Amor vincit omnia

Estive adolescenze


Riscopro questa estate come un’estate di ricordi. Colma di desiderio, faticosamente nostalgico, per gli amori adolescenziali. Quelli vissuti sempre a mille, senza alcun risparmio, sprezzanti di ogni pericolo. Quelli sognati, voluti, combattuti, conquistati. Ah! Gli amori estivi! Quelli poi! Nella memoria si tingono di un sapore eroico. Destinati a finire temporalmente con il ritorno a casa dalle vacanze (che genitori stronzi quelli che scelgono per noi la fine delle vacanze!), ma ineluttabilmente eterni: gli adolescenti portano in sè il potere di sfidare lo spazio e il tempo. Non temono la fine, non la calcolano, non la vedono. Ogni gesto o avvenimento ha per loro la forza e il sapore dell’eterno. E i ritorni dalle vacanze si colmano di promesse, di carta da lettere e di francobolli. E del sapore di quel bacio seminudo sul pattino, fermo a riva la sera. Un pattino bianco contro la notte nera, spregiudicata complice. Un pattino che è la prima irripetibile alcova, spettatrice, e al tempo stesso fattrice, di amori immobili nel tempo. Ripenso alla mia fanciullezza […] Il tempo è scorso, si è addensato, è scorso: così come l’acqua immobile per quel fanciullo […] Quel fanciullo o quella immagine proiettata dalla mia nostalgia? Dino Campana, Canti Orfici