Giorno 14. La campagna per la presentazione della moratoria universale delle esecuzioni capitali è di nuovo in pericolo. L'anno del poi da 13 anni rischia di coincidere di nuovo con quello del mai.Ecco perchè. Le risoluzioni dei Parlamenti italiano ed europeo e poi del CAGRE, ormai da un paio di anni, parlano dell'obiettivo intermedio della moratoria delle esecuzioni capitali e non dell'abolizione istantanea della pena di morte. In questi giorni, stando alle corrispondenze del Partito Radicale a New York di Matteo Mecacci, in riunioni tecniche di plenipotenziari delle varie diplomazie si sta riaffacciando, nelle bozze di risoluzione, come primo obiettivo quello dell'abolizione tout court.Alcuni paesi, dunque, divenuti in questi anni abolizionisti di fatto perchè non praticano più le esecuzioni nonostante sia ancora prevista nei rispettivi ordinamenti la pena di morte si stanno indispettendo, consapevoli come sono il processo titalmente abrogativo, a differenza della moratoria, richiede magari un approfondito dibattito pubblico.L'abolizione, inoltre, per i paesi dittatoriali sarebbe un ben magro bottino. All'interno di questi stati il dittatore di turno oggi, in ossequio ad un eventuale risoluzione ONU, potrebbe abrogarla e domani, senza necessità di contraddittorio popolare, reintegrarla.Altro momento di crisi che sta vivendo l'iniziativa per la moratoria è quella dovuta al fatto che la si sta affidando tutta sulle spalle della Presidenza europea portoghese che, rispetto all'Italia, gode di meno stima e prestigio, sul tema importantissimo dei diritti umani fondamentali in generale e su questa battaglia pro-moratoria in particolare.La mancanza di esperienza portoghese si fa sentire e quindi sarebbe, nel pieno rispetto delle delibere europee dell'inizio dell'estate, necessario che la Presidenza di turno UE si facesse affiancare, nei passi concreti da compiere, dalla politica e dalla diplomazia italiana.Non c'è da stare molto sereni. Noi cerchiamo di infondere serenità e determinazione continuando il nostro digiuno e tornando all'oltranza.IL NUOVO COMUNICATO"Gli esponenti radicali che avevano invano condotto un lungo sciopero ad oltranza per impedire per il 13° anno consecutivo il “rinvio all’anno del mai” della presentazione e del voto alla 61° Assemblea Generale dell’ONU della Moratoria Universale della pena di morte, tornano alla formula dello “sciopero della fame ad oltranza” da domani.Il Governo Italiano, il Parlamento italiano e quello europeo, stanno subendo in queste settimane, da parte della Presidenza in esercizio dell’Unione Europea ritardi, errori e comportamenti irresponsabili che rischiano di compromettere anche nella 62° Sessione Generale ONU, che si apre il 24 Settembre a New York, l’obiettivo della Moratoria Universale che già in diritto o in fatto è adottata da oltre 140 Stati membri su 192.”Il Governo italiano – in aperta violazione delle delibere del Parlamento Europeo e del Consiglio degli Affari Generali (i 27 Ministri degli Esteri dell’UE) – viene escluso dalla Presidenza Portoghese dalla gestione dell’iniziativa. Tuttora le trattative per la preparazione (testo e firmatari) della Risoluzione, e per il suo deposito il 24 Settembre, sono condotte con l’esclusione del Governo italiano.Condizione questa, anche per l’ambasciatore Fulci, di “preliminare importanza”. Come altre.I radicali invieranno domattina al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Esteri una lettera ufficiale, criticando l’inadeguata opposizione italiana a tale situazione, come già accadde con i Governi D’Alema e Berlusconi, nel 1999 e nel 2003. Tale lettera sarà inviata anche per doverosa e opportuna conoscenza al Presidente della Repubblica ed ai Presidenti delle Camere." E voi che fate ? S.O.S. MORATORIA ! INIZIATIVA NONVIOLENTA PER LA MORATORIA ONU DELLE ESECUZIONI CAPITALI SUBITO!
Diario di un digiuno 14 (per la moratoria di nuovo in pericolo...)
Giorno 14. La campagna per la presentazione della moratoria universale delle esecuzioni capitali è di nuovo in pericolo. L'anno del poi da 13 anni rischia di coincidere di nuovo con quello del mai.Ecco perchè. Le risoluzioni dei Parlamenti italiano ed europeo e poi del CAGRE, ormai da un paio di anni, parlano dell'obiettivo intermedio della moratoria delle esecuzioni capitali e non dell'abolizione istantanea della pena di morte. In questi giorni, stando alle corrispondenze del Partito Radicale a New York di Matteo Mecacci, in riunioni tecniche di plenipotenziari delle varie diplomazie si sta riaffacciando, nelle bozze di risoluzione, come primo obiettivo quello dell'abolizione tout court.Alcuni paesi, dunque, divenuti in questi anni abolizionisti di fatto perchè non praticano più le esecuzioni nonostante sia ancora prevista nei rispettivi ordinamenti la pena di morte si stanno indispettendo, consapevoli come sono il processo titalmente abrogativo, a differenza della moratoria, richiede magari un approfondito dibattito pubblico.L'abolizione, inoltre, per i paesi dittatoriali sarebbe un ben magro bottino. All'interno di questi stati il dittatore di turno oggi, in ossequio ad un eventuale risoluzione ONU, potrebbe abrogarla e domani, senza necessità di contraddittorio popolare, reintegrarla.Altro momento di crisi che sta vivendo l'iniziativa per la moratoria è quella dovuta al fatto che la si sta affidando tutta sulle spalle della Presidenza europea portoghese che, rispetto all'Italia, gode di meno stima e prestigio, sul tema importantissimo dei diritti umani fondamentali in generale e su questa battaglia pro-moratoria in particolare.La mancanza di esperienza portoghese si fa sentire e quindi sarebbe, nel pieno rispetto delle delibere europee dell'inizio dell'estate, necessario che la Presidenza di turno UE si facesse affiancare, nei passi concreti da compiere, dalla politica e dalla diplomazia italiana.Non c'è da stare molto sereni. Noi cerchiamo di infondere serenità e determinazione continuando il nostro digiuno e tornando all'oltranza.IL NUOVO COMUNICATO"Gli esponenti radicali che avevano invano condotto un lungo sciopero ad oltranza per impedire per il 13° anno consecutivo il “rinvio all’anno del mai” della presentazione e del voto alla 61° Assemblea Generale dell’ONU della Moratoria Universale della pena di morte, tornano alla formula dello “sciopero della fame ad oltranza” da domani.Il Governo Italiano, il Parlamento italiano e quello europeo, stanno subendo in queste settimane, da parte della Presidenza in esercizio dell’Unione Europea ritardi, errori e comportamenti irresponsabili che rischiano di compromettere anche nella 62° Sessione Generale ONU, che si apre il 24 Settembre a New York, l’obiettivo della Moratoria Universale che già in diritto o in fatto è adottata da oltre 140 Stati membri su 192.”Il Governo italiano – in aperta violazione delle delibere del Parlamento Europeo e del Consiglio degli Affari Generali (i 27 Ministri degli Esteri dell’UE) – viene escluso dalla Presidenza Portoghese dalla gestione dell’iniziativa. Tuttora le trattative per la preparazione (testo e firmatari) della Risoluzione, e per il suo deposito il 24 Settembre, sono condotte con l’esclusione del Governo italiano.Condizione questa, anche per l’ambasciatore Fulci, di “preliminare importanza”. Come altre.I radicali invieranno domattina al Presidente del Consiglio ed al Ministro degli Esteri una lettera ufficiale, criticando l’inadeguata opposizione italiana a tale situazione, come già accadde con i Governi D’Alema e Berlusconi, nel 1999 e nel 2003. Tale lettera sarà inviata anche per doverosa e opportuna conoscenza al Presidente della Repubblica ed ai Presidenti delle Camere." E voi che fate ? S.O.S. MORATORIA ! INIZIATIVA NONVIOLENTA PER LA MORATORIA ONU DELLE ESECUZIONI CAPITALI SUBITO!