Hussein non denunciando alcuni crimini gravissimi commessi dalle truppe irachene: gli attacchi compiuti con l'uso di armi chimiche contro la popolazione iraniana". Davvero stupefacente. Eppure un certo nome questo Zolo ce l'ha. Tanto nome da non aver bisogno di andare a documentarsi, magari sui comunicati di guerra degli stessi iraniani, oppure di tutte le cancellerie interessate, con la ripetuta denuncia dei gas iraniani contro gli iracheni! Non saprà, come il 99% dei nostri "informatori" l'inglese, ma la traduzione dell'analisi sul New York Times del 31/1/04, che prova la paternità iraniana dei gas sui curdi, è da anni disponibile in rete. E poi, davvero curioso questo "alleato degli Usa", che agli Usa strappa il petrolio e se lo tiene fino all'ultimo giorno, che sostiene i palestinesi con armi, uomini e fondi dal primo giorno della rivoluzione fino al 9 aprile, giorno dell'irruzione dei vandali a Baghdad, che manda in vacca la prima tentata normalizzazione del Medio Oriente con il Fronte del Rifiuto arabo, che costruisce a Baghdad il polo di raccolta, coordinamento e mobilitazione di tutte le forze progressiste, antimperialiste e antisioniste del mondo, non meno di Cuba. Singolare alleato del loro padrino Usa cui gli israeliani polverizzano l'unica centrale nucleare civile, proprio mentre Rumsfeld sta per partire per Baghdad. Lasciamo perdere, ricordiamoci le epigrafi di Travaglio sul giornalismo italiano. Questa è gente che ha subito smesso di chiamare mercenari quei quattro "nostri ragazzi", professionisti del killeraggio per soldi, finiti in mano ai patrioti iracheni, che sta zitta davanti alle cerimone e ai monumenti ai "nostri ragazzi" di Nassiriya. Quelli che, sghignazzando, mitragliavano e uccidevano centinaia di civili iracheni, fin nelle case, fin nelle ambulanze, urlando, ebbri dell'educazione fornitagli, "annichilito!" "Operatori dell'informazione"! Gli stessi daI quali invano ci aspettavamo urla di furore per la verità e la giustizia al tempo delle aberrazioni processuali di Carla del Ponte all'Aja e del processo dei macellai istruttori di pupazzi a Baghdad.