Amor vincit omnia

Possessi


Su milioni di donne che vedi, ogni tanto ce n’è una che ti fa stravedere. Costei ha qualcosa (sarà per le sue forme o per come si muove, o per via del vestito che indossa) ha qualcosa che ti frega. Questa che dico sedeva sulla panca con le gambe accavallate, era vestita di giallo. Aveva le caviglie sottili e delicate, i polpacci ben torniti, le cosce grosse, un culo da non dire. Il viso aveva un’aria sminchionata, come se ridesse di me ma cercasse di non farsi accorgere. […] Ero in trance. Non mi padroneggiavo. Al mio sopraggiungere, essa si alzò e si allontanò di buon passo. Quelle chiappe mi ammollivano, mi toglievano il senno. La seguii da vicino. Ascoltavo il suo tacchettio. La divoravo con gli occhi. […] Udii la sua voce. Perfino la sua voce aveva un nonsoché di peccato carnale. […] Tutto in lei era di fuoco. […] Una donna così non dovrebbe camminare per la via. (Charles Bukowski)
Possedere, prima di farsi possedere. Quel vestito, quelle scarpe dai tacchi ammiccanti, quel grosso culo che trasporti, quelle tette ondeggianti, quelle unghie colorate, quelle cosce tante, mai lisce come vorresti, quel cervello mai fermo e sempre stanco, quel cuore in standby.       c'hai dei movimenti che mi stendi... gioca con me...