l'isola che non c'è

io e te


 Oggi io scrivo di te, cieco, ebbro di passione, il pensar di carpir il tuo sguardo tra le genti e gridar guardate, ella ha posato il suo sguardo su di me, o la gioia di questo momento, rimbambire prendermi a schiaffi, per capir che un sogno non è il voler d'un capriccio non so anelare senza meta sfiorando gli angoli della terra e trovare nella luce dei tuoi occhi gioia di sentire in ogni respiro il crescere del desiderio di poterti sfiorare, sentire la forza del tuo cuore battere, il mio essere esplode come fosse giove tonante scagliar fulmini e saette, io nullità, per non dare forma all'emozione per donartela, un pendaglio che tu porteresti al collo, il tuo collo nobile che bacio cercando di tenerlo per me.O se sapessi scriver d'amore non basterebbe la carta del mondo per dar prova della sensazione che mi dai.Averti tra le braccia è un sogno che mi riempie di incommensurabile dolcezza, stringerti mi fa sentire un re senza corona, né castello, ma con la cosa più importante, sentire il tuo viso contro il mio.E la gioia sale gongolando come un giunco al vento, perchè, perchè tanta fortuna, un regalo così grande che piango di gioia, sento il cuore gonfio e sento di dirti: prendilo il mio amore, nutriti, saziatene perchè è tanto, è puro, è vero, ogni giorno è senza nuvole per me, sono sazio solo a pensarti.Come non ringraziare nostro Signore di averti creata, fatta crescere.In ginocchio ti chiedo di fare tuo questo scritto perchè racconta il vero, mi sento in alto, voglio volare. Ora che dire se non grazie di essere quello che sei e nei tempi a venire se il sole nascendo ci troverà vicini oddio vorrà dire che sono riuscito a capovolgere il mondo ad invertir la rotta della vita. Ora ti bacio.