Socialradicale

Tra Gentilini e Caruso, scelta difficile ma in fondo preferisco contraddire (politicamente) col secondo.


Articolo presente anche sul blog madre.Parliamoci chiaro: entrambi stronze e deprecabili sono le invettive del prosindaco di Treviso, il leghista Gentilini, e quelle dell’onorevole di Rifondazione Comunista, Caruso.Scelta difficile, per chi deve commentare, quella di preferire l’interlocuzione (politica s’intende) tra le due.Eppure contrariamente a qualcuno, come Daniele Capezzone, che dice che pari sono e sono entrambi espressione – bipartisan - di una brutta, vecchia ed impresentabile politica, ho l’impressione di dover costringermi ad un minimo di contraddizione rispetto alla seconda piuttosto che alla prima. Provo a spiegarmi e brevemente.Ritengo più urgente e necessario scontrarmi – dialetticamente – con un demagogo (pericoloso ma pur sempre tale) che, in buona o cattiva fede non importa, tenta d’intercettare un dissenso, un problema ed un’emarginazione sociale, una quota persino di sbandati e rivolge la sua parola, che deprecabile e stronza rimane, a persone che esercitano (o hanno esercitato quote di potere) piuttosto che con chi, come il leghista Gentilini, anche inconsapevolmente continua, da una posizione di potere, ad incitare (e rischia di far sedimentare) l’odio razziale in tutta una classe piccolo borghese; un odio verso persone già discriminate, con minori opportunità e diritti delle altre e che non se la passano certo bene.Tutto qui. Tranne che all’On. Caruso consiglierei - oltre che rivedere i toni (poichè si criticano azioni ed idee ma non si qualificano direttamente le persone come assassini) perchè i suoi toni rischiano di indicare, ad altri imbecilli, obiettivi in carne ed ossa per l’esercizio di violenze (ed è già accaduto) – anche di andarsi a studiare tutto il Libro Bianco di Biagi (e non solo la legge che porta il suo nome e consente maggiori livelli di flessibilità nel mercato del lavoro). Scoprirà che quel Libro prevede, inattuato, anche riforme di welfare individuale destinate al “lavoratore momentaneamente senza lavoro” (reddito minimo garantito e formazione).All’On. Caruso, quindi, domanderei: preferisce il mercato nero  del lavoro(la massima precarietà possibil e gli infortuni nemmeno denunciati) a quello trasparente seppur non stabile ?Preferisce le casse integrazioni all’imprenditocrazia italiana o il reddito minimo garantito quale consentirebbe anche al lavoratore di fuoriuscire e denunciare anche il precedente datore che non adotta cautele in materia di sicurezza sul luogo di lavoro ?